Si correrà domani il Campionato del Mondo a crono, con gli Élite impegnati dalle 13.30. Saranno 58 gli atleti al via, con l'ecuadoriano Segundo Navarrete ad aprire le danze. Senza le medaglie d'oro e di bronzo a Londra, Wiggins e Froome, i favoriti sono il Campione uscente Tony Martin oltre a Taylor Phinney, Fredrik Kessiakoff, Tejay Van Garderen. Attenzione al giovane australiano Luke Durbridge, classe '91 (Cameron Meyer pure pericoloso), ed all'altro svedese Gustav Erik Larsson. L'Italia schiera al via il parmense Adriano Malori (al via alle 14.26) e Marco Pinotti (al via alle 15.16).
Finale al cardiopalma per l'USA Pro Challenge: nella crono di Denver, Vande Velde, Van Garderen e Leipheimer si giocano il successo finale. Alla fine è il capitano della Garmin a prevalere, piazzandosi 2° alle spalle di Phinney con 10" di ritardo. Van Garderen, 3° a 19", si prende il secondo gradino del podio a 21" superando di 3 secondi l'ex-leader Levi Leipheimer solo 9° di tappa a 43". Chiude con un'altra buona prestazione Vincenzo Nibali, settimo nella prova a cronometro con un ritardo di 37" da Phinney.
Cambio al vertice dell'USA Pro Cycling Challenge, nel giorno in cui arriva in porto una fuga da lontano e in cui il capoclassifica viene scalzato dal trono. La vittoria è andata a Rory Sutherland, emerso (in contropiede su Voigt sulla salita conclusiva) da una nutrita fuga che aveva preso le mosse in avvio di frazione e che comprendeva tra gli altri Paolo Longo Borghini e il giovane Fabio Aru.
La quinta tappa della Usa Pro Cycling Challenge viene vinta, come la frazione inaugurale, da Tyler Farrar. Nei 189 km da Breckenridge a Colorado Springs parte come al solito una fuga corposa. All'interno Francisco Colorado, Vincenzo Nibali, Carter Jones, Oliver Zaugg, Julian Kyer, Ivan Santaromita, Yevgeni Nepomnyachsniy, Biao Liu e Sergey Firsanov. Proprio Firsanov insieme a Nibali e Zaugg restano in testa sino agli ultimi chilometri ma i tre battistrada vengono ripresi dal gruppo. La volata finale vede Farrar prevalere su Phinney e Bazzana.
Si è mosso sulla prima salita di giornata, l'Independence Pass, emergendo da una nutrita fuga che si era avvantaggiata sul gruppo; l'hanno rivisto dopo l'arrivo. Di chi si parla? Di Jens Voigt, tornato al successo dopo oltre due anni (l'ultima affermazione risaliva a una tappa della Volta a Catalunya 2010). Il tedesco, a quasi 41 anni, nel frattempo è diventato una sorta di leggenda alla Chuck Norris, per i social network che inneggiano alle fantasiose imprese di "The Jensie".
Bel numero di Tom Danielson nella tappa regina del Usa Pro Cycling Challenge, da Gunnison ad Aspin: il corridore di casa (vive nella non lontana Boulder) si è riportato sulla fuga in corsa nella prima salita di prima categoria, il Cottonwood Pass, nella quale erano impegnati 18 uomini tra cui Agnoli e Fabio Aru. Danielson ha scollinato il passo con altri 5 atleti, tra cui Aru, e grazie all'aiuto di Zabriskie, ha mantenuto 2' di vantaggio sul gruppo di Van Garderen fino alla seconda salita lunga, l'Indipendence Pass, dove ha scollinato da solo.