Sono stati vani i tanti sforzi dei medici per soccorrere Wouter Weylandt. Lo sfortunato corridore belga caduto nella discesa del Bocco nel corso della terza tappa del Giro d'Italia, è morto in seguito a una frattura della base cranica e dell'osso frontale. Weylandt aveva 26 anni.
Una tremenda notizia ha scosso il Giro d'Italia: sulla discesa del Passo del Bocco, nel finale della terza tappa, il belga Wouter Weylandt è caduto malamente. Le immagini televisive hanno inquadrato il corridore della Leopard fermo, disteso sull'asfalto. Immediati i tentativi dei medici di rianimare il 26enne fiammingo, che ha perso molto sangue. I dottori hanno praticato a Weylandt un massaggio cardiaco. Le condizioni del corridore sono disperate.
Sacha Modolo, uno dei due alfieri Colnago-CSF per le volate al Giro, ammette di essere un po' mancato nel finale di ieri, ma spera sempre di avere la possibilità di vincere la sua prima corsa da professionista: la gamba ci sarebbe, dice il 23enne veneto.
Sarà uno degli uomini più preziosi per i capitani Menchov e Sastre, in maglia Geox: Giampaolo Cheula, unico piemontese ad aver preso il via da Torino, è stato tre settimane in Colombia per preparare il Giro d'Italia in altura.
Francisco Ventoso è l'uomo veloce della Movistar, ma oggi non è riuscito a restare agganciato al treno giusto negli ultimi chilometri della seconda tappa del Giro. Lo spagnolo, sentito subito dopo il traguardo di Parma, confida comunque nella frazione di domani per ottenere un buon risultato.