Difficilmente Fabian Cancellara sbaglia quando si parla di campionati nazionali. A cronometro, poi, è proprio imbattibile: così oggi a Messen il corridore della RadioShack ha conquistato il suo settimo titolo svizzero contro il tempo. Un successo che gli mancava dal 2008, e che è stato ottenuto coprendo i 50.9 km della prova in 1h00'39". Alle spalle di Cancellara, distanziatissimi Thomas Frei (secondo a 1'54") e Martin Elmiger (terzo a 2').
LEOPARD SA (con la sua squadra ciclistica «RadioShack Nissan Trek») è stata informata del contenuto del documento con cui l'Usada ha aperto una formale procedura disciplinare nei confronti di alcuni individui, tra cui il signor Johan Bruyneel. Ad un primo esame di questo documento, LEOPARD SA prende atto che nessuno dei fatti oggetto dell'inchiesta riguardano la sua squadra ciclistica, i suoi corridori o le attuali attività del Sig. Bruyneel all'interno della struttura LEOPARD SA.
La seconda tappa dello Ster ZLM, da Nuth a Nuth, si conclude come ieri in volata e va al tedesco André Greipel. Il portacolori della Lotto-Belisol ha preceduto l'iridato Mark Cavendish e Mark Renshaw. Solo sesto il vincitore di ieri, Marcel Kittel, mentre si registra un'altra buonissima prestazione del nostro Giacomo Nizzolo ha chiuso in ottava posizione. Cavendish è ora leader della classifica, seguito da Renshaw e Kittel. Nizzolo al 7° posto. Domani terza tappa, 188 km da Verviers a La Gileppe con arrivo su uno strappo.
Lo suggerisce, in base a fonti proprie, www.rmcsport.fr, e il bello è che ASO non conferma, ma nemmeno smentisce. Cosa? La voce secondo cui la RadioShack-Nissan, squadra gestita da Johan Bruyneel, potrebbe clamorosamente restare fuori dal prossimo Tour de France. Il motivo, secondo il sito transalpino, risiederebbe nel coinvolgimento dello stesso Bruyneel nell'affaire Armstrong, in seguito alle indagini che la USADA (Agenzia antidoping statunitense) sta portando avanti sui team US Postal, Discovery Channel, Astana e sulla RadioShack medesima.
20 squadre al via, di cui 9 del World Tour: così si compone lo schieramento che da domani animerà lo Ster ZLM Toer. Nessuna formazione italiana presente, ma qualche corridore proveniente dal Belpaese ci sarà: Bandiera (numero 21) nella Omega Pharma, Nizzolo (45) nella RadioShack, Boaro (52) nella Saxo, Appollonio (61) nella Sky. E diversi protagonisti del Giro sgambetteranno nella gara olandese, da Bak (1) a Navardauskas (16), da Cavendish (62) a De Gendt (71). Qui la startlist completa.
Andy Schleck non correrà il Tour de France. A rivelarlo è il sito lussemburghese wort.lu, secondo il quale il portacolori della RadioShack-Nissan rinuncerebbe al Tour de France per una frattura ad una o più vertebre (sicuramente rotto l'osso sacro). L'infortunio sarebbe stato rimediato da Andy Schleck durante la cronometro del Critérium del Delfinato, quando cadde malamente, costretto due giorni dopo ad abbandonare la corsa.
La tappa di Verbier, seconda frazione del Giro di Svizzera, vede vincitore il portoghese della Movistar Rui Alberto Faria da Costa. Subito in fuga Alessandro Bazzana e Ryan Anderson. I due procedono lungo tutta la valle del Rodano per poi essere ripresi ai -28 km da Verbier. Nei due sprint intermedi la Liquigas porta Sagan a sprintare e lo slovacco ottiene un totale di 6" d'abbuono. Sulla salita di Verbier è Fränk Schleck a rompere gli indugi ai -5.5 km dall'arrivo. Scatto deciso e 29" tra sè ed il gruppo dei migliori.
Inizia nel migliore dei modi il Giro di Svizzera per Moreno Moser e Peter Sagan. Il 21enne trentino della Liquigas rimane in testa alla breve cronometro di Lugano, disputatasi sulla distanza di 7.3 km. Moser fa segnare uno splendido 9'50" al traguardo e per un paio d'ore nessuno riesce a batterlo. Poi parte Cancellara, ci si aspettano sfracelli ed invece al primo intertempo è dietro al giovane Liquigas di 9". Nella discesa il diretto di Berna sprigiona tutta la sua potenza ed al traguardo chiude in 9'47", davanti a Moser per soli 3" (Elmiger è a 7", Kessiakoff a 11", Cataldo a 14").
Quella di Morzine era la tappa che aveva cerchiato di rosso, Andy Schleck. Vuoi i dissapori con il team manager Johan Bruyneel, vuoi la caduta di due giorni fa nella cronometro, che non gli permetteva di pedalare da seduto, sta di fatto che il lussemburghese ha abbandonato la corsa al km 64. Adesso per il minore dei fratelli Schleck c'è un Tour da correre, per il quale non è affatto preoccupato, dice Andy. Ma tra i molti, troppi chilometri a crono e queste controprestazioni, la speranza di vedere Andy Schleck davanti si assottilia giorno dopo giorno.