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Ciclismo giovanile: C'è un Abruzzo che vuole emergere - Pedale Teate e Amici della Bici, due belle realtà

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Giacomo Del Rosario in azione © Fabrizio Costa

Tutti almeno una volta avremo sentito la celebre definizione che vuole l'Abruzzo come terra "forte e gentile". Una terra a cui tra paesaggi, storia ed anche una buona cucina non sembra mancare proprio nulla e che quindi, detta così, poco avrebbe da invidiare al resto d'Italia. Varietà di paesaggi che vuol dire anche varietà di percorsi, da affrontare magari in sella ad una bicicletta ed ecco che quindi anche a livello ciclistico ci sarebbe l'imbarazzo della scelta.

Non a caso partiamo con quest'incipit per ricordare da quanti decenni la passione abruzzese per le due ruote non motorizzate si trascina, tra epiche frazioni del Giro d'Italia e campioni capaci di affacciarsi alla ribalta nazionale ed internazionale, sospinti dal calore di un popolo che in determinate occasioni sa essere estremamente caloroso. In una regione che quindi ha sempre un po' masticato pane e bicicletta diventa quindi molto importante il concetto della continuità, per poter innanzitutto mantenere viva una nobile tradizione e poi per poter far coltivare a tanti ragazzi il sogno di poter diventare i nuovi campioni del domani.

Così, in questa terra generosa e per certi aspetti ostinata, sospinte dalla passione e, perché no, dall'ostinazione di persone che continuano a vedere nel ciclismo una scuola di vita ancor prima che uno sport, si mettono in luce anche belle realtà. Animate anche dalla voglia di portare avanti progetti ambiziosi e innovativi per essere un riferimento non solo a livello regionale ma per diventarlo anche nell'intero Centro-Sud, dove questo sport fa sempre fatica ad emergere e avere una degna considerazione. Abbiamo così tastato il polso a due di queste realtà ciclistiche che guardano al futuro con lo sviluppo del proprio settore giovanile, percorrendo tra l'altro pochi chilometri per muoverci all'interno dell'area metropolitana Chieti-Pescara: l'ASD Pedale Teate e l'ASD Amici della Bici Junior.

Con un'attività ormai ultratrentennale (gli inizi risalgono infatti agli anni Ottanta del secolo scorso), l'ASD Pedale Teate costituisce ormai un consolidato fulcro del ciclismo giovanile inserito all'interno della città di Chieti ed anche della limitrofa Val Pescara, in cui la multidisciplinarietà è stata sempre al centro di questo progetto (non solo strada quindi, ma anche pista e ciclocross). Una costanza ed un impegno che hanno dato nel tempo anche frutti eccellenti, se è vero che qualche buono per non dire ottimo corridore è uscito anche da questo vivaio teatino: su tutti Dario Cataldo, atleta che non ha certo bisogno di presentazioni, ma anche, in anni più recenti, ragazzi quali Emiliano Faieta (che in questo 2014 farà parte della squadra Continental Vega-Hotsand) o come Giulio Ciccone, atleta che invece affronterà con il Team Colpack la seconda stagione tra i dilettanti dopo la più che positiva stagione d'esordio nella Palazzago.

Dal 2013 però il sodalizio teatino ha deciso di guardare con maggior attenzione a quel ciclismo fin troppo bistrattato nella nostra penisola, tanto da far apparire quasi degli eroi coloro che intendono cimentarcisi a tempo pieno: la pista.

Un progetto ambizioso, partito anche in questo caso da ciò che di buono il vivaio aveva saputo offrire nelle ultime stagioni, con i fratelli Giacomo (campione d'Italia nella Velocità a squadre) e Matteo (campione italiano della Velocità tra gli Allievi e vice-campione italiano nella stessa specialità alla prima stagione da juniores) Del Rosario impostisi tra i migliori talenti del panorama nazionale a livello di pistard. Una sfida che, come dicevamo poco prima, appare sempre più coraggiosa e che necessita del dovuto supporto, affinché il lavoro svolto non risulti poi vano e che quindi ragazzi che qualcosa di concreto potrebbero dare anche alla causa azzurra non si ritrovino abbandonati a sé stessi.

La volontà è quindi quella di creare una vera e propria scuola di formazione per velocisti, che possa creare un polo per l'Abruzzo e non solo, visto che al momento non vi sono altre società che hanno strutturato la propria attività in questo modo. Si parte quindi dalle basi, con un nucleo di una quindicina di ragazzi tutti abruzzesi, che vanno dalla categoria G1 alla G6 e a cui alla pista continuerà comunque ad essere alternata l'attività su strada, in modo da continuare a non precludere nulla alla volontà del giovane, che ha così l'opportunità di crescere attraverso più attività.

In ambito nazionale invece la nascita di un progetto simile può consentire ai fratelli Del Rosario (Giacomo, classe 1993, tra l'altro è tornato in Abruzzo proprio lo scorso anno dopo aver concluso la propria esperienza con il Team Ceci Dreambike, l'unica altra realtà, del centro Italia ad occuparsi esclusivamente di ciclismo su pista, con sede nelle Marche) di poter proseguire un'attività che altrimenti sarebbe quasi impossibile da portare avanti per atleti impossibilitati altrimenti a far parte di un team dell'Italia settentrionale (per pistard ormai non ve ne sono più) o usufruire con costanza del Velodromo di Montichiari.

A seguirli, come tecnico, c'è Venanzio De Panfilis, che pure seppe dar lustro all'Abruzzo come pistard in passato e che ora si è lanciato con grande entusiasmo in questo progetto, mettendo a disposizione la propria esperienza (cosa importantissima per dei ragazzi che aspirano a fare della pista la propria ragione di vita) sia in fatto di materiali da utilizzare, sia fornendo il giusto approccio psicologico alla disciplina, ancor più importante quando ci si trova costretti a limitare a poche apparizioni il proprio confronto con avversari di rango.

Naturalmente sarebbe impensabile credere che il tutto vada avanti senza la benché minima difficoltà, sia a livello di sforzo economico che logistico: «L'attività su pista - ci spiega Roberto Marracino, da tanti anni dirigente al Pedale Teate - si svolge unicamente presso il velodromo di Avezzano (distante da Chieti circa 90 chilometri, ndr) in quanto a Lanciano non è più possibile (e qui le cause vanno ricercate nell'ascesa della locale squadra di calcio, tra le rivelazioni del campionato di serie B, ndr). Naturalmente ciò comporta grandi sacrifici, a livello economico in primis, e anche qualche disagio, visto che a livello climatico le condizioni, trattandosi di un velodromo all'aperto, non sono sempre delle migliori».

Proprio per questo quindi sarebbe molto importante che la Federazione facesse sentire la propria vicinanza ad una realtà piccola ma con tanta voglia di fare come questa, magari anche cercando di favorire l'ingaggio da parte di formazioni professionistiche di pistard che non si limitino solo all'attività Endurance ma anche a quelle prettamente veloci, onde evitare che, come osservato già per diversi altri esempi a livello nazionale, sia la strada a fagocitare tutto.

A questo poi si aggiunge anche l'attenzione delle istituzioni locali, che non sempre fanno seguire ai fatti i buoni propositi iniziali. Un esempio ci viene fornito proprio sotto il profilo dell'organizzazione delle gare: «Negli anni scorsi - ci ricorda sempre Marracino - avevamo ideato il Giro dei Comuni Teatini per la categoria Juniores, con l'intento di farne una classica a livello nazionale ma poi l'insorgere di varie problematiche, molte delle quali riguardanti l'ottenimento delle autorizzazioni per il passaggio della gara in determinati comuni, ci ha costretto purtroppo ad accantonare questo progetto».

Proprio la pista potrebbe però riportare in auge il Pedale Teate anche sotto questo punto di vista, dal momento che nelle intenzioni ci sarebbe quella di allestire una gara su pista riservata ai soli velocisti che possa fungere da indicativa nazionale, inserendo come corollario anche gare dedicate agli atleti più giovani (dai Giovanissimi agli Allievi), iniziativa lodevole vista la penuria di kermesse a livello nazionale. Creare pertanto una cultura della pista, valorizzare al meglio i ragazzi per fare in modo che possano avere un futuro nella disciplina, senza sfruttarli eccessivamente: sono questi i principali obiettivi che il Pedale Teate si prefigge per cercare di ottenere ancora bellissime soddisfazioni.

Fino allo scorso anno il sodalizio teatino aveva tra le sue file anche alcune ragazze ma, come era prevedibile, per poter continuare l'attività sono state costrette ad emigrare fuori regione (l'ultima, in ordine di tempo, la pugliese Isabella Strizzi). È quindi così difficile per delle ragazze praticare ciclismo a livello agonistico in terra d'Abruzzo? Sembrerebbe di si ma spostandoci di circa quindici chilometri (ovvero percorrendo la distanza che intercorre tra Chieti e Pescara) scopriamo un progetto ugualmente ambizioso che vorrebbe cercare di dare la giusta dignità a questo settore, senza tuttavia trascurare la formazione nel corso del tempo che potrebbe permettere domani alle ragazze di poter affrontare realtà decisamente più importanti.

La squadra Amici della Bici in posa © Amici della BiciQuesto è l'intento principale dell'ASD Amici della Bici Junior, realtà ciclistica giovanile del capoluogo pescarese presieduta da Domenico Cerasi e che da una decina d'anni ormai svolge una costante attività a livello regionale, a partire dalla categoria Giovanissimi, in cui tutt'ora trovano spazio tantissimi ragazzini: a livello maschile infatti l'attività prosegue soltanto in quest'ambito, dalla categoria G1 a quella G6, fungendo da punto d'appoggio per la Digiotek, un'altra formazione giovanile locale in cui i baby-ciclisti possono poi decidere di proseguire la propria attività (dal momento che in essa sono presenti le categorie Esordienti ed Allievi ad esempio).

È però a livello femminile che la squadra intende compiere il salto di qualità ed è per questo che fin dallo scorso autunno, con l'inizio dell'attività ciclocrossistica, ha affidato a due giovani DS come l'ex atleta marchigiana Silvia Trovellesi e a Edoardo Di Federico il compito di far fare alle ragazze (attualmente ve ne sono dieci in organico, suddivise in sei Esordienti, tre Allieve ed una Juniores) il maggior numero di esperienze affinché possano maturare nella miglior maniera possibile. Un progetto che per il momento pare essere legato in modo particolare all'Abruzzo e alla città di Pescara, dal momento che la società è anche fortemente legata alla Polisportiva Pescara, ente che fornisce anche gli indumenti ufficiali, mentre in futuro, se le condizioni lo permetteranno, si potrebbe anche pensare di allargare il bacino d'utenza a qualche regione confinante.

L'ASD Amici della Bici Junior fa inoltre della multidisciplinarietà uno dei propri punti di forza, dal momento che nessuna attività (strada, pista, ciclocross e MTB) è esclusa e, anzi, l'auspicio della dirigenza è quello di poter disporre di una struttura chiusa al traffico in cui poter far allenare senza rischi soprattutto i propri Giovanissimi, mentre per le altre attività sono già sfruttate altre strutture: per la pista il velodromo di Avezzano; per quanto concerne il ciclocross il Bike Park di Stefano Giuliani a Montesilvano oltre alla struttura provinciale presente nel comune di Pescara (l'assegnazione delle concessioni avviene tramite gara d'appalto) in cui vi è un apposito percorso sterrato per l'attività della MTB e del ciclocross, ideale soprattutto per l'allenamento dei più giovani.

Tornando alla possibilità di costituire una formazione giovanile abruzzese fatta da sole ragazze per la categoria juniores, sarà sicuramente uno degli obiettivi concreti da porsi per le prossime stagioni, dal momento che purtroppo è nota la penuria di formazioni simili nel Centro e nel Sud Italia, sicché ci si ferma sempre praticamente alle Marche. Si dovesse riuscire nell'intento sarebbe senz'altro un altro bel successo non solo di quest'appassionata e volenterosa realtà ma di tutto il movimento regionale, che dimostrerebbe di voler stare al passo coi tempi e quindi di ritagliarsi anche in quest'ambito un ruolo importante a livello nazionale. Anche in questo caso però, come spesso accade «sono necessarie risorse, finanziamenti. Se questi saranno disponibili senz'altro le possibilità di realizzare questi progetti saranno molto più concrete », ci spiegano i due direttori sportivi.

Non solo: oltre all'ulteriore salto di qualità del team nei progetti ci sarebbe anche quello dell'organizzazione di una gara femminile, che passerebbe inevitabilmente dall'entrare a far parte della Challenge Rosa che al momento abbraccia tre regioni (Emilia-Romagna, Marche e Toscana) e dove per consentire alle società di "fare classifica" è necessaria l'organizzazione di almeno una gara. Un obiettivo anche questo molto interessante, che inevitabilmente porterebbe ad allargare la kermesse anche all'Abruzzo, col risultato che anche la partecipazione alle gare, a livello qualitativo e quantitativo, ne potrebbe giovare.

In attesa di partire al meglio per la stagione su strada (occorrerà attendere ancora almeno un paio di mesi), gli Amici della Bici si sono però già messi in bella evidenza nel ciclocross, non solo a livello regionale ma anche a quello nazionale: il bilancio della partecipazione ai campionati italiani di Orvieto è stato infatti abbastanza positivo, con un quinto posto (ottenuto da Gaia Realini) tra le Esordienti primo anno ed un quinto (ottenuto da Sara Rossi) e sesto posto (conquistato da Valeria Pompei) tra le Esordienti secondo anno. Le stesse Valeria Pompei e Sara Rossi si sono inoltre ben distinte anche nella Coppa Italia Giovanile di Ciclocross disputata a Paterno, in Basilicata, nello scorso dicembre, in cui le due ragazze hanno ottenuto rispettivamente il terzo e quarto posto nella gara riservata alle Esordienti, contribuendo così in maniera importante al quarto posto finale della rappresentativa abruzzese.

Vi sono quindi già buone individualità nell'attuale roster del team, tanto che «Valeria Pompei è stata tra coloro che sono state prese in considerazione per il Progetto Talenti del CONI e recentemente ha effettuato dei test che hanno dato buon esito », ci fa sapere il DS Edoardo Di Federico. Non resta quindi che rimboccarsi le maniche e sperare che alla buona volontà d'intenti possano seguire fatti concreti che portino al miglior epilogo possibile questo ambizioso progetto.

In Abruzzo pertanto la volontà di ritagliarsi uno spazio importante e di realizzare nuovi progetti non manca affatto e l'esempio che offrono queste due realtà sta a testimoniarlo. Non resta quindi che auspicare che il supporto (a queste e a tutte le altre realtà che cercano di mettersi in evidenza in questa regione dalla nobile tradizione) non venga meno e gli appelli non restino inascoltati. In questo, naturalmente, anche la Federazione e le istituzioni, a cominciare da quelle locali, devono saper recitare degnamente la propria parte.

Vivian Ghianni

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