L'arrivo in cima alla Bola del Mundo, oltre a consegnare ad Alberto Contador il successo finale di questa Vuelta a España (salvo clamorosi incidenti) ha delineato in modo definitivo anche quasi tutte le classifiche speciali.
Simon Gerrans, vincitore quest'anno della Milano-Sanremo, ha conquistato il Grand Prix Cycliste de Québec dopo una bella azione a due con Greg Van Avermaet. Il belga è scattato a 3.5 km dal traguardo e poco dopo è stato raggiunto dal corridore della Orica-GreenEDGE; i due hanno dovuto per forza trovare un accordo per respingere il bel tentativo di Peter Sagan di rientrare: lo slovacco ha tenuto a lungo nel mirino i due, ma non è riuscito a coronare l'inseguimento.
La dodicesima tappa della Vuelta a España, 190 km da Vilagarcía de Arousa al terribile arrivo in salita del Mirador de Ézaro, vince Joaquim Rodríguez, che ora ha 13" su Alberto Contador. Si parte con il ritiro di Daniele Ratto al km 16. Dopo più di un'ora di gara (media prima ora: 45 km/h) al km 75 se ne vanno Kevin De Weert, Amaël Moinard, Cameron Meyer e Mikel Astarloza. Vantaggio massimo di 7'10". Ai piedi della salita finale è Astarloza a provare ad andare al traguardo da solo mentre dietro Rabobank e soprattutto Sky impongono una forte andatura.
Va allo svedese dell'Astana Fredrik Kessiakoff l'11a tappa della Vuelta a España, una ceronometro individuale di 39.4 km da Cambados a Pontevedra. Cameron Meyer fa segnare un 53'53" che lo pone davanti a Castroviejo di 17". E se l'iridato contro il tempo paga 22" a Meyer, l'australiano Richie Porte fa segnare un 53'51' che lo porta in testa. Fredrik Kessiakoff sforna però una prestazione superba ed al secondo intermedio lo svedese dell'Astana è davanti di 41" al primo a transitare, Richie Porte appunto ed al traguardo stacca un 52'36", meglio di Porte di 1'15".
Arrivo in volata nella decima tappa della Vuelta a España, 190 km da Ponteareas a Sanxenxo, e quarta vittoria del tedesco John Degenkolb in Spagna. Al primo chilometro parte la fuga con Adrian Palomares e Javier Aramendia. I due guadagnano diversi minuti sul gruppo tirato da Argos ed Orica-GreenEDGE ma sono destinati ad essere ripresi. Ciò accade e così, complice la costa non battuta dal vento, il gruppo viaggia compatto sino all'arrivo.
La vittoria nella cronometro di ieri ha consegnato a Luke Durbridge anche il successo finale al Tour du Poitou Charentes: fondamentali, infatti, i distacchi inflitti dal 21enne della Orica-GreenEDGE nella prova contro il tempo ma il giovane talento australiano è stato molto bravo anche a oggi e non si è fatto sorprendere dagli attacchi. La tappa già si è animata dopo una ventina di chilometri quando un'accelerazione della FDJ ha spezzato il gruppo in più parte: davanti sono rimasti i primi 3 della generale mentre per tutti gli altri non c'è stato nulla da fare.
A soli 21 anni Luke Durbridge si sta confermado di essere sempre più uno dei migliori specialisti delle prove contro il tempo: il talento australiano della Orica-GreenEDGE oggi ha vinto quarta tappa, seconda semitappa del giorno, del Tour du Poitou Charentes ed ora conta la bellezza di quattro cronometro individuali vinte solo in questa stagione. Lungo i 22.1 km attorno a La Roche Posay Luke Durbridge ha avuto la meglio per 9" sul francese Jérémy Roy, mentre un poco più staccati sono arrivati Laszlo Bodrogi (17"), Vasili Kiryienka (20") e Rubén Plaza (21").