La prima tappa del Tour de France, 198 km da Liegi a Seraing, va, come ampiamente pronosticabile, a Peter Sagan. Primo attacco della Boucle composto da Yohann Gène (Europcar), Pablo Urtasun (Euskaltel-Euskadi), Maxime Bouet (AG2R La Mondiale), Nicolas Edet (Cofidis), Anthony Delaplace (Saur-Sojasun) e Michael Morkov (Saxo Bank-Tinkoff). Una caduta a 20 km dall'arrivo manda in terra Luis León Sánchez, Vladimir Karpets e Kanstantsin Siutsou. Un'altra caduta ed il vento laterale scompiglia la situazione fino alla salita finale, presa in testa dall'Orica-GreenEDGE.
Grande impresa dello spagnolo Alejandro Marque che s'è imposto nella prima tappa della Vuelta Asturias al termine di una lunga fuga solitaria: il corridore della Continental portoghese Carmin-Prio s'era avvantaggiato assieme ad altri 6 corridori dopo poco più di 20 chilometri dall'inizio della tappa ma a più di 90 km dall'arrivo, con il gruppo a circa 3', ha staccato i compagni d'avventura; Marque è stato bravo ad aumentare il suo vantaggio sfruttando anche la pioggia battende che ha condizionato un po' l'inseguimento del gruppo.
Gran numero per il russo Evgeny Shalunov alla Vuelta Rioja: va in fuga col connazionale Alexander Ryabkin (Caja Rural) sulla discesa dell'alto della Población, quando mancano 90 km al traguardo, e insieme guadagnano rapidamente 4 minuti che si ritrovano a dover gestire.
Alla fine la Segovia-Segovia si è corsa regolarmente ed è stata una tappa emozionante, che ha deciso la Vuelta Castilla y Leon. Punto saliente l'ultima salita, il Puerto de Navacerrada, dove alcuni degli atleti in corsa per la classifica finale hanno staccato di un minuto Luis León Sánchez Gil e si sono riportati sui 19 fuggitivi della prima ora. Di fatto la corsa di Sanchez Gil è finita lì: dopo aver tentato un ricongiungimento il talento murciano, rimasto praticamente senza squadra, si è rialzato ed è giunto al traguardo con 5' di ritardo sui fuggitivi.
Seconda vittoria stagionale per Luis León Sánchez alla Vuelta a Castilla y León. Nella seconda tappa il maltempo la fa da padrone (pioggia e qualche spolverata di neve sulle cime più elevate) e se ne va subito una fuga con nomi importanti, mentre il gruppo perde minuti su minuti (saranno più di 3' al traguardo). I fuggitivi, dapprima in sette, vengono raggiunti da altri cinque, a formare un gruppo di 12 corridori.
A Chieti trionfa la Liquigas ma con il meno atteso Peter Sagan che nel finale regola un gruppetto di cinque atleti selezionatosi sullo strappo che terminava ad un chilometro dalla conclusione. Lo slovacco, pimpante anche in salita, ha preceduto Kreuziger, il compagni o di squadra Nibali, autore di un allungo ai 500 metri, Di Luca e Horner, che ora comanda la classifica con sette secondi su Kreuziger.