Campionati Europei pista: Gran Bretagna ma non troppo - Inseguimento UK, Velocità a Germania e Francia
I campionati Europei su pista di Pruszkow sono iniziati senza particolari sorprese, ma con risultati importanti nelle prove degli Inseguimenti a squadre: la Gran Bretagna ha trionfato sia nella prova maschile che in quella femminile, ma vanno segnati i tanti miglioramenti di molte nazionali.
Nella prova maschile pesa la totale assenza della delegazione danese, un'assenza incomprensibile a livello tecnico considerando l'importanza di questi campionati: fortunatamente altri paesi non hanno fatto la stessa scelta e hanno fatto un lavoro molto duro che li ha portati a migliorare i loro tempi fino a far registrare nuovi record nazionali, come è il caso della Svizzera. Anche la nazionale italiana (Angelo Ciccone, Marco Coledan, Alessandro De Marchi, Elia Viviani) ha fatto segnare un'ottima prestazione con un tempo molto simile a quello dei Mondiali di Copenhagen a dimostrazione che l'essere scesi, dopo tanti anni, sotto il muro dei 4'10" non era un caso: chiaramente il lavoro non è finito qui, perchè un quinto posto europeo (senza la Danimarca) ti tiene comunque al limite delle nazioni che si possono qualificare.
Probabilmente la delusione più grande viene dall'Ucraina che con il tempo di 4'11" è molto distante dai risultati che di solito le sono congeniali. Nella finale per la medaglia d'oro la Gran Bretagna ha dovuto affrontare la Russia di Alexei Markov, uno degli inseguitori più esperti del mondo: è stata una finale interessante fino al terzo chilometro, poi la Gran Bretagna ha preso il largo, anche a causa della perdita del quarto frazionista russo, avvenuta molto presto. Il tempo finale dei britannici è stato di 4'00"482, buono ma ancora piuttosto distante dai tempi fatti registrare in questi periodi dall'Australia costantemente sotto i 4 minuti; nella tappa di Coppa del Mondo di Manchester si valuterà quanto peserà il ritorno di Bradley Wiggins all'interno del quartetto dove probabilmente andrà a sostituire Edward Clancy che si concentrerà sulla prova omnium. Il bronzo è andato al quartetto olandese davanti alla Spagna, una bella prova, ma anche per gli oranjes i tempi sono abbastanza alti per essere competitivi, da medaglia, a livello mondiale.
La gara dell'Inseguimento a squadre femminile è stata invece di livello meno elevato anche dal punto di vista tecnico perché, essendo una prova recente, le ragazze non hanno ancora preso bene le misure su come dosare le energie in uno sforzo di soli 3 km: capita quindi che dopo una prima parte di gara fatta a velocità elevata si scarichino completamente, oppure, come è successo alla Germania nella finale per il bronzo che le è quasi costata la medaglia, le prime due frazioniste non attendono l'arrivo della terza che è quella su cui si prende il tempo.
La prova della nazionale italiana è stata davvero deludente: penultime le nostre, con un tempo molto alto: a loro discolpa si può dire che erano presenti due ragazze che avevano corso anche i Mondiali in linea a Melbourne (Tatiana Guderzo e Rossella Callovi), mentre la terza, Giulia Donato, è a tutti gli effetti ancora juniores fino a fine anno. Va detto anche che le azzurre non sono state le uniche a deludere perché anche una nazionale come l'Olanda, o una come la Russia, hanno fatto molto male e non si sono qualificate.
Anche la Gran Bretagna medaglia d'oro ha schierato una juniores, Laura Trott, classe 1992, quest'anno oro ai Campionati del Mondo juniores su pista di Montichiari nella prova Omnium; con lei c'erano anche Katie Colclough e l'esperitissima Wendy Houvenaghel: hanno fermato il cronometro sul tempo di 3'23"435, non male considerando che si è solo all'inizio della stagione della pista. Medaglia d'argento alla Lituania che era partita molto forte per mettere pressione alle britanniche, ma non è servito a molto poiché in pochi giri la Gran Bretagna ha preso la testa della corsa e non l'ha più persa; anzi, verso la fine, ha anche usato la Lituania come "lepre" per abbassare il proprio tempo.
La Gran Bretagna però non ha vinto tutte le gare nonostante fosse la favorita, perché nella Velocità a squadre sono state la Germania e la Francia a farla da padrone. Nelle qualifiche maschili del mattino era presente anche l'Italia con il terzetto formato da Valerio Catellini, Francesco e Luca Ceci che però hanno fatto registrare un tempo molto molto alto che li ha relegati al terzultimo posto: 46"5 sono veramente troppi per pensare di essere competitivi anche solo a livello europeo, non diciamo a livello mondiale - considerando che mancavano Australia, Cina, Malesia e Nuova Zelanda (solo per citarne alcune); qui il lavoro da fare è davvero tanto e bisogna anche pensare se vale la pena investire in questa specialità, oppure se serve provare atleti nuovi: se Roberto Chiappa ha rinunciato ai tornei internazionali non significa che non possano esserci altri velocisti buoni; per esempio c'è da chiedersi perchè i Campioni Italiani di questa specialità non siano stati convocati (Andrea Prati e Loris Paoli).
Male è andata anche all'Olanda di Teunis Mulder che sembrava in buona forma, ma evidente qualcosa non ha funzionato nei meccanismi dei tulipani; male, però, soprattutto la Gran Bretagna di Chris Hoy: proprio lui, il Sir, secondo frazionista, in qualifica perde le ruote di Jason Kenny e si trova a fare due giri al vento rallentando moltissimo e relegando lui e i suoi compagni alla finale per il bronzo.
Non sbagliano un colpo invece i tedeschi Campioni del Mondo e nemmeno i francesi, posizionati in modo perfetto: la Francia ha sentito l'assenza di Grégory Baugé ma è riuscita a strappare comunque un argento molto prestigioso, mentre la Germania ha, in questo momento, ancora un po' fuori forma Robert Forstemann, meno esplosivo del solito. Quello che colpisce è però il risultato della finale per il bronzo, nella quale Chris Hoy si accoda perfettamente a Jason Kenny, e il cronometro viene fermato sul miglior tempo di giornata: se Hoy non avesse fatto quell'errore al mattino, God Save the Queen avrebbe suonato ancora una volta.
La finale della Velocità a squadre donne è quella che ha lasciato il pubblico più stupefatto perché sembrava una partita da vincere facile quella per le britanniche Victoria Pendleton e Jessica Varnish, ma proprio la regina Pendleton ha peccato di superficialità e le francesi Sandie Clair e Clara Sanchez hanno vinto anche nettamente. Per la Francia è veramente un risultato soprendente perchè era da qualche tempo che non saliva così in alto nella Velocità a squadre.
Per qualcuno che sale c'è qualcuno che scende, come la Lituania di Simona Krupeckaite, quinta e fuori dalle finali, o come l'Olanda di Willy Kanis e Yvonne Hijgenaar, battute nella finale per il bronzo dalle giovani tedesche Miriam Welte e Christina Vogel.
La seconda giornata, domani, sarà molto intensa con le qualifiche e le finali dello Sprint maschile e femminile e con le prime gare dell'Omnium, vera novità dell'edizione dei Campionati.