La seconda tappa della Volta a Portugal è stata caratterizzata da una finale assurdo in cui se ne sono viste di tutti i colori con protagonisti i corridori della formazione portoghese Efapel.
Negli altri titoli a cronometro assegnati oggi spicca il nome di Bob Jungels, giovane della RadioShack che ha battuto il compagno di squadra Laurent Didier e Ben Gastauer, aggiudicandosi per la seconda volta in carriera il titolo. In Estonia è Tanel Kangert, dopo le ottime prestazioni del Giro d'Italia, a mettersi alle spalle Rein Taaramäe e Gert Jõeäär mentre in Kazakistan Mizurov, all'età di 40 anni, si è messo alle spalle Alexsandr Dyachenko, conquistando per la sesta volta il titolo nazionale. Maciej Bodnar resta Campione polacco.
Brutte notizie in casa IAM Cycling che dopo la frattura allo scafoide sofferta dal lettone Aleksejs Saramotins alla Roubaix deve registrare un altro infortunio ad un suo corridore: lo svedere Thomas Lövkvist, vincitore del Giro del Mediterraneo, è stato colpito da una macchina mentre si allenava e ha riportato una frattura esposta all'indice della mano sinistra.
È Moreno Moser il vincitore della settima edizione della Strade Bianche, primo italiano a trionfare in questa corsa. Gara vissuta sulla fuga di Ermeti, Saramotins, Belkov e Schär (lui il promotore dell'azione dopo 23 km). Sullo sterrato di Monte Sante Marie, mentre Paolini cade e si ritira, Juan Antonio Flecha allunga sul gruppo e si porta in caccia: a 19 km dall'arrivo è però dura andarli a prendere, anche perché il gruppo si fa sotto. Scatta Moreno Moser e si porta dietro Flecha, che però cede sullo strappo finale.
Sullo sterrato di San Giorgio (poco prima caduta di Garzelli, con Failli ad attenderlo: fuori dai giochi i due), con rampe molto impegnative (13 km all'arrivo), sempre Ermeti, Saramotins, Schär e Belkov in testa con 1'13" sul plotone. In gruppo ci sono ancora una sessantina di corridori, tra cui Sagan e Cancellara; lavorano Astana e Movistar, Flecha è stato ripreso nel tratto più impegnativo dello strappo sterrato. A 17 km dall'arrivo si muove Moreno Moser e Flecha, appena ripreso, prova ad andargli dietro.
Dopo lo sterrato di Monte Sante Marie (sterrato numero 5, 44 km al traguardo) Ermeti, Saramotins, Schär e Belkov in testa con 3'52" sul gruppo in forte rimonta. Sugli 11 km dello sterrato, buona parte dei quali in salita, il plotone esplode e si spezza in più tronconi (tirano Radioshack e Cannondale). Numerose anche le cadute e le forature (Pietropolli, Pellizotti e Dall'Antonia tra le vittime). Luca Paolini, vincitore della het Nieuwsblad sabato scorso, cade ed è costretto ad alzare bandiera bianca.
Quattro battistrada alla Strade Bianche quando al traguardo di Siena mancano poco più di 90 km. Si tratta del lettone Aleksejs Saramotins (IAM Cycling), del russo Maxim Belkov (Katusha), dello svizzero Michael Schär (BMC) e di Giairo Ermeti (Androni Giocattoli-Venezuela). Il loro vantaggio ha superato gli otto minuti (ma è stato anche a 9'47"). Saramotins è il primo dei quattro ad accusare qualche difficoltà sugli sterrati ed a perdere terreno.