Prima vittoria da professionista per Kenny Elissonde: il 21enne della FDJ si è imposto nella seconda e ultima tappa della Paris-Corrèze, isolandosi sul circuito intorno a Chaumel (con il Col des Géants ripetuto 4 volte e la Côte du Suc au May nel finale) con lo spagnolo Egoitz García. Il francesino, che va molto bene in salita e che si era già fatto intravedere un mese e mezzo fa alla Route du Sud, ha vinto la tappa, ma ieri (nella frazione d'apertura vinta da Adam Blythe allo sprint) aveva perso dei secondi nel finale, sicché la classifica generale è appannaggio di García.
Era la tappa regina, questa che arrivava sul Passo dello Stelvio. Se la prende Thomas De Gendt, che arriva da solo dopo un'impresa bellissima. Se ne va subito una fuga di 14 uomini: Amador, Samoilau, Slagter, Clement, Denifl, Zaugg, Caruso, Losada, Vande Velde, Rabottini, Frank, Kreuziger, Bono e Serpa. Vantaggio che fatica a salire ma che nei pressi dell'Aprica è a 3'10". Dietro tira la Colnago-CSF Inox di Pozzovivo. All'Aprica il vantaggio è di 4'04". A Teglio Rabottini transita per primo e conquista matematicamente la maglia azzurra di miglior scalatore. Il gruppo insegue a 5'58".
Sul Passo Giau l'affondo di Ivan Basso: il forcing del lombardo ha frantumato il gruppo dei primi, nella 17esima tappa del Giro d'Italia, da Falzes a Cortina. Col capitano della Liquigas hanno resistito solo Hesjedal, Pozzovivo, Scarponi, Urán e la maglia rosa Joaquim Rodríguez. Più indietro Nieve, poi Gadret, poi Cunego con Brambilla e Tschopp. Mancano ormai meno di 20 km (18 di discesa) al traguardo.
Alla conclusione della 12a tappa del Giro d'Italia 2012, la Seravezza-Sestri Levante, ecco le parole di Ivan Santaromita (BMC Racing), 5° al traguardo ed in fuga dopo 49 chilometri: «Speravo più nella tappa che nella maglia rosa. Se fosse giunta anche quella tanto meglio. Casar ha corso su di me e così lui non ha preso la maglia ed io non ho vinto la tappa. C'è un po' di rammarico.
Alla partenza di San Giorgio del Sannio (9a tappa, arrivo a Frosinone) Fabio Baldato, ds della BMC Racing, fa il punto della situazione sulla sua squadra: «Pinotti è il nostro capitano. È una garanzia ma le salite di Rocca di Cambio e Lago Laceno non erano adatte alle sue caratteristiche. Chi è andato bene è invece Johann Tschopp, tenuto volutamente davanti perché sulle Alpi potrebbe essere una valida alternativa a Pinotti. Phinney? Nessun programma di farlo ritirare, sta recuperando e se tutto va bene arriverà a Milano».
Luis León Sánchez si aggiudica la tappa più interessante del Giro di Romandia e s'impossessa anche della maglia gialla di leader, a una frazione dal termine. Va via la fuga fin dal primo Gpm, il Col de Mosses, questi uomini: Tschopp, Levarlet, Ignatenko, Vorganov, Azanza e Peraud. Sulla penultima salita, quella di Veysonnaz, restano davanti Tschopp, Levarlet e Ignatenko (a 1'48") ma dal gruppo tirato dalla Sky escono Peter Stetina, Giampaolo Caruso, Laurens Ten Dam e Rui Alberto Faria da Costa. In testa restano Tschopp e Ignatenko mentre Levarlet per de contatto.
In un'intervista a La Gazzetta dello Sport il direttore sportivo della BMC Fabio Baldato ha svelato i nomi dei nove corridori della squadra che parteciperanno al Giro d'Italia. Il capitano della formazione svizzero-americana sarà Marco Pinotti che in passato ha già vestito la maglia rosa e che andrà a caccia di un buon piazzamento in classifica generale; accanto a Pinotti ci sarà anche un numeroso gruppo di corridori italiani visto che prenderanno il via anche Mauro Santambrogio, Ivan Santaromita e Alessandro Ballan, quest'ultimo al suo primo Giro d'Italia.