La quinta tappa del Giro di Polonia, 160.5 km tra Nowy Targ e Zakopane, viene vinta per il terzo giorno consecutivo dalla BMC, ancora Thor Hushovd, come due giorni fa, ad avere la meglio su tutti. Fa fatica ad andar via la fuga, con Frank, Madrazo, Gołaś, Marczyński, Veikkanen, Cieślik e Mihaylov che prendono il largo. Guadagneranno solo 4'10" sul gruppo. Marczynski si aggiudica i punti necessari per passare in testa alla classifica degli scalatori, sull'ascesa di Glodowka restano in testa Frank, Madrazo, Gołaś, Marczyński, Veikkanen e Mihaylov.
Radoslav Rogina si aggiudica la tappa regina del Giro di Slovenia, 170 km con partenza da Škofja Loka ed arrivo in salita a Vršič. Rogina è andato via insieme a Sinkewitz, Polanc, Valjavec ed Atapuma, vincendo sul traguardo per distacco. Piazza d'onore per il futuro corridore della Lampre-Merida Jan Polanc, che diventa automaticamente leader della corsa. Terza piazza di giornata a Patrick Sinkewitz, con Valjavec ed Atapuma a seguire. ottima 6a piazza per il Bardiani-CSF Inox Angelo Pagani, con Enrico Barbin, sempre della Bardiani, che chiude in 11a posizione.
Arriva subito una vittoria italiana nella seconda tappa del Giro di Slovenia. È il piemontese dell'Androni Giocattoli-Venezuela Fabio Felline ad aggiudicarsi la Kočevje-Višnja Gora, tappa di 168.5 km e con tre Gpm da affrontare. Nel finale sno rimasti davanti una trentina di uomini e se l'ultima ascesa, quella di Vrh, aveva fatto la differenza, la discesa ha sgranato il gruppetto.
Con gli 8.8 km contro il tempo a Ljubljana avrà inizio domani alle 18:00 il Tour de Slovénie, corsa a tappe di categoria 2.1. Nel 2012 vinta da Brajkovic su Pozzovivo, quest'anno vedrà il rientrante mattia Cattaneo indossare il dorsale numero 1. C'è anche la Colombia con Chalapud ed Atapuma, l'Androni-Venezuela con Felline, la Vini Fantini-Selle Italia con Rabottini, Taborre e Mazzanti. Giovanissima la Bardiani-CSF Inox di Pirazzi così come un occhio di riguardo andrà al talento Matej Mohoric.
Un assolo di 3 km per lanciare Vincenzo Nibali verso quello che è forse il più bel successo in carriera: la 20esima tappa del Giro, stravolta dal maltempo, aveva del disegno originario solo la doppia scalata finale al Passo Tre Croci e alle Tre Cime di Lavaredo. Esauritasi sulla prima salita la fuga del mattino (con Hansen, Popovych, Ermeti e Brutt, ultimo a mollare), e sfogati i contrattacchi di Weening, Brambilla e Capecchi, la maglia rosa è partita a 3 km dalla vetta, e ha fatto il vuoto, riprendendo rapidamente gli stessi Weening e Capecchi e andandosene in solitaria al traguardo.