Il tedesco André Greipel si conferma il corridore più vincente della stagione e la vittoria odierna al GP Impanis è salito a quota 19 centri stagionali in corse UCI. Grande merito per questa ennesima vittoria di Greipel ce l'hanno i suoi compagni di squadra della Lotto che hanno tirato sia per controllare la fuga iniziale di Van Emden, Duyn, e Clarke sia per annullare un contrattacco che negli ultimi 30 chilometri aveva portato in testa alla corsa De Weert, Fuglsang, Slagter e ancora Clarke.
Simon Gerrans, vincitore quest'anno della Milano-Sanremo, ha conquistato il Grand Prix Cycliste de Québec dopo una bella azione a due con Greg Van Avermaet. Il belga è scattato a 3.5 km dal traguardo e poco dopo è stato raggiunto dal corridore della Orica-GreenEDGE; i due hanno dovuto per forza trovare un accordo per respingere il bel tentativo di Peter Sagan di rientrare: lo slovacco ha tenuto a lungo nel mirino i due, ma non è riuscito a coronare l'inseguimento.
La sesta tappa del Giro di Polonia, 191 km vallonatissimi con partenza ed arrivo a Bukowina, va al nostro Moreno Moser, che con un'altra sparata (aveva già avinto così la prima frazione) si prende la tappa ed ipoteca la corsa. Dopo una fuga di Kreuziger, Marczyński, Slagter, Stannard e Huzarski, al quarto e penultimo giro del circuito attacca Henao in salita, con la discesa che ristabilisce la situazione di gruppo compatto. All'ultimo passaggio sulla salita di Gliczarów Górny Stannard, che aveva provato in precedenza l'allungo, viene ripreso, e se ne vanno Henao e Gorka Izagirre.
Inizia nel migliore dei modi il Giro di Svizzera per Moreno Moser e Peter Sagan. Il 21enne trentino della Liquigas rimane in testa alla breve cronometro di Lugano, disputatasi sulla distanza di 7.3 km. Moser fa segnare uno splendido 9'50" al traguardo e per un paio d'ore nessuno riesce a batterlo. Poi parte Cancellara, ci si aspettano sfracelli ed invece al primo intertempo è dietro al giovane Liquigas di 9". Nella discesa il diretto di Berna sprigiona tutta la sua potenza ed al traguardo chiude in 9'47", davanti a Moser per soli 3" (Elmiger è a 7", Kessiakoff a 11", Cataldo a 14").
Era la tappa regina, questa che arrivava sul Passo dello Stelvio. Se la prende Thomas De Gendt, che arriva da solo dopo un'impresa bellissima. Se ne va subito una fuga di 14 uomini: Amador, Samoilau, Slagter, Clement, Denifl, Zaugg, Caruso, Losada, Vande Velde, Rabottini, Frank, Kreuziger, Bono e Serpa. Vantaggio che fatica a salire ma che nei pressi dell'Aprica è a 3'10". Dietro tira la Colnago-CSF Inox di Pozzovivo. All'Aprica il vantaggio è di 4'04". A Teglio Rabottini transita per primo e conquista matematicamente la maglia azzurra di miglior scalatore. Il gruppo insegue a 5'58".
Inizia il Mortirolo ed i 14 davanti si sgranano inevitabilmente, mentre dietro è la Liquigas a fare l'andature, insieme a Spezialetti che lavora per Scarponi. Il gruppo ha un ritardo di 2'38" all'imbocco. Scatta tra i primi in testa Oliver Zaugg, raggiunto presto da Matteo Carrara. Rientra con un'azione bellissima Damiano Caruso. Christian Vande Velde e José Serpa raggiungono Zaugg e Caruso mentre Carrara paga l'enorme sforzo fatto e perde terreno. Dal gruppo maglia rosa esce proprio Joaquim Rodríguez seguito da Ryder Hesjedal. Sopraggiunge Scarponi con Urán ed Henao.
Sulla terza salita della Caldes-Passo della Stelvio, quella di Teglio, Matteo Rabottini si assicura matematicamente la maglia azzurra di miglior scalatore (aveva sprintato per primo su Tonale ed Aprica, Pirazzi è lontano). La testa della corsa è composta da 14 uomini andati via prima delle prime rampe del Passo del Tonale. Si tratta di: Amador, Samoilau, Slagter, Clement, Denifl, Zaugg, Caruso, Losada, Vande Velde, Rabottini, Frank, Kreuziger, Bono e Serpa.