Vede Michele Scarponi come favorito per il successo finale al Giro, ma Valerio Piva, direttore sportivo della Katusha, è consapevole delle possibilità di Joaquim Rodríguez, a patto che Purito si sappia gestire al meglio: «A Lago Laceno avrebbe anche voluto provarci, ma la sua paura era di essere preso in contropiede, visto che gli mancava pure Moreno, staccatosi sulla salita. E Joaquim non deve spendere energie gratuite perché pensa alla classifica. In ogni caso la maglia rosa è anche stress e lavoro giornaliero, e noi non vogliamo subito avere questo».
È Francisco Ventoso il vincitore della 9a tappa del Giro d'Italia, da San Giorgio del Sannio a Frosinone. In fuga sin da subito un terzetto: Brian Bulgac, Pierre Cazaux, Martijn Keizer. È quest'ultimo a restare in testa fino ai -15 km quando viene riassorbito dal gruppo. Ci prova Rabottini ma se ne va un terzetto formato da Joaquim Rodríguez, Ángel Vicioso e Sonny Colbrelli. Purito prova l'assolo ma un gruppetto (tra i quali vi è Pozzato) lo riassorbe presto. Nella discesa verso Frosinone allunga Fabio Felline ma ai -3 km viene ripreso e contrattacca Adam Hansen.
In vista del secondo arrivo in salita, "Purito" fa un punto della situazione: «Oggi la tappa è dura e non penso che arriveranno in tanti ai piedi dell'ultima salita. Il finale di Assisi è adatto a me? Io penso ad oggi, per Assisi vedremo».
Sulla salita di Lago Laceno s'impone uno splendido Domenico Pozzovivo. Dopo la fuga del mattino, composta da Amador, Marczynski, Bérard e Mínguez, tutto si decide sulla salita finale. Ai 6800 metri dalla fine scatta Pozzovivo. Ai -5,5 km scatta anche Beñat Intxausti mentre la maglia rosa Ryder Hesjedal è un po' in difficoltà. Pozzovivo scollina da solo (-4 km), Intxausti è a soli 23" mentre il gruppo tirato dalla Liquigas è a 45". Sul traguardo Pozzovivo precede Intxausti di 23" e Joaquim Rodríguez che regola il gruppo e si prende 8" di abbuono.
Con uno sforzo disumano per restare a ruota di Scarponi Paolo Tiralongo vince a Rocca di Cambio la settima tappa del Giro d'Italia. Vanno in fuga sin dal chilometro 0 in 4: Beppu, Rabottini, Selvaggi, Hollenstein. Vantaggio massimo di 9'15", si mantengono tra i 7' e gli 8'. A L'Aquila (-24 km all'arrivo) i quattro fuggitivi hanno 1'55" sul gruppo tirato dalla Garmin-Barracuda al gran completo. Rabottini saluta la compagnia ad inizio salita. Scatta Pirazzi e guadagna 20" ai -15 km ma Agnoli riparte ed esce dal gruppo tirato dalla Lampre (lo raggiungono Santaromita e Pietropolli).