Stefano Locatelli è una giovane promessa del ciclismo italiano, e in maglia Colnago-CSF sta facendo preziosa esperienza in chiave futura. Per il momento fa più il gregario che il battitore libero: «Con Pozzovivo tanto in forma, è inevitabile che sia così, anche se spero di far bene almeno in una delle tappe di montagna». Resta comunque una grande avventura, il Giro di Stefano: «L'ho sempre sognato, son qui e vado avanti malgrado qualche botta presa nelle prime tappe. Ma tutta questa gente, questi tifosi intorno, danno il coraggio e la forza per tenere duro».
Tappa breve, la 13a del Giro d'Italia, da Savona a Cervere (soli 121 km). Vittoria in volata di Mark Cavendish, la terza in quest'edizione del Giro (Herning e Fano le altre due). Se ne vano subito in due: Keizer e Failli. Il gruppo amministra ed a 17 km dall'arrivo i fuggitivi vengono ripresi. Ai -5.6 allungano Berard, Vermote ed il piemontese Felline, ma la Sky e la Garmin inseguono e chiudono subito. Nel finale la Saxo Bank dà fondo a tutte le sue energie per Juan José Haedo ma all'ultimo chilometro è la Sky di Cavendish in testa ed è proprio l'iridato ad imporsi su Kristoff e Renshaw.
Giovanni Ellena, direttore sportivo della Androni-Venezuela, "pesa" le possibilità di José Rujano di far bene nell'ultima settimana (in particolare nella tappa dello Stelvio), ma non esclude che la squadra continui a cercare di entrare nelle fughe, come fatto bene fino ad ora: «Cercheremo di dare spazio anche a corridori come Serpa e Sella, che sulle montagne potranno provare a infilarsi in qualche attacco da lontano».
Dario Cataldo, uno degli italiani più forti al Giro 2012, ha vissuto una prima metà di Giro abbastanza tranquilla: «Ora aspetto le mosse dei favoriti nelle prossime difficili tappe». Capitano di una squadra molto forte come la Omega Pharma-Quick Step, Cataldo si dice ulteriormente motivato da una tale responsabilità: «I compagni sono molto forti, il team non sarà da meno di quanto fatto nelle classiche».
Un Giovanni Visconti che cerca ogni occasione per rilassarsi, prima del via di un'altra tappa del Giro d'Italia: a Savona l'abbiamo pizzicato alla lettura del giornale (inevitabile un commento alle notizie del giorno!), ma tra una news e l'altra il corridore siciliano ci ha confessato che conta di correre altri 10 anni: «Fino ai 38 anni, poi spero di restare in quest'ambiente, visto che mi piace molto». Sulla corsa: «Sono ancora vicino in classifica per cercare una fuga, ma a Cervinia magari perderò il tempo che mi permetterà di avere maggiore libertà in seguito».
Alla fine della 12a tappa il basco Amets Txurruka, all'interno della fuga buona e settimo sul traguardo, commenta così la sua prestazione: «Sapevamo che poteva andare via la fuga, è stato difficile prenderla, peccato che sia finita così. Il Giro per me non è iniziato bene con la caduta nella cronosquadre. Pian piano sto rientrando in corsa. Adesso che arrivano le salite correremo tutti per Nieve».
Sul traguardo di Sestri Levante Paolo Tiralongo, che sull'ultima ascesa di Villa Tassani ha cercato e trovato l'allungo: «Ho provato a smuovere un po' le acque e vedere che cosa succedeva visto che nessuno si muoveva ed io sapevo che ci attendeva una discesa pericolosa. È stato bravo Damiano Cunego a seguirmi, è stata brava la Liquigas a tenere Basso davanti. Il Giro è ancora lungo e io sto bene».