Dwars door Vlaanderen 2013: Così nasce un fiandrista - Voeckler all'attacco, Gatto lo supera a 10 metri dal traguardo
- Dwars door Vlaanderen - A Travers la Flandre 2013
- Astana Pro Team 2013
- Katusha Team 2013
- Omega Pharma - Quick Step 2013
- Sky ProCycling 2013
- Vini Fantini - Selle Italia 2013
- Aleksejs Saramotins
- Bertjan Lindeman
- Björn Leukemans
- Björn Thurau
- Borut Bozic
- Danilo Napolitano
- Geraint Thomas
- Gert Steegmans
- Gustav Erik Larsson
- Ian Stannard
- Jens Keukeleire
- Luca Scinto
- Mathew Hayman
- Maxim Iglinskiy
- Maxime Vantomme
- Mirko Selvaggi
- Nico Sijmens
- Niki Terpstra
- Nikolas Maes
- Oscar Gatto
- Pieter Jacobs
- Stijn Devolder
- Stijn Vandenbergh
- Sébastien Turgot
- Thomas Voeckler
- Tom Stamsnijder
- Tony Gallopin
- Uomini
Quando a Tropea, Giro d'Italia 2011, Oscar Gatto vinse la tappa con un potente spunto sullo strappetto finale, e si tenne dietro nientemeno che Contador, tutti dicemmo: "Bene, ha la foto per il poster che vale una carriera, lui davanti a Sua Maestà Alberto di Spagna". Forse sbagliavamo. Ce ne rendiamo conto oggi, quasi due anni dopo, per aver visto di cosa è stato capace il veneto della Vini Fantini in una corsa difficile e combattuta come la Dwars door Vlaanderen. Attraverso le Fiandre, per dirlo nella nostra lingua, e quindi parliamo proprio di muri e pavé, cioè di quel tipo di gare che molti appassionati considerano le più belle del calendario.
Questa qui non è all'altezza di un Giro delle Fiandre, ovviamente, ma quando sul percorso incontri robetta come Oude Kwaremont o Paterberg (ovvero alcuni tra i muri più mitici della zona, presenti anche nel percorso della Ronde), è chiaro che l'aura di leggenda risplende forte. Gatto non è alle prime esperienze nelle corse fiamminghe, e già l'anno scorso, uomo d'appoggio per capitan Pozzato, si comportò molto bene a queste latitudini, salvo scontare una notevole sfortuna (presentatasi in forma di cadute e forature in serie) che ne minò non già il livello prestazionale (che come detto fu ottimo), ma la possibilità di ottenere dei risultati di rilievo.
Nonostante sia emigrato Pozzato (il nome di grido per queste corse), la Fantini ha beneficiato ugualmente di alcuni inviti per le Fiandre, un premio alle buone prestazioni offerte 12 mesi fa. I galloni di capitano sono passati sulle spalle di Gatto, e oggi abbiamo vissuto una splendida chiusura del cerchio, col gregario (ma diciamo piuttosto mezzapunta) diventato vincente, e con tutta una serie di nuove prospettive che si aprono davanti a Oscar.
Sotto l'ormai immancabile pioggia di questa prima parte di stagione ciclistica 2013, e con un freddo pungente, fattori che hanno indurito una corsa costellata peraltro da tante cadute, ci son voluti 80 km perché si mettesse in moto una fuga che possiamo giudicare importante non perché abbia preso chissà quale margine sul gruppo (un minutino, non di più), ma perché comprendeva 14 uomini, alcuni anche molto scafati. Citiamo per tutti Steegmans, Stamsnijder e Sijmens, ma non mancava anche il nostro Danilo Napolitano, né mancava Mathew Hayman, che tra tutti i 14 è stato quello che ha mostrato la gamba migliore, tant'è vero che tra Steenbeekdries (ai -55) e Knokteberg (ai -40) ha demolito la compagnia che lo circondava (ultimi a resistere, Steegmans e Saramotins), rimanendo solo soletto al comando della corsa.
I primi inseguitori non erano però lontani (45" circa), e sull'Oude Kwaremont (ai -35) Stijn Vandenbergh è emerso dal primo drappello alle spalle di Hayman, andando a chiudere in nemmeno 2 km il gap che lo separava dal battistrada. Nell'occasione, questo secondo gruppetto si è selezionato, e se uomini come Lindeman, Devolder, Leukemans, Thurau, Vantomme, Saramotins, Terpstra (il vincitore del 2012), Larsson, Thomas, Jacobs, Gallopin e Turgot si sono attardati, altri 8 sono rimasti dalle parti di Hayman e Vandenbergh: parliamo di Voeckler, Iglinskiy, Maes, Stannard, Bozic, Keukeleire e ben due italiani, Mirko Selvaggi e, per l'appunto, Oscar Gatto.
Proprio il corridore della Fantini è stato tra i più attivi in questa fase, tant'è vero che sul Paterberg (-31) è scattato andando a riprendere la coppia al comando: era un terzetto ben assortito, qualora fosse rimasto così fino al traguardo di Waregem, ma ovviamente dietro non tutti erano d'accordo a lasciar andare gli attaccanti, sicché ai -28 i primi inseguitori si sono ricongiunti ai tre, andando a completare un drappello di 10 unità. Le forze in campo erano ostili alla possibilità di un'affermazione di Gatto, visto che c'erano ben tre coppie (Stannard-Hayman per la Sky, Vandenbergh-Maes per la Omega Pharma, Iglinskiy-Bozic per l'Astana) oltre ai due italiani e a Keukeleire e Voeckler.
I 30" che questo plotoncino aveva sul secondo gruppo (quello di Leukemans e Terpstra), e il minuto abbondante conservato sul gruppo tirato dalla Katusha, lasciavano abbastanza margini di operatività agli uomini al comando. Voeckler ha regalato alla platea un primo scatto dimostrativo di mezzo metro sul Vossenhol (ai -21), quindi un altro allungo più deciso ai -17. Nell'occasione, è stato un immenso Stannard (già protagonista domenica alla Sanremo, oggi ha tirato per moltissimi chilometri, difendendo il vantaggio come avrebbe fatto un Bruseghin di un lustro fa) a chiudere sul francese.
Ai -9, sul Nokereberg, è toccato a Keukeleire tentare uno scattino, ma senza conseguenze se non quella di aizzare Stannard a dare un'altra trenata di un chilometro, nel corso della quale l'inglese si è pure avvantaggiato sugli altri. Vandenbergh ha riportato sotto Voeckler e Iglinskiy; Gatto ha guidato il ricongiungimento degli altri 5. Non appena l'italiano in giallo-fluo si è palesato alle spalle di Voeckler, però, l'alsaziano è partito come una molla, ai 7 km, prendendo 20 metri di margine.
Un minimo di esitazione dietro, il classico tiro-io-no-tira-tu che spesso si vede nei finali di corse così difficili (quando le energie sono per tutti al lumicino), ed ecco che T-Blanc ha reso più corposo il suo vantaggio. Era chiaro, a quel punto, che sarebbe toccato alle coppie presenti inseguire pancia a terra. E se Vandenbergh si è sacrificato per il più veloce Maes, e lo stesso ha fatto Stannard per Hayman, gli Astana non hanno più di tanto collaborato, rendendo più difficile il compito per gli altri. Nel frattempo, Voeckler andava a 15" di vantaggio e pregustava l'ennesima stoccata vincente di una fantastica carriera da outsider.
Ma non aveva fatto i conti con Stannard, il quale, tra il darla vinta all'avversario senza provarci nemmeno, e il fare di tutto per permettere ad Hayman di giocarsi la vittoria nello sprint ristretto, ha dato veramente fondo a tutto ciò che aveva per portare gli inseguitori a tiro di Titì. Il capitano della Europcar, da parte sua, ha iniziato a sentire puzza di bruciato già prima del triangolo rosso dell'ultimo chilometro, e quei mille metri conclusivi sono stati un tormento: il povero attaccante li ha passati tutti a voltarsi (e, così facendo, a deconcentrarsi), con il vantaggio che diminuiva a vista d'occhio e il collegamento tra cervello e gambe che rischiava di andare in corto circuito da un momento all'altro.
Sul rettilineo finale, quindi, con Voeckler ormai in gabbia, non rimaneva che sprintare per andare a dare una forma all'ordine d'arrivo. Gatto, sapendo della presenza del veloce Bozic nel drappello, ha giocato d'anticipo, partendo per primo e prendendosi l'onere di dare questa memorabile batosta a T-Blanc: proprio il 28enne di Caselle d'Altivole ha affiancato l'ex tricolore di Francia, superandolo ad appena 10 (forse meno) metri dalla linea d'arrivo. Doppiamente bravo, Gatto, perché oltre ad aver chiuso giusto in tempo su Voeckler, si è anche tenuto alle spalle Bozic, l'inesauribile Hayman (terzo dopo tanti chilometri di fuga) e Mirko Selvaggi, promettente quarto di giornata.
Appena quinto Voeckler, delusissimo dopo la gara, poi Maes, Keukeleire (ce lo ricordavamo molto più veloce), Iglinskiy, Stannard e Vandenbergh nell'ordine. Terpstra si è dovuto accontentare dell'undicesimo posto, stavolta, primo del gruppetto inseguitore.
Il ciclismo italiano, dopo anni di magra, ha messo in fila in questo 2013 Omloop Het Nieuwsblad (con Paolini) e Dwars door Vlaanderen; ma se il corridore della Katusha è già un veterano, Gatto rappresenta in qualche modo il nuovo che avanza, e che potrebbe sostituire, nei prossimi anni, il ruolo dei vari Pozzato e Ballan. La sua velocità allo sprint, peraltro, lo rende un possibile vincente anche senza dover fare a tutti i costi la massima selezione (ciò non vuol dire che oggi abbia fatto corsa conservativa, tutt'altro: ha anche attaccato in prima persona). Onore a lui, alla sua tenacia, e anche alla volontà di Scinto e Citracca di puntare forte sulle sue qualità. Il bilancio del Nord, per la piccola Vini Fantini, è già ampiamente in attivo: purtroppo nel fine settimana i giallo-fluo non saranno al via di GP Harelbeke e Gand-Wevelgem (gli incerti dello status di Professional: se non ti invitano, resti a casa), ma avranno modo di rifarsi ampiamente con il Giro delle Fiandre di domenica 31: in fondo non potevano chiedere di meglio che la Ronde, nel gioco del turnover delle wild card.