Volata di nomi nuovi alla ribalta nella terza tappa del Criterium del Delfinato (da Ambert a Le Teil, 194 km), e vittoria del giovane tedesco Nikias Arndt (appena 22 anni). Il velocista in maglia Giant ha preceduto Kris Boeckmans, Reinardt Janse Van Rensburg, Yannick Martinez e il nostro Davide Cimolai, quinto. A seguire, Jens Keukeleire, Alexey Tsatevich, Arnaud Démare (che era il favorito ma s'è trovato chiuso ai 100 metri e non ha potuto di fatto sprintare), Gianni Meersman e Marco Marcato a chiudere la top ten.
Secondo centro in due tappe per Arnaud Démare nella Quatre Jours De Dunkerque. Il 23enne francese della FDJ è partito da lontano, ai 300 metri, ha ripreso il fuggitivo Cammaerts ed ha tagliato il traguardo a braccia alzate davanti a Jonas Ahlstrand e Tom Van Asbroeck, che non hanno potuto far altro che accontentarsi del resto del podio. Nei 167 km da Hazebrouck a Orchies è stato il maltempo a farla da padrone. Pioggia e vento non hanno reso la vita facile ai corridori, soprattutto nei tratti in pavé.
Ricomincia da dove aveva iniziato Arnaud Démare alla 4 Giorni di Dunkerque, nella prima tappa, 162.9 km da Dunkerque a Coudekerque-Branche, il francese della FDJ.fr ha regolato in volata Ramon Sinkeldam e Yannick Martinez. In precedenza, a 4 km dal termine avevano provato ad anticipare lo sprint Sylvain Chavanel e Adrien Petit, ma il gruppo era rientrato su di loro all'ultimo chilometro. La volata è stata senza storia, con il vincitore dell'edizione 2013, Arnaud Démare, a far polpette degli avversari. Démare è ora naturalmente leader della corsa con 4" su Sinkeldam e 6" su Martinez.
Yauheni Hutarovich ha ritrovato oggi il filo diretto con la vittoria: il 30enne bielorusso non aveva ancora alzato le braccia da quando, a inizio 2013, si era accasato con la AG2R. Per lui l'anno scorso solo tanti piazzamenti, e anche nei primi mesi del 2014 il copione non era cambiato (nonostante buone prestazioni, su tutte la Gand-Wevelgem chiusa all'ottavo posto).
Sul settore numero 8, Pont-Thibaut to Ennevelin, sempre in testa Tom Boonen, Geraint Thomas, Thor Hushovd, Bert De Backer, Yannick Martinez e Bram Tankink, ma dietro Sep Vanmarcke allunga deciso. Fabian Cancellara parte in progressione, marcato da Zdenek Stybar, Jens Keukeleire, Lars Boom. Il gruppo rientra e Peter Sagan parte in contropiede con Maarten Wynants a ruota. Sono ripresi dal gruppo (o ciò che ne rimane) mentre in testa, a 34 km dall'arrivo, Tom Boonen allunga deciso. Gli ex compagni di fuga si guardano, poi Geraint Thomas chiude sul belga.
Superato Mons-en-Pévèle il vantaggio del sestetto di testa composto da Tom Boonen, Geraint Thomas, Thor Hushovd, Bert De Backer, Yannick Martinez e Bram Tankink aumenta, ma il primo gruppo inseguitore vive un momento di stallo. Nessuna squadra vuole prendersi l'onere di inseguire. I Belkin vano in testa, di fatto rallentando, mentre Trek (per Cancellara), Belkin (per Vanmarcke, ma con Tankink in fuga) e Cannondale (per Sagan) non sono troppo attive. Ci sono anche Filippo Pozzato e Bradley Wiggins nel primo gruppo.
S'infiamma la corsa nel settore numero 13 della Parigi-Roubaix, quello che da Beuvry-la-Forêt porta a Orchies. Scatto bruciante di Tom Boonen, che si produce in una progressione fantastica, portandosi sul gruppo dei contrattaccanti formato da Boonen, Geraint Thomas, Yannick Martinez, Mathieu Ladagnous, Bert De Backer e Damien Gaudin. Ripresi e superarti anche gli ultimi tre attaccanti della prima ora che erano rimasti al comando (Andreas Schillinger, Benoit Jarrier e Tim De Troyer). La BMC tira per riportare il gruppo sui sei battistrada ed il distacco è di soli 12".