Meglio tardi che mai: nonostante sia uno dei più importanti rappresentanti del ciclismo transalpino da 10 anni a questa parte, Sylvain Chavanel non era mai riuscito a indossare la maglia di campione nazionale, se non a cronometro. Sul massacrante circuito di Boulogne sur Mer il corridore della Quick Step ha fatto la differenza, andandosene a 40 km dal termine per raggiungere il gruppo di una quindicina di fuggitivi e staccarli. Tardiva la reazione di Voeckler, che con Roux ha ripetuto l'impresa quando ormai Chavanel aveva già distanziato i fuggitivi della prima ora di un minuto.
Quattro successi in cinque tappe: non è un record assoluto, ma poco ci manca, anche perché non parliamo di una remota corsa asiatica, bensì di una corsa a tappe Hors Catégorie francese. Il protagonista di questa Quattro Giorni di Dunkerque è sicuramente il tedesco Marcel Kittel che, nelle quattro tappe terminate allo sprint, è stato irresistibile per tutti. Oggi è toccato a Hutarovich (FDJ) e Van Staeyen (Topsport Vlaanderen) soccombere al portacolori della Skil-Shimano, con Nizzolo (Leopard) e Giorgio Brambilla (De Rosa) abili a piazzarsi rispettivamente in quinta e settima posizione.
Il circuito finale della quarta tappa della Quattro Giorni di Dunkerque, con la salita del Mont Cassel da ripetere più volte, è stato il palcoscenico dello show di Thomas Voeckler: il corridore della Europcar (già leader dell'Europe Tour) ha staccato tutti a poco meno di 20 km dall'arrivo e s'è involato tutto solo al termine di una frazione estremamente selettiva in cui il grosso del gruppo è arrivato con parecchi minuti di ritardo, compreso l'ex leader Marcel Kittel (giunto 54° a 11'39").