Dopo la buona prova del campionato nazionale a cronometro torna a farsi vedere Moreno Moser: il trentino del Team Cannondale-Garmin ha concluso al terzo posto la settima tappa del Tour of Austria, da Kitzbühel a Innsbruck. A vincere è stato il padrone di casa Lukas Pöstlberger: il ventitreenne del Tirol Cycling Team ha saputo staccarsi dalla fuga di cui era parte ed ha mantenuto un vantaggio di 12" sino all'arrivo.
Partenza regale per l'Internationale Österreich-Rundfahrt, addiritura nel cuore di Vienna: una breve cronosquadre di 5.3 km sancisce la vittoria del team Katusha, che ha fermato le lancette sul tempo di 5'45". Battuta di un solo secondo la MTN-Qhubeka, che pregustava il successo, mentre al terzo posto si è classificata la BMC.
Per la terza volta in carriera Adriano Malori ha vinto il titolo italiano a cronometro della categoria élite: dopo i successi del 2011 e del 2014, il parmense della Movistar s'è imposto oggi nella prova disputata in provincia di Novara, a Bogogno, sulla distanza di 36.3 chilometri. Malori ha fatto segnare un tempo di 44'13" ad una media di 49.2 km/h: sul podio anche Moreno Moser, secondo a 1'01", e Daniele Bennati, terzo a 1'13".
Uno dei nostri non la vince dal 2006, da quando Filippo Pozzato tagliò a braccia alzate il traguardo dopo aver anticipato di poco la volata del gruppo. Il vicentino sarà in gara anche domani, uno dei 47 italiani impegnati nella 106esima Milano-Sanremo. 293 km, arrivo fissato in Via Roma, percorso classicissimo per la Classicissima (Turchino, i Capi, la Cipressa, il Poggio) in cui prenderanno il via 200 corridori suddivisi in 25 squadre.
Nel 2012 si presentò al Trofeo Laigueglia nel ciclismo che conta e nel modo migliore: una vittoria. Moreno Moser, dopo quella magica stagione - la prima tra i pro' -s'era un po' perso. Quest'anno sembra tornato quel ragazzino che sul traguardo rivierasco vinse alla maniera di Saronni: «In Australia stavo bene. Ho corso un buon Tour Down Under ed anche la gara d'addio di Cadel Evans stavo bene. Bisogna vedere se la condizione c'è, perché senza quella non si va da nessuna parte. La testa non basta.