Un finale così convulso non c'è forse mai stato al Tour de France: nella prima tappa dell'edizione numero 100 della Grande Boucle, mentre il gruppo era ai 16 km una struttura del traguardo è crollata (sul bus della Orica), causando momenti di forte concitazione. Fortunatamente gli addetti sono riusciti appena in tempo a liberare la strada dal bus bloccato sotto la barra dell'arrivo. Intanto il gruppo viveva momenti palpitanti, con una megacaduta che ai 5 km ha fatto fuori in tanti (da Cavendish a Sagan, da Gilbert a Contador, da Van Garderen a Bouhanni).
Seconda vittoria di Peter Sagan al Giro di Svizzera 2013: a Bad Ragaz, ottava tappa, lo slovacco, ben supportato dalla Cannondale, ha avuto ragione di un gruppo ridotto (a meno di 50 unità) dopo la selezione che c'è stata sulla salitella di Luzisteig, e ha battuto Daniele Bennati e Philippe Gilbert. Nel corso della tappa, fuga a 4 con Vrecer, Mori, Hollenstein e Bouet, annullata a 17 km dalla fine. La classifica resta invariata rispetto a ieri, con Mathias Frank primo con 13" su Rui Costa, 23 su Kreuziger, 44 su Pinot, 46 su Mollema e 1'17" su Van Garderen.
Non proprio una tappa di alta montagna, ma una frazione con una salita molto dura nel finale, la terza del Tour de Suisse.
Non correva dallo scorso mese di settembre, dal Campionato del Mondo di cronosquadre, ma appena rietrato proprio qui al Giro del Belgio lo spagnolo Luis León Sánchez è subito tornato a vincere: il corridore della Blanco ha vinto per distacco la quinta ed ultima tappa. In una tappa durissima con 13 côtes e ben 3 passaggi sulla Redoute, Sánchez era uscito dal gruppo a più di 40 km dall'arrivo andando a riprendere e superare tutti i fuggitivi della prima ora: a quel punto è stata una lunga cavalcata solitaria verso in traguardo di Banneux.
Maxim Iglinskiy (Astana) ha vinto la quarta tappa del Giro del Belgio, che prevedeva 164 km di percorso intorno a Lacs de L'Eau d'Heure, con circuito finale e triplo scollinamento del Petit Poggio, salita che evoca appunto il più famoso corrispettivo che contraddistingue la Milano-Sanremo. In fuga con Barle, Delfosse, Voeckler, Rast e Debusschere, il vincitore della Liegi-Bastogne-Liegi 2012 ha piazzato lo scatto decisivo all'ultimo chilometro, mentre il gruppo, che ha controllato l'azione tramite Tom Boonen (gregario di lusso per Tony Martin), stava rimontando sui fuggitivi.