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Giro d'Italia Cross 2011: Franzoi esulta, Fontana s'esalta - Gran finale a Roma: Vania Rossi si conferma tra le Donne

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Marco Aurelio Fontana ha vinto l'ultima tappa del Giro d'Italia di Ciclocross © Sport CitySfruttando una macchina organizzativa già ben collaudata dalla disputa dei campionati italiani nel gennaio scorso, l'Ippodromo delle Capannelle è stato teatro del secondo Memorial Romano Scotti, valido quale ultima prova del Giro d'Italia di Ciclocross, giunto alla conclusione dopo ben otto tappe.

Alla fine verrebbe da dire che le sorprese sono state abbastanza relative, dal momento che nonostante sia stata apportata qualche modifica al tracciato già ammirato quasi 12 mesi fa (lunghezza complessiva salita a 3104 metri, con una sezione in cui era presente anche della sabbia), il tracciato romano è rimasto molto veloce senza che però vi fosse la possibilità di creare una netta selezione in gruppo. A questo poi bisogna aggiungere anche le condizioni climatiche ancora una volta favorevoli (sole e temperatura frizzantina solo a tratti), tanto che molti di coloro che seppero essere protagonisti alla kermesse tricolore sono riusciti a ripetersi nuovamente.

Non si può, a questo punto, non partire da Marco Aurelio Fontana, capace di conquistare nella capitale il suo terzo titolo italiano da Elite, che in questa occasione ha saputo divertirsi (e divertire il pubblico) al momento giusto, sfruttando quella crescita di condizione che il rodaggio dovuto all'avvio più ritardato del solito dell'attività (ma ben sappiamo quali progetti frullano per l'anno venturo nell'estroso biker milanese) occorreva attendere con più pazienza. E' stato necessario attendere i -4 giri al termine per vedere animarsi una gara che fin lì era vissuta sulla relativa tranquillità e controllo di un gruppo di 13 atleti, comprendente tutti i migliori (dal già citato Fontana al leader Franzoi, proseguendo per Luca Braidot, Silvestri, Falaschi, Bianco, Ursi, Ponta, Cominelli, Damiani, Tabacchi, Daniele Braidot e Visinelli). Ci è voluta così una prima stilettata di Fontana per smuovere le acque, col solo Cominelli (autore di una buona partenza) a raccogliere in maniera decisa la sfida, mentre alle loro spalle il drappello cominciava a frazionarsi e a formare qua e là svariate coppie (Damiani-Ursi o Silvestri-L.Braidot). La resistenza di Cominelli è stata lodevole ma nella tornata successiva il nuovo colpo sull'acceleratore di Fontana ha piegato il bresciano della TX-Active Bianchi, che ha accusato quella decina di secondi di distacco rivelatisi poi incolmabili nonostante una nuova generosa rimonta. Il tricolore di Marco Aurelio Fontana è così di nuovo sfrecciato sul traguardo, precedendo di 5" Cominelli e di 7" Luca Damiani, bravo ad anticipare in volata un Elia Silvestri che comunque si è consolato con la conquista del successo finale nella classifica generale del Giro riservata agli Under 23. Naturalmente tanta la soddisfazione per Fontana che, pur avendo a malincuore optato per la rinuncia al mondiale di Koksijde per poter meglio concentrarsi sull'attività in MTB anche in prospettiva olimpica, ora punta deciso a confermare nuovamente la maglia tricolore nel prossimo week end a Vadena, in Alto Adige, come lui stesso ha sottolineato al termine della gara.

Chi invece esce questa volta dalle Capannelle con un umore del tutto diverso da quello di quasi un anno fa (dove toccò uno dei punti più bassi dell'intera stagione crossistica per vari motivi) è Enrico Franzoi, al quale è bastato correre senza troppi patemi per difendere una maglia rosa di fatto già ipotecata nella precedente prova di Faè d'Oderzo. Un successo che per il veneto giunge meritatamente, frutto di ben 5 vittorie parziali, ma che non ha ancora mostrato compiutamente quella rinascita del veneziano, che nelle ultime uscite in ambito internazionale ha stentato parecchio al cospetto dei vari Nys, Stybar, Albert, Pauwels e così via. Di certo il tricolore prima ed il mondiale poi restano per lui due obiettivi in cui cercare di ottenere il massimo risultato auspicabile per le proprie possibilità attuali ma intanto l'aver ritrovato un Franzoi competitivo almeno in ambito nazionale è senz'altro un buon viatico a livello morale.Enrico Franzoi ha difeso la sua maglia rosa © Cicloweb - Vivian Ghianni

Nessuna novità nell'ultima tappa neppure tra le Donne Elite, dove Vania Rossi ha posto l'ultimo sigillo (sesta vittoria in otto prove) su un Giro d'Italia dominato in maniera molto più netta rispetto a quella ottenuta due anni fa. La gara si è risolta con il preannunciato monologo della Rossi e di Eva Lechner, capaci di prendere il largo già dopo la prima tornata e di giungere fin sul traguardo, dove lo spunto della maglia rosa è stato nuovamente il migliore. Soddisfatta ovviamente la Rossi a fine gara: «Sono molto contenta per la conquista della maglia, è stato il segno della continuità di rendimento che ho avuto fin da ottobre». A proposito del mondiale invece il commento della campionessa italiana, che già ha potuto saggiare il percorso di Koksijde in Coppa del Mondo nelle scorso settimane, è emblematico: «Sarà un mondiale molto duro, praticamente come una gara podistica a piedi» (il riferimento alla lunga e insidiosissima sezione in sabbia è evidente). Non stupisce affatto trovare invece la Lechner nelle posizioni d'avanguardia, anche se per la bolzanina sarebbe stato necessario un percorso più duro per poter fare la differenza. Percorso che potrebbe trovare a Vadena la settimana prossima, con tutto il sostegno di una regione per provare a riconquistare quel tricolore perso proprio lo scorso anno a Roma. Sarà, tra l'altro, l'ultimo grande obiettivo della stagione della Lechner, dal momento che anche lei rinuncerà ai mondiali per concentrarsi sulla MTB (ed anche qui il rammarico è grande, visto nelle ultime stagioni - e la recente eccellente prova di Cdm a Namur l'ha confermato - Eva è stata l'unica italiana realmente competitiva in ambito internazionale, con più di un piazzamento nelle prime dieci posizioni).

Il terzo posto assoluto di Valentina Scandolara invece non può che far ben sperare la veronese nell'ottica di una possibile prestazione importante tra le Under 23 all'italiano, dopo un crescendo di prestazioni sempre più convincente, se è vero che anche a Roma dopo un lungo tratto di gara in compagnia della più giovane Alice Arzuffi, è riuscita a staccare la promettente lombarda per giungere in solitudine ad occupare la terza piazza. Il quarto posto assoluto comunque non ha deluso più di tanto la Arzuffi, che in virtù di una netta superiorità nei confronti delle coetanee, ha primeggiato nella classifica generale riservata alle juniores, vincendo tutte le otto prove. «Sono veramente contenta dei risultati raggiunti quest'anno - ci spiega la giovanissima portacolori della Selle Italia Guerciotti -, sono riuscita a vincerle tutte e ad essere competitiva anche confrontandomi con le Elite». Risultati che, come abbiamo visto, le sono valse più volte la convocazione in azzurro, anche per i campionati europei: «Ma sono state tutte competizioni volte a fare esperienza - continua la Arzuffi -senza pensare al risultato, anche perchè mi sono trovata a gareggiare con ragazze molto più grandi di me». 

Questi invece i responsi conclusivi delle altre categorie: tra gli Juniores Uomini al termine di una volata serrata il tricolore Federico Zurlo si è aggiudicato la vittoria davanti a Gioele Bertolini (che però ha festeggiato il successo finale nel Giro) con l'altro azzurro Francesco Pedante leggermente più staccato in terza posizione. Molto più incerta invece la situazioni nelle categorie Allievi ed Esordienti, dove il regolamento prevedeva, prima di quest'ultima prova, l'eliminazione dei tre peggiori piazzamenti conseguiti fino a quel momento, il che ha contribuito a riaprire giochi di vittoria ormai chiusi. Tra gli Allievi uomini vittoria di tappa per il campione italiano Manuel Todaro mentre la vittoria finale del Giro è andata al veneto Giulio Franzolin; tra le Donne allieve invece vittoria per la biker bergamasca Chiara Teocchi che ha così mantenuto le insegne del primato che già le appartenevano. Infine tra gli Esordienti uomini ultima vittoria di tappa per Davide Debellis mentre il Giro è andato a Michele Bassani; tra le Esordienti donne invece ultimo squillo firmato da Allegra Maria Arzuffi davanti a Silvia Pollicini che ha invece conquistato la classifica finale.

Non resta che dare spazio ad alcune conclusioni: va senza dubbio vista positivamente la crescita dell'evento Giro (voluto fortemente, come sempre, dal CT della nazionale Fausto Scotti) che mai aveva avuto così tante tappe come in questo 2011 (le otto di quest'anno hanno rappresentato un nuovo primato), anche se oggettivamente non è mai semplice trovare percorsi che siano duri e selettivi quanto quelli riscontrabili ad esempio in Belgio o in Olanda (ed è innegabile che una manifestazione come il Giro d'Italia di ciclocross costituisca, soprattutto per i più giovani, la miglior palestra di preparazione agli appuntamenti internazionali). Va poi sottolineato il deciso coinvolgimento della parte meridionale dell'Italia, anche se le trasferte e i costi da sostenere non risultano agevoli per tutti: quella del Sud potrebbe essere una carta realmente decisiva da giocare ma per riuscire in questo è fondamentale innanzitutto la volontà delle varie amministrazioni nel coinvolgere il pubblico in qualcosa di nuovo da sfruttare anche come veicolo di promozione turistica. Le premesse per migliorare ulteriormente un evento che appare sempre più collaudato ci sono tutte, ora non resta che attendere il 2012 per avere ulteriori risposte. 

 

A questo link la fotogallery completa delle gare del Memorial Romano Scotti.

Vivian Ghianni

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