Solitamente le frazioni conclusive delle corse a tappe sono delle passerelle inutili ai fini della classifica generale: questa regola non vale praticamente mai nel ciclismo sudamericano. Un esempio è arrivato anche oggi alla Vuelta al Táchira, corsa venezuelana di dieci giorni. Il leader alla partenza, il giovane José Mendoza (Café Flor de Patria), è stato messo sotto attacco dai più scafati rivali che lo hanno letteralmente sfinito, portandolo alla resa.
La Rubio-Planta de Concafè, seconda frazione della Vuelta al Táchira, pur essendo una frazione conclusasi in salita, ha avuto bisogno dello sprint per stabilire il vincitore: a spuntarla è stato José Mendoza (Café Flor de Patria) che ha preceduto Jonathan Camargo (JHS Avec Intac) e Jorge Abreu (Tachira Concafé).
Ieri aveva fatto le prove generale e oggi non ha fallito: José Rujano è tornato ad essere il grande scalatore che abbiamo conosciuto anche in Italia e oggi ha vinto la sesta tappa della Vuelta al Táchira con un finale molto impegnativo verso La Grita. "El Condor" ha fatto selezione in salita con i suoi attacchi e l'unico capace di tenergli la ruota è stato Juan Murillo: nelle ultime centinaia di metri anche Murillo ha dovuto alzare bandiera bianca e alla fine Rujano ha tagliato il traguardo con un vantaggio di 3".