FCI-Tricolori-Nazionale: il ban agli ex dopati vale solo per sanzioni di almeno 6 mesi. Nessuna retroattività prevista
La Federciclismo, ancora una volta, è apripista nella lotta al doping e nella salvaguardia dell’etica sportiva.
Ratificata oggi dal Consiglio Federale la delibera del Presidente Di Rocco del 30 maggio scorso.
Da oggi non sarà possibile partecipare ai Campionati italiani senza il bollino blu dell’etica sportiva. Vestire la maglia tricolore e portarla nel mondo per un anno sarà consentito solo a chi è senza macchia. Nessuna retroattività e nessuna sanzione accessoria come da alcune parti si era ipotizzato, tentando ancora una volta di disconoscere il problema del doping rinviandone ogni reale tentativo di soluzione. Si e' trattato di individuare un requisito di onorabilità ed etica sportiva per l'ammissione ai Campionati Italiani. La nuova regola si applicherà da oggi in poi.
Il pieno recepimento di quanto già previsto dal CIO per la partecipazione ai Giochi Olimpici, che prevede l’inibizione a chi abbia avuto sanzioni superiori ai 6 mesi, ci si augura favorirà l’inserimento di questo requisito in tutti gli sport.
“Il dilagante fenomeno del doping e le tante inchieste in corso, che tra l’altro riguardano non solo il ciclismo ma moltissimi sport, comportano la necessità di combattere non solo con la repressione ma anche e soprattutto con l’educazione” - dichiara Renato Di Rocco, Presidente FCI che ha fortemente voluto imporre questo ulteriore requisito per la partecipazione ai campionati italiani e vestire la maglia azzurra.
Un monito soprattutto ai giovani che sperano un giorno di vestire la maglia azzurra, a praticare lo sport senza cercare scorciatoie.
Dopo la sentenza contro la medicalizzazione, l’innalzamento delle sanzioni, ora la garanzia del pieno rispetto dell’etica dello sport per la maglia tricolore. Un percorso deciso e senza sconti che la FCI ha intrapreso con una determinazione assoluta.
Riportiamo di seguito la delibera del Consiglio Federale riunitosi oggi alle Terme di Vigliatore (Messina):
“VISTA la Delibera Presidenziale n. 30 del 30 maggio 2011; PRESO ATTO della Delibera n. 90 assunta dal Consiglio Federale nella riunione del 4 maggio 2011 in merito alle iniziative assunte dalla Federazione Ciclistica Italiana nei confronti del fenomeno “doping”; TENUTA PRESENTE la piena valenza riconosciuta dagli Stati Generali del Ciclismo riunitisi a Milano il 14 aprile 2011, a quanto determinato con la Delibera n. 185 nella riunione di Consiglio Federale del 3 luglio 2008: “eventuale inibizione per gli atleti risultati positivi ad un successivo ingresso nelle Squadre Nazionali in relazione ali accertamenti emersi nel procedimento disciplinare”; VALUTATO ulteriormente opportuno rafforzare quanto stabilito con la suddetta delibera attraverso la modifica del Regolamento per i Campionati Italiani affinchè si vieti la partecipazione agli stessi dei soggetti sanzionati per doping; CONDIVISA la deliberazione presidenziale n. 30 del 30 maggio 2011;
RITENUTO di orientarsi all’entità delle sanzioni per doping assunta quale livello di riferimento dal CIO in applicazione della regola 45 della Carta Olimpica per l’esclusione dai Giochi Olimpici;
DELIBERA
- la ratifica della deliberazione presidenziale n. 30 del 30 maggio 2011;
- la modifica del Regolamento dei Campionati Italiani di ogni specialità e categoria inserendo il divieto alla partecipazione ai Campionati Italiani di ogni specialità e categoria per gli atleti che hanno subito sanzioni per doping, con una sospensione di più di 6 mesi da qualsiasi organizzazione antidoping per qualunque violazione di qualsiasi regolamento antidoping;
- di adeguare l’ammissione alle iscrizioni alle gare dei Campionati Italiani a quanto stabilito dalla presente deliberazione”
Il Presidente della Federazione Ciclistica Italiana, Renato di Rocco facendosi interprete anche della volontà del Consiglio Federale invita tutto il movimento a non indebolire l’azione intrapresa e a non abbassare il livello di attenzione.
(Comunicato stampa)