Il Portale del Ciclismo professionistico

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Ce la venderanno come un'interessante tappa di media montagna, ma in realtà è l'ennesima frazione interlocutoria della brutta seconda settimana di Tour. Nella tappa di Lione tutto è apparecchiato per la più classica delle fughe da lontano: il percorso non garantisce a tutti gli sprinter di arrivare in gruppo (e la categoria è comunque già sazia dalle giornate precedenti); i big invece guarderanno al Ventoux dell'indomani. Quindi, cari comprimari, gambe in spalla e pronti all'azione. Il primo strappetto di giornata, a La Garde dopo 30 km, potrebbe essere una buona rampa di lancio. Seguono ben 7 Gpm, uno più insulso dell'altro, a partire dalla Côte de Marcigny (2 km al 5% al km 65), proseguendo con la Côte de la Croix Couverte, 2.5 km al 5.3% poco prima del km 100) e con la duretta (8.2% di pendenza media) ma breve (lunga solo 1.7 km) Côte de Thizy-les-Bourgs, la cui vetta è posta a 78 km dal traguardo. Ad ogni buon conto, se tra i fuggitivi qualcuno vorrà provare a selezionare il drappello in avanscoperta, potrà muoversi qui, anche perché poco dopo (diciamo dopo 7 km comprendenti un paio di strappetti) troverà il Col du Pilon, ovvero la salita più lunga della giornata, coi suoi 6 km e passa (anche se la pendenza media non arriva al 4.5%), un po' più difficili nella seconda metà. Dalla vetta (ai -65) una decina di chilometri di facile discesa, seguiti da 23 km di falsopiano discendente. Tre strappetti caratterizzano gli ultimi 30 km, ma ancora una volta parliamo di salitelle poco significative: la Côte de Lozanne (2.5 km al 4%) ha il Gpm proprio ai -30, la Côte de la Duchère (1.5 km al 4%) si trova ai -15, la Côte de la Croix Rousse (su cui necessariamente qualcuno dei fuggitivi sparerà!) consta di quasi 2 km al 4.5% e svetta a quasi 10 km (di pianura) dalla conclusione. Il fatto che, in avvio di frazione, si passi dalla località di Lapalisse, ci fa sperare in una giornata di buoni calembour...

Saint-Pourçain-sur-Sioule

Situata nel dipartimento Allier, Saint-Pourçain-sur-Sioule è nota per i suoi vigneti, che si estendono per più di 600 ettari e attraverso 19 comuni. Vigneti che pare risalgano all'epoca dei Romani. Qui si trova naturalmente il Museo del vino. A Saint-Pourçain-sur-Sioule, che basa la propria economia sia sull'industria vinicola che sulla logistica, sfruttando la sua posizione centrale, si tiene Photosynthèse, il festival della fotografia della natura ed il Festival viticole et gourmand, in agosto, dove vino e cibo trovano il giusto abbinamento. Saint-Pourçain-sur-Sioule è infatti rinomata per il suo miele e per le varie torte (quella di patate e la saint-pourci-noix su tutte) caratteristiche della zona. Dal punto di vista prettamente ciclistico, è la prima volta nella storia che il Tour de France fa tappa qui.

Lyon

Sono sedici i precedenti della Grande Boucle a Lione, tra partenze ed arrivi. La prima nel 1903, con Garin a vincere la prima tappa che prendeva le mosse da Parigi. Nel 1907 fino al 1910 il Tour avrebbe toccato Lione per poi prendersi una pausa che sarebbe durata fino al 1947, con la Besançon-Lione vinta da Lucien Teisseire. Nel '50 si disputa la cronometro da Saint-Etienne a Lione e vince lo svizzero Ferdi Kübler, che chiuderà in giallo a Parigi. Altri vincitori a Lione: Georges Meunier nel '53, Jean Forestier nel '54, Miguel Bover nella crono del '56. Altra crono nel 1962 e vittoria di Jacques Anquetil, che quell'anno otterrà il suo terzo Tour, il secondo consecutivo. Nel Tour '65 altra grande firma a Lione, Rik Van Looy, mentre nel 1991 vincono Thierry Marie nel prologo e Djamolidine Abdoujaparov nella prima tappa. Nel 2003, ultimo anno in cui la Grande Boucle ha fatto tappa qui, è stato Alessandro Petacchi ad imporsi su Baden Cooke e Fabrizio Guidi,

Francesco Sulas
Saint-Pourçain-sur-Sioule

Situata nel dipartimento Allier, Saint-Pourçain-sur-Sioule è nota per i suoi vigneti, che si estendono per più di 600 ettari e attraverso 19 comuni. Vigneti che pare risalgano all'epoca dei Romani. Qui si trova naturalmente il Museo del vino. A Saint-Pourçain-sur-Sioule, che basa la propria economia sia sull'industria vinicola che sulla logistica, sfruttando la sua posizione centrale, si tiene Photosynthèse, il festival della fotografia della natura ed il Festival viticole et gourmand, in agosto, dove vino e cibo trovano il giusto abbinamento. Saint-Pourçain-sur-Sioule è infatti rinomata per il suo miele e per le varie torte (quella di patate e la saint-pourci-noix su tutte) caratteristiche della zona. Dal punto di vista prettamente ciclistico, è la prima volta nella storia che il Tour de France fa tappa qui.

Lyon

Sono sedici i precedenti della Grande Boucle a Lione, tra partenze ed arrivi. La prima nel 1903, con Garin a vincere la prima tappa che prendeva le mosse da Parigi. Nel 1907 fino al 1910 il Tour avrebbe toccato Lione per poi prendersi una pausa che sarebbe durata fino al 1947, con la Besançon-Lione vinta da Lucien Teisseire. Nel '50 si disputa la cronometro da Saint-Etienne a Lione e vince lo svizzero Ferdi Kübler, che chiuderà in giallo a Parigi. Altri vincitori a Lione: Georges Meunier nel '53, Jean Forestier nel '54, Miguel Bover nella crono del '56. Altra crono nel 1962 e vittoria di Jacques Anquetil, che quell'anno otterrà il suo terzo Tour, il secondo consecutivo. Nel Tour '65 altra grande firma a Lione, Rik Van Looy, mentre nel 1991 vincono Thierry Marie nel prologo e Djamolidine Abdoujaparov nella prima tappa. Nel 2003, ultimo anno in cui la Grande Boucle ha fatto tappa qui, è stato Alessandro Petacchi ad imporsi su Baden Cooke e Fabrizio Guidi,

Saint-Pourçain-sur-Sioule

Situata nel dipartimento Allier, Saint-Pourçain-sur-Sioule è nota per i suoi vigneti, che si estendono per più di 600 ettari e attraverso 19 comuni. Vigneti che pare risalgano all'epoca dei Romani. Qui si trova naturalmente il Museo del vino. A Saint-Pourçain-sur-Sioule, che basa la propria economia sia sull'industria vinicola che sulla logistica, sfruttando la sua posizione centrale, si tiene Photosynthèse, il festival della fotografia della natura ed il Festival viticole et gourmand, in agosto, dove vino e cibo trovano il giusto abbinamento. Saint-Pourçain-sur-Sioule è infatti rinomata per il suo miele e per le varie torte (quella di patate e la saint-pourci-noix su tutte) caratteristiche della zona. Dal punto di vista prettamente ciclistico, è la prima volta nella storia che il Tour de France fa tappa qui.

Lyon

Sono sedici i precedenti della Grande Boucle a Lione, tra partenze ed arrivi. La prima nel 1903, con Garin a vincere la prima tappa che prendeva le mosse da Parigi. Nel 1907 fino al 1910 il Tour avrebbe toccato Lione per poi prendersi una pausa che sarebbe durata fino al 1947, con la Besançon-Lione vinta da Lucien Teisseire. Nel '50 si disputa la cronometro da Saint-Etienne a Lione e vince lo svizzero Ferdi Kübler, che chiuderà in giallo a Parigi. Altri vincitori a Lione: Georges Meunier nel '53, Jean Forestier nel '54, Miguel Bover nella crono del '56. Altra crono nel 1962 e vittoria di Jacques Anquetil, che quell'anno otterrà il suo terzo Tour, il secondo consecutivo. Nel Tour '65 altra grande firma a Lione, Rik Van Looy, mentre nel 1991 vincono Thierry Marie nel prologo e Djamolidine Abdoujaparov nella prima tappa. Nel 2003, ultimo anno in cui la Grande Boucle ha fatto tappa qui, è stato Alessandro Petacchi ad imporsi su Baden Cooke e Fabrizio Guidi,

Saint-Pourçain-sur-Sioule

Situata nel dipartimento Allier, Saint-Pourçain-sur-Sioule è nota per i suoi vigneti, che si estendono per più di 600 ettari e attraverso 19 comuni. Vigneti che pare risalgano all'epoca dei Romani. Qui si trova naturalmente il Museo del vino. A Saint-Pourçain-sur-Sioule, che basa la propria economia sia sull'industria vinicola che sulla logistica, sfruttando la sua posizione centrale, si tiene Photosynthèse, il festival della fotografia della natura ed il Festival viticole et gourmand, in agosto, dove vino e cibo trovano il giusto abbinamento. Saint-Pourçain-sur-Sioule è infatti rinomata per il suo miele e per le varie torte (quella di patate e la saint-pourci-noix su tutte) caratteristiche della zona. Dal punto di vista prettamente ciclistico, è la prima volta nella storia che il Tour de France fa tappa qui.

Lyon

Sono sedici i precedenti della Grande Boucle a Lione, tra partenze ed arrivi. La prima nel 1903, con Garin a vincere la prima tappa che prendeva le mosse da Parigi. Nel 1907 fino al 1910 il Tour avrebbe toccato Lione per poi prendersi una pausa che sarebbe durata fino al 1947, con la Besançon-Lione vinta da Lucien Teisseire. Nel '50 si disputa la cronometro da Saint-Etienne a Lione e vince lo svizzero Ferdi Kübler, che chiuderà in giallo a Parigi. Altri vincitori a Lione: Georges Meunier nel '53, Jean Forestier nel '54, Miguel Bover nella crono del '56. Altra crono nel 1962 e vittoria di Jacques Anquetil, che quell'anno otterrà il suo terzo Tour, il secondo consecutivo. Nel Tour '65 altra grande firma a Lione, Rik Van Looy, mentre nel 1991 vincono Thierry Marie nel prologo e Djamolidine Abdoujaparov nella prima tappa. Nel 2003, ultimo anno in cui la Grande Boucle ha fatto tappa qui, è stato Alessandro Petacchi ad imporsi su Baden Cooke e Fabrizio Guidi,

Saint-Pourçain-sur-Sioule

Situata nel dipartimento Allier, Saint-Pourçain-sur-Sioule è nota per i suoi vigneti, che si estendono per più di 600 ettari e attraverso 19 comuni. Vigneti che pare risalgano all'epoca dei Romani. Qui si trova naturalmente il Museo del vino. A Saint-Pourçain-sur-Sioule, che basa la propria economia sia sull'industria vinicola che sulla logistica, sfruttando la sua posizione centrale, si tiene Photosynthèse, il festival della fotografia della natura ed il Festival viticole et gourmand, in agosto, dove vino e cibo trovano il giusto abbinamento. Saint-Pourçain-sur-Sioule è infatti rinomata per il suo miele e per le varie torte (quella di patate e la saint-pourci-noix su tutte) caratteristiche della zona. Dal punto di vista prettamente ciclistico, è la prima volta nella storia che il Tour de France fa tappa qui.

Lyon

Sono sedici i precedenti della Grande Boucle a Lione, tra partenze ed arrivi. La prima nel 1903, con Garin a vincere la prima tappa che prendeva le mosse da Parigi. Nel 1907 fino al 1910 il Tour avrebbe toccato Lione per poi prendersi una pausa che sarebbe durata fino al 1947, con la Besançon-Lione vinta da Lucien Teisseire. Nel '50 si disputa la cronometro da Saint-Etienne a Lione e vince lo svizzero Ferdi Kübler, che chiuderà in giallo a Parigi. Altri vincitori a Lione: Georges Meunier nel '53, Jean Forestier nel '54, Miguel Bover nella crono del '56. Altra crono nel 1962 e vittoria di Jacques Anquetil, che quell'anno otterrà il suo terzo Tour, il secondo consecutivo. Nel Tour '65 altra grande firma a Lione, Rik Van Looy, mentre nel 1991 vincono Thierry Marie nel prologo e Djamolidine Abdoujaparov nella prima tappa. Nel 2003, ultimo anno in cui la Grande Boucle ha fatto tappa qui, è stato Alessandro Petacchi ad imporsi su Baden Cooke e Fabrizio Guidi,

Saint-Pourçain-sur-Sioule

Situata nel dipartimento Allier, Saint-Pourçain-sur-Sioule è nota per i suoi vigneti, che si estendono per più di 600 ettari e attraverso 19 comuni. Vigneti che pare risalgano all'epoca dei Romani. Qui si trova naturalmente il Museo del vino. A Saint-Pourçain-sur-Sioule, che basa la propria economia sia sull'industria vinicola che sulla logistica, sfruttando la sua posizione centrale, si tiene Photosynthèse, il festival della fotografia della natura ed il Festival viticole et gourmand, in agosto, dove vino e cibo trovano il giusto abbinamento. Saint-Pourçain-sur-Sioule è infatti rinomata per il suo miele e per le varie torte (quella di patate e la saint-pourci-noix su tutte) caratteristiche della zona. Dal punto di vista prettamente ciclistico, è la prima volta nella storia che il Tour de France fa tappa qui.

Lyon

Sono sedici i precedenti della Grande Boucle a Lione, tra partenze ed arrivi. La prima nel 1903, con Garin a vincere la prima tappa che prendeva le mosse da Parigi. Nel 1907 fino al 1910 il Tour avrebbe toccato Lione per poi prendersi una pausa che sarebbe durata fino al 1947, con la Besançon-Lione vinta da Lucien Teisseire. Nel '50 si disputa la cronometro da Saint-Etienne a Lione e vince lo svizzero Ferdi Kübler, che chiuderà in giallo a Parigi. Altri vincitori a Lione: Georges Meunier nel '53, Jean Forestier nel '54, Miguel Bover nella crono del '56. Altra crono nel 1962 e vittoria di Jacques Anquetil, che quell'anno otterrà il suo terzo Tour, il secondo consecutivo. Nel Tour '65 altra grande firma a Lione, Rik Van Looy, mentre nel 1991 vincono Thierry Marie nel prologo e Djamolidine Abdoujaparov nella prima tappa. Nel 2003, ultimo anno in cui la Grande Boucle ha fatto tappa qui, è stato Alessandro Petacchi ad imporsi su Baden Cooke e Fabrizio Guidi,

Meteo

12.40 - Saint-Pourçain-sur-Sioule
15.20 - Thizy-les-Bourgs
17.19 - Lyon

Soggetti Alternativi

Anche per lui si tratta della prima Grande Boucle disputata nonchè del debutto assoluto in una grande corsa a tappe. Professionista da questa stagione, nelle categorie giovanili e nelle annate precedenti si è dedicato con successo alla Mountain Bike, vincendo tra l'altro il titolo mondiale e quello europeo nel Team Relay, l'argento europeo nel Cross Country da juniores e anche vari titoli francesi. Su strada si è messo in evidenza più di una volta al Tour de Pays de Savoie, piazzandosi bene nelle tappe impegnative. Ha sfiorato il primo successo tra i pro al Rhône-Alpes Isère Tour di quest'anno (chiuso al 5° posto), dove si è piazzato secondo nella prima tappa. Il Tour è per lui una grande occasione per fare esperienza e per cercare di mettersi in mostra con qualche azione da lontano. Per cui ci si può chiedere: "Vous voulez gagner Vuillermoz?"

Vivian Ghianni

Anche per lui si tratta della prima Grande Boucle disputata nonchè del debutto assoluto in una grande corsa a tappe. Professionista da questa stagione, nelle categorie giovanili e nelle annate precedenti si è dedicato con successo alla Mountain Bike, vincendo tra l'altro il titolo mondiale e quello europeo nel Team Relay, l'argento europeo nel Cross Country da juniores e anche vari titoli francesi. Su strada si è messo in evidenza più di una volta al Tour de Pays de Savoie, piazzandosi bene nelle tappe impegnative. Ha sfiorato il primo successo tra i pro al Rhône-Alpes Isère Tour di quest'anno (chiuso al 5° posto), dove si è piazzato secondo nella prima tappa. Il Tour è per lui una grande occasione per fare esperienza e per cercare di mettersi in mostra con qualche azione da lontano. Per cui ci si può chiedere: "Vous voulez gagner Vuillermoz?"

Anche per lui si tratta della prima Grande Boucle disputata nonchè del debutto assoluto in una grande corsa a tappe. Professionista da questa stagione, nelle categorie giovanili e nelle annate precedenti si è dedicato con successo alla Mountain Bike, vincendo tra l'altro il titolo mondiale e quello europeo nel Team Relay, l'argento europeo nel Cross Country da juniores e anche vari titoli francesi. Su strada si è messo in evidenza più di una volta al Tour de Pays de Savoie, piazzandosi bene nelle tappe impegnative. Ha sfiorato il primo successo tra i pro al Rhône-Alpes Isère Tour di quest'anno (chiuso al 5° posto), dove si è piazzato secondo nella prima tappa. Il Tour è per lui una grande occasione per fare esperienza e per cercare di mettersi in mostra con qualche azione da lontano. Per cui ci si può chiedere: "Vous voulez gagner Vuillermoz?"

Anche per lui si tratta della prima Grande Boucle disputata nonchè del debutto assoluto in una grande corsa a tappe. Professionista da questa stagione, nelle categorie giovanili e nelle annate precedenti si è dedicato con successo alla Mountain Bike, vincendo tra l'altro il titolo mondiale e quello europeo nel Team Relay, l'argento europeo nel Cross Country da juniores e anche vari titoli francesi. Su strada si è messo in evidenza più di una volta al Tour de Pays de Savoie, piazzandosi bene nelle tappe impegnative. Ha sfiorato il primo successo tra i pro al Rhône-Alpes Isère Tour di quest'anno (chiuso al 5° posto), dove si è piazzato secondo nella prima tappa. Il Tour è per lui una grande occasione per fare esperienza e per cercare di mettersi in mostra con qualche azione da lontano. Per cui ci si può chiedere: "Vous voulez gagner Vuillermoz?"

Anche per lui si tratta della prima Grande Boucle disputata nonchè del debutto assoluto in una grande corsa a tappe. Professionista da questa stagione, nelle categorie giovanili e nelle annate precedenti si è dedicato con successo alla Mountain Bike, vincendo tra l'altro il titolo mondiale e quello europeo nel Team Relay, l'argento europeo nel Cross Country da juniores e anche vari titoli francesi. Su strada si è messo in evidenza più di una volta al Tour de Pays de Savoie, piazzandosi bene nelle tappe impegnative. Ha sfiorato il primo successo tra i pro al Rhône-Alpes Isère Tour di quest'anno (chiuso al 5° posto), dove si è piazzato secondo nella prima tappa. Il Tour è per lui una grande occasione per fare esperienza e per cercare di mettersi in mostra con qualche azione da lontano. Per cui ci si può chiedere: "Vous voulez gagner Vuillermoz?"

Anche per lui si tratta della prima Grande Boucle disputata nonchè del debutto assoluto in una grande corsa a tappe. Professionista da questa stagione, nelle categorie giovanili e nelle annate precedenti si è dedicato con successo alla Mountain Bike, vincendo tra l'altro il titolo mondiale e quello europeo nel Team Relay, l'argento europeo nel Cross Country da juniores e anche vari titoli francesi. Su strada si è messo in evidenza più di una volta al Tour de Pays de Savoie, piazzandosi bene nelle tappe impegnative. Ha sfiorato il primo successo tra i pro al Rhône-Alpes Isère Tour di quest'anno (chiuso al 5° posto), dove si è piazzato secondo nella prima tappa. Il Tour è per lui una grande occasione per fare esperienza e per cercare di mettersi in mostra con qualche azione da lontano. Per cui ci si può chiedere: "Vous voulez gagner Vuillermoz?"

TourTweet

@MarkCavendish: Oggi ho visto 9 dei cuori più grandi che abbia mai visto e 18 palle ancora più grandi. Una delle vittorie più belle di cui ho fatto parte. Fiero della #OPQS

@alejanvalverde: Grazie mille per il vostro supporto. Faremo vedere agli amanti del ciclismo cose splendide nelle tappe di montagna che devono ancora venire. Di sicuro

@Benna80: Grazie a tutti ma veramente tutti per i complimenti di oggi. Siete veramente in tanti ma adesso già concentrati per le prossime tappe.

@DanMartin86: Mi spiace per Valverde. Odio vedere corse decise dalla sfortuna. Solo i Belkin sanno se hanno attaccato consapevolmente. #fairplay? Beneficio del dubbio

@GertSteegmans: Perché? Perché noi possiamo! Complimenti a @MarkCavendish #hardrace #OPQSTDF

La classifica al contrario

Jonathan Castroviejo NicolasÈ indiscutibile il fatto che, come poche altre volte nella storia recente, la vittoria di tappa sia andata all'atleta che più si è distinto e che si è prodigato per ottenere un tale risultato. Stiamo parlando dello spagnolo Jonathan Castroviejo, ventiseienne cronoman della Movistar che, dopo essersi fermato circa a metà tappa assieme al compagno di squadra Alejandro Valverde, ha avuto un'idea originale, degna dell'indimenticato Luigi Malabrocca: come direbbe Aldo del famoso trio comico meneghino, ha approfittato del momento per cambiare l'acqua al pipistrello, immortalato dal flash di un fortunato spettatore presente a bordo strada. Dopo il colpo di genio, che a lungo resterà nelle menti dei suiveurs della Boucle, il basco ha raggiunto lo scopo, entrando a far parte del gruppo che si sarebbe poi giocato la vittoria allo sprint, al termine del quale ha battuto, in rapida sequenza, il toscano Elia Favilli della Lampre, Andrey Amador,costarricense compagno di squadra alla Movistar e protagonista del Tour 2011, il belga della Radioshack Jan Bakelants e il francese della Sojasun Brice Feillu, sempre più sorprendente. In ultima posizione, a 13'36", il britannico dell'Omega Pharma Mark Cavendish. Pur essendo stata una tappa che mal si prestava a cambiamenti anche minimi, il kazako Dmitriy Muravyev dell'Astana ha incrementato il proprio margine sul secondo, il canadese dell'Orica Svein Tuft, ora distante 4'10". A braccare l'esperto nordamericano per il secondo posto è il francese Jérôme Cousin dell'Europcar, che lo segue per soli 2", pagando quindi dalla vetta 4'12" mentre ritorna nelle posizioni più interessanti l'altro kazako, Assan Bazayev, ovviamente sempre dell'Astana, che ha 5'52" dal compagno di squadra. Chiude la top 5 il belga della Vacansoleil Kris Boeckmans a 5'59" mentre resta ultimo il britannico della Sky Chris Froome a 2h18'26".

Alberto Vigonesi

100% Grandi Squadre (Renault)

Bernard Hinault è stato il corridore su cui la Renault è stata incentrata © le-grimpeur.net

Quella della Renault non è soltanto una storia di automobili; è stato infatti, tra fine anni '70 ed inizio anni '80, il marchio che ha contraddistinto una delle formazioni più forti mai esistite in assoluto. Tutto ha inizio nel 1974 ma all'epoca si chiama ancora Sonolor-Gitane in seguito alla fusione tra altre due squadre francesi, la Gitane (azienda di biciclette) di André Desvages e la Sonolor di Jean Stablinski. Nel 1975 viene chiamato il direttore sportivo Cyrille Guimard, che resterà nella struttura della squadra fino al 1995, quando chiuderà i battenti. Guimard è perfetto per scovare i talenti ed infatti ingaggia subito il belga Lucien Van Impe. Vincerà il Tour de France nel 1976 ma nonostante ciò non è un uomo su cui Guimard punta per il suo progetto a lungo termine. Ecco perché nello stesso anno Guimard ha voluto un ventenne bretone (no, niente Battiato), il neopro' Bernard Hinault. Nel '77 Renault diventa main sponsor di Gitane e di conseguenza la casacca del team diventa arancio con strisce bianco-nere. Sarà famosa. La Renault-Gitane, dal 1981 Renault-Elf, beneficia di un gran budget ed è anche per questo il primo squadrone del ciclismo moderno. Poi ci sono i corridori, europei ma non solo: nel 1981 Jonathan Boyer sarà il primo statunitense a correre il Tour de France. È proprio in quell'anno che entra in Renault un altro statunitense, il ventenne Greg LeMond. Nel '78 Hinault conquista la Vuelta a España ed il primo dei quattro Tour vinti con la Renault (il quinto se lo aggiudica vestendo la casacca de La Vie Claire). Hinault vince dappertutto: grandi corse a tappe (con questa maglia si aggiudica quattro Tour, due volte il Giro e due volte la Vuelta) e brevi (tre volte suo il Delfinato, una volta il Romandia). Eccelle anche nelle Classiche (due Liegi, una Roubaix, un Lombardia, due Freccia Vallone alcune delle sue vittorie) ma nel 1983 s'infortuna ad un ginocchio ed è costretto a saltare il Tour. Guimard si presenta alla Grande Boucle senza un leader e con il ventitreenne Laurent Fignon. Soprannominato "Il Professore" per l'abitudine di correre indossando occhiali da vista, Fignon, professionista soltanto da un anno, approfitta dell'assenza di Hinault, prende la maglia gialla all'Alpe d'Huez e non la lascia più, rifilando 4'04" al secondo, Ángel Arroyo. Nel 1984 Hinault, dopo i dissapori con Guimard che vuole puntare tutto su Fignon, accetta l'ingaggio della neonata La Vie Claire, creatura di un altro Bernard, Tapie, sulfureo manager. Il Tour 1984 vede la Renault-Elf protagonista: vince otto tappe su 23, tra cui la cronosquadre Louvroil-Valenciennes, è in maglia gialla dalla 5a frazione, con Vincent Barteau, fino alla fine, con Fignon, che si veste di giallo ancora all'Alpe d'Huez. Piazza inoltre due uomini sul podio finale: Fignon 1°, LeMond 3° (e miglior giovane). In mezzo c'è Hinault, per la prima volta battuto alla Grande Boucle. Ma nel 1985 Tapie contatta LeMond perché raggiunga Hinault a La Vie Claire; LeMond, pagato un milione di dollari, non può rifiutare. A fine '85, con la recessione in atto, il Gruppo Renault cede Gitane e lascia il ciclismo. Guimard trova un altro sponsor, Système U (una catena di supermercati). Negli ultimi anni, dal 1990 al 1995, il team si chiamerà Castorama ma dopo quella data uscirà definitivamente dalla scena ciclistica.

Francesco Sulas

100% Grandi Squadre (Renault)

Bernard Hinault è stato il corridore su cui la Renault è stata incentrata © le-grimpeur.net

Quella della Renault non è soltanto una storia di automobili; è stato infatti, tra fine anni '70 ed inizio anni '80, il marchio che ha contraddistinto una delle formazioni più forti mai esistite in assoluto. Tutto ha inizio nel 1974 ma all'epoca si chiama ancora Sonolor-Gitane in seguito alla fusione tra altre due squadre francesi, la Gitane (azienda di biciclette) di André Desvages e la Sonolor di Jean Stablinski. Nel 1975 viene chiamato il direttore sportivo Cyrille Guimard, che resterà nella struttura della squadra fino al 1995, quando chiuderà i battenti. Guimard è perfetto per scovare i talenti ed infatti ingaggia subito il belga Lucien Van Impe. Vincerà il Tour de France nel 1976 ma nonostante ciò non è un uomo su cui Guimard punta per il suo progetto a lungo termine. Ecco perché nello stesso anno Guimard ha voluto un ventenne bretone (no, niente Battiato), il neopro' Bernard Hinault. Nel '77 Renault diventa main sponsor di Gitane e di conseguenza la casacca del team diventa arancio con strisce bianco-nere. Sarà famosa. La Renault-Gitane, dal 1981 Renault-Elf, beneficia di un gran budget ed è anche per questo il primo squadrone del ciclismo moderno. Poi ci sono i corridori, europei ma non solo: nel 1981 Jonathan Boyer sarà il primo statunitense a correre il Tour de France. È proprio in quell'anno che entra in Renault un altro statunitense, il ventenne Greg LeMond. Nel '78 Hinault conquista la Vuelta a España ed il primo dei quattro Tour vinti con la Renault (il quinto se lo aggiudica vestendo la casacca de La Vie Claire). Hinault vince dappertutto: grandi corse a tappe (con questa maglia si aggiudica quattro Tour, due volte il Giro e due volte la Vuelta) e brevi (tre volte suo il Delfinato, una volta il Romandia). Eccelle anche nelle Classiche (due Liegi, una Roubaix, un Lombardia, due Freccia Vallone alcune delle sue vittorie) ma nel 1983 s'infortuna ad un ginocchio ed è costretto a saltare il Tour. Guimard si presenta alla Grande Boucle senza un leader e con il ventitreenne Laurent Fignon. Soprannominato "Il Professore" per l'abitudine di correre indossando occhiali da vista, Fignon, professionista soltanto da un anno, approfitta dell'assenza di Hinault, prende la maglia gialla all'Alpe d'Huez e non la lascia più, rifilando 4'04" al secondo, Ángel Arroyo. Nel 1984 Hinault, dopo i dissapori con Guimard che vuole puntare tutto su Fignon, accetta l'ingaggio della neonata La Vie Claire, creatura di un altro Bernard, Tapie, sulfureo manager. Il Tour 1984 vede la Renault-Elf protagonista: vince otto tappe su 23, tra cui la cronosquadre Louvroil-Valenciennes, è in maglia gialla dalla 5a frazione, con Vincent Barteau, fino alla fine, con Fignon, che si veste di giallo ancora all'Alpe d'Huez. Piazza inoltre due uomini sul podio finale: Fignon 1°, LeMond 3° (e miglior giovane). In mezzo c'è Hinault, per la prima volta battuto alla Grande Boucle. Ma nel 1985 Tapie contatta LeMond perché raggiunga Hinault a La Vie Claire; LeMond, pagato un milione di dollari, non può rifiutare. A fine '85, con la recessione in atto, il Gruppo Renault cede Gitane e lascia il ciclismo. Guimard trova un altro sponsor, Système U (una catena di supermercati). Negli ultimi anni, dal 1990 al 1995, il team si chiamerà Castorama ma dopo quella data uscirà definitivamente dalla scena ciclistica.

Francesco Sulas

La classifica al contrario

Jonathan Castroviejo NicolasÈ indiscutibile il fatto che, come poche altre volte nella storia recente, la vittoria di tappa sia andata all'atleta che più si è distinto e che si è prodigato per ottenere un tale risultato. Stiamo parlando dello spagnolo Jonathan Castroviejo, ventiseienne cronoman della Movistar che, dopo essersi fermato circa a metà tappa assieme al compagno di squadra Alejandro Valverde, ha avuto un'idea originale, degna dell'indimenticato Luigi Malabrocca: come direbbe Aldo del famoso trio comico meneghino, ha approfittato del momento per cambiare l'acqua al pipistrello, immortalato dal flash di un fortunato spettatore presente a bordo strada. Dopo il colpo di genio, che a lungo resterà nelle menti dei suiveurs della Boucle, il basco ha raggiunto lo scopo, entrando a far parte del gruppo che si sarebbe poi giocato la vittoria allo sprint, al termine del quale ha battuto, in rapida sequenza, il toscano Elia Favilli della Lampre, Andrey Amador,costarricense compagno di squadra alla Movistar e protagonista del Tour 2011, il belga della Radioshack Jan Bakelants e il francese della Sojasun Brice Feillu, sempre più sorprendente. In ultima posizione, a 13'36", il britannico dell'Omega Pharma Mark Cavendish. Pur essendo stata una tappa che mal si prestava a cambiamenti anche minimi, il kazako Dmitriy Muravyev dell'Astana ha incrementato il proprio margine sul secondo, il canadese dell'Orica Svein Tuft, ora distante 4'10". A braccare l'esperto nordamericano per il secondo posto è il francese Jérôme Cousin dell'Europcar, che lo segue per soli 2", pagando quindi dalla vetta 4'12" mentre ritorna nelle posizioni più interessanti l'altro kazako, Assan Bazayev, ovviamente sempre dell'Astana, che ha 5'52" dal compagno di squadra. Chiude la top 5 il belga della Vacansoleil Kris Boeckmans a 5'59" mentre resta ultimo il britannico della Sky Chris Froome a 2h18'26".

Alberto Vigonesi

Rassegna stampa

Rassegna TourNotes 2013 - 14a tappa
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Rassegna TourNotes 2013 - 14a tappa

La classifica al contrario

Jonathan Castroviejo NicolasÈ indiscutibile il fatto che, come poche altre volte nella storia recente, la vittoria di tappa sia andata all'atleta che più si è distinto e che si è prodigato per ottenere un tale risultato. Stiamo parlando dello spagnolo Jonathan Castroviejo, ventiseienne cronoman della Movistar che, dopo essersi fermato circa a metà tappa assieme al compagno di squadra Alejandro Valverde, ha avuto un'idea originale, degna dell'indimenticato Luigi Malabrocca: come direbbe Aldo del famoso trio comico meneghino, ha approfittato del momento per cambiare l'acqua al pipistrello, immortalato dal flash di un fortunato spettatore presente a bordo strada. Dopo il colpo di genio, che a lungo resterà nelle menti dei suiveurs della Boucle, il basco ha raggiunto lo scopo, entrando a far parte del gruppo che si sarebbe poi giocato la vittoria allo sprint, al termine del quale ha battuto, in rapida sequenza, il toscano Elia Favilli della Lampre, Andrey Amador,costarricense compagno di squadra alla Movistar e protagonista del Tour 2011, il belga della Radioshack Jan Bakelants e il francese della Sojasun Brice Feillu, sempre più sorprendente. In ultima posizione, a 13'36", il britannico dell'Omega Pharma Mark Cavendish. Pur essendo stata una tappa che mal si prestava a cambiamenti anche minimi, il kazako Dmitriy Muravyev dell'Astana ha incrementato il proprio margine sul secondo, il canadese dell'Orica Svein Tuft, ora distante 4'10". A braccare l'esperto nordamericano per il secondo posto è il francese Jérôme Cousin dell'Europcar, che lo segue per soli 2", pagando quindi dalla vetta 4'12" mentre ritorna nelle posizioni più interessanti l'altro kazako, Assan Bazayev, ovviamente sempre dell'Astana, che ha 5'52" dal compagno di squadra. Chiude la top 5 il belga della Vacansoleil Kris Boeckmans a 5'59" mentre resta ultimo il britannico della Sky Chris Froome a 2h18'26".

Alberto Vigonesi

100% Grandi Squadre (Renault)

Bernard Hinault è stato il corridore su cui la Renault è stata incentrata © le-grimpeur.net

Quella della Renault non è soltanto una storia di automobili; è stato infatti, tra fine anni '70 ed inizio anni '80, il marchio che ha contraddistinto una delle formazioni più forti mai esistite in assoluto. Tutto ha inizio nel 1974 ma all'epoca si chiama ancora Sonolor-Gitane in seguito alla fusione tra altre due squadre francesi, la Gitane (azienda di biciclette) di André Desvages e la Sonolor di Jean Stablinski. Nel 1975 viene chiamato il direttore sportivo Cyrille Guimard, che resterà nella struttura della squadra fino al 1995, quando chiuderà i battenti. Guimard è perfetto per scovare i talenti ed infatti ingaggia subito il belga Lucien Van Impe. Vincerà il Tour de France nel 1976 ma nonostante ciò non è un uomo su cui Guimard punta per il suo progetto a lungo termine. Ecco perché nello stesso anno Guimard ha voluto un ventenne bretone (no, niente Battiato), il neopro' Bernard Hinault. Nel '77 Renault diventa main sponsor di Gitane e di conseguenza la casacca del team diventa arancio con strisce bianco-nere. Sarà famosa. La Renault-Gitane, dal 1981 Renault-Elf, beneficia di un gran budget ed è anche per questo il primo squadrone del ciclismo moderno. Poi ci sono i corridori, europei ma non solo: nel 1981 Jonathan Boyer sarà il primo statunitense a correre il Tour de France. È proprio in quell'anno che entra in Renault un altro statunitense, il ventenne Greg LeMond. Nel '78 Hinault conquista la Vuelta a España ed il primo dei quattro Tour vinti con la Renault (il quinto se lo aggiudica vestendo la casacca de La Vie Claire). Hinault vince dappertutto: grandi corse a tappe (con questa maglia si aggiudica quattro Tour, due volte il Giro e due volte la Vuelta) e brevi (tre volte suo il Delfinato, una volta il Romandia). Eccelle anche nelle Classiche (due Liegi, una Roubaix, un Lombardia, due Freccia Vallone alcune delle sue vittorie) ma nel 1983 s'infortuna ad un ginocchio ed è costretto a saltare il Tour. Guimard si presenta alla Grande Boucle senza un leader e con il ventitreenne Laurent Fignon. Soprannominato "Il Professore" per l'abitudine di correre indossando occhiali da vista, Fignon, professionista soltanto da un anno, approfitta dell'assenza di Hinault, prende la maglia gialla all'Alpe d'Huez e non la lascia più, rifilando 4'04" al secondo, Ángel Arroyo. Nel 1984 Hinault, dopo i dissapori con Guimard che vuole puntare tutto su Fignon, accetta l'ingaggio della neonata La Vie Claire, creatura di un altro Bernard, Tapie, sulfureo manager. Il Tour 1984 vede la Renault-Elf protagonista: vince otto tappe su 23, tra cui la cronosquadre Louvroil-Valenciennes, è in maglia gialla dalla 5a frazione, con Vincent Barteau, fino alla fine, con Fignon, che si veste di giallo ancora all'Alpe d'Huez. Piazza inoltre due uomini sul podio finale: Fignon 1°, LeMond 3° (e miglior giovane). In mezzo c'è Hinault, per la prima volta battuto alla Grande Boucle. Ma nel 1985 Tapie contatta LeMond perché raggiunga Hinault a La Vie Claire; LeMond, pagato un milione di dollari, non può rifiutare. A fine '85, con la recessione in atto, il Gruppo Renault cede Gitane e lascia il ciclismo. Guimard trova un altro sponsor, Système U (una catena di supermercati). Negli ultimi anni, dal 1990 al 1995, il team si chiamerà Castorama ma dopo quella data uscirà definitivamente dalla scena ciclistica.

Francesco Sulas

100% Grandi Squadre (Renault)

Bernard Hinault è stato il corridore su cui la Renault è stata incentrata © le-grimpeur.net

Quella della Renault non è soltanto una storia di automobili; è stato infatti, tra fine anni '70 ed inizio anni '80, il marchio che ha contraddistinto una delle formazioni più forti mai esistite in assoluto. Tutto ha inizio nel 1974 ma all'epoca si chiama ancora Sonolor-Gitane in seguito alla fusione tra altre due squadre francesi, la Gitane (azienda di biciclette) di André Desvages e la Sonolor di Jean Stablinski. Nel 1975 viene chiamato il direttore sportivo Cyrille Guimard, che resterà nella struttura della squadra fino al 1995, quando chiuderà i battenti. Guimard è perfetto per scovare i talenti ed infatti ingaggia subito il belga Lucien Van Impe. Vincerà il Tour de France nel 1976 ma nonostante ciò non è un uomo su cui Guimard punta per il suo progetto a lungo termine. Ecco perché nello stesso anno Guimard ha voluto un ventenne bretone (no, niente Battiato), il neopro' Bernard Hinault. Nel '77 Renault diventa main sponsor di Gitane e di conseguenza la casacca del team diventa arancio con strisce bianco-nere. Sarà famosa. La Renault-Gitane, dal 1981 Renault-Elf, beneficia di un gran budget ed è anche per questo il primo squadrone del ciclismo moderno. Poi ci sono i corridori, europei ma non solo: nel 1981 Jonathan Boyer sarà il primo statunitense a correre il Tour de France. È proprio in quell'anno che entra in Renault un altro statunitense, il ventenne Greg LeMond. Nel '78 Hinault conquista la Vuelta a España ed il primo dei quattro Tour vinti con la Renault (il quinto se lo aggiudica vestendo la casacca de La Vie Claire). Hinault vince dappertutto: grandi corse a tappe (con questa maglia si aggiudica quattro Tour, due volte il Giro e due volte la Vuelta) e brevi (tre volte suo il Delfinato, una volta il Romandia). Eccelle anche nelle Classiche (due Liegi, una Roubaix, un Lombardia, due Freccia Vallone alcune delle sue vittorie) ma nel 1983 s'infortuna ad un ginocchio ed è costretto a saltare il Tour. Guimard si presenta alla Grande Boucle senza un leader e con il ventitreenne Laurent Fignon. Soprannominato "Il Professore" per l'abitudine di correre indossando occhiali da vista, Fignon, professionista soltanto da un anno, approfitta dell'assenza di Hinault, prende la maglia gialla all'Alpe d'Huez e non la lascia più, rifilando 4'04" al secondo, Ángel Arroyo. Nel 1984 Hinault, dopo i dissapori con Guimard che vuole puntare tutto su Fignon, accetta l'ingaggio della neonata La Vie Claire, creatura di un altro Bernard, Tapie, sulfureo manager. Il Tour 1984 vede la Renault-Elf protagonista: vince otto tappe su 23, tra cui la cronosquadre Louvroil-Valenciennes, è in maglia gialla dalla 5a frazione, con Vincent Barteau, fino alla fine, con Fignon, che si veste di giallo ancora all'Alpe d'Huez. Piazza inoltre due uomini sul podio finale: Fignon 1°, LeMond 3° (e miglior giovane). In mezzo c'è Hinault, per la prima volta battuto alla Grande Boucle. Ma nel 1985 Tapie contatta LeMond perché raggiunga Hinault a La Vie Claire; LeMond, pagato un milione di dollari, non può rifiutare. A fine '85, con la recessione in atto, il Gruppo Renault cede Gitane e lascia il ciclismo. Guimard trova un altro sponsor, Système U (una catena di supermercati). Negli ultimi anni, dal 1990 al 1995, il team si chiamerà Castorama ma dopo quella data uscirà definitivamente dalla scena ciclistica.

Francesco Sulas

La classifica al contrario

Jonathan Castroviejo NicolasÈ indiscutibile il fatto che, come poche altre volte nella storia recente, la vittoria di tappa sia andata all'atleta che più si è distinto e che si è prodigato per ottenere un tale risultato. Stiamo parlando dello spagnolo Jonathan Castroviejo, ventiseienne cronoman della Movistar che, dopo essersi fermato circa a metà tappa assieme al compagno di squadra Alejandro Valverde, ha avuto un'idea originale, degna dell'indimenticato Luigi Malabrocca: come direbbe Aldo del famoso trio comico meneghino, ha approfittato del momento per cambiare l'acqua al pipistrello, immortalato dal flash di un fortunato spettatore presente a bordo strada. Dopo il colpo di genio, che a lungo resterà nelle menti dei suiveurs della Boucle, il basco ha raggiunto lo scopo, entrando a far parte del gruppo che si sarebbe poi giocato la vittoria allo sprint, al termine del quale ha battuto, in rapida sequenza, il toscano Elia Favilli della Lampre, Andrey Amador,costarricense compagno di squadra alla Movistar e protagonista del Tour 2011, il belga della Radioshack Jan Bakelants e il francese della Sojasun Brice Feillu, sempre più sorprendente. In ultima posizione, a 13'36", il britannico dell'Omega Pharma Mark Cavendish. Pur essendo stata una tappa che mal si prestava a cambiamenti anche minimi, il kazako Dmitriy Muravyev dell'Astana ha incrementato il proprio margine sul secondo, il canadese dell'Orica Svein Tuft, ora distante 4'10". A braccare l'esperto nordamericano per il secondo posto è il francese Jérôme Cousin dell'Europcar, che lo segue per soli 2", pagando quindi dalla vetta 4'12" mentre ritorna nelle posizioni più interessanti l'altro kazako, Assan Bazayev, ovviamente sempre dell'Astana, che ha 5'52" dal compagno di squadra. Chiude la top 5 il belga della Vacansoleil Kris Boeckmans a 5'59" mentre resta ultimo il britannico della Sky Chris Froome a 2h18'26".

Alberto Vigonesi

100% Grandi Squadre (Renault)

Bernard Hinault è stato il corridore su cui la Renault è stata incentrata © le-grimpeur.net

Quella della Renault non è soltanto una storia di automobili; è stato infatti, tra fine anni '70 ed inizio anni '80, il marchio che ha contraddistinto una delle formazioni più forti mai esistite in assoluto. Tutto ha inizio nel 1974 ma all'epoca si chiama ancora Sonolor-Gitane in seguito alla fusione tra altre due squadre francesi, la Gitane (azienda di biciclette) di André Desvages e la Sonolor di Jean Stablinski. Nel 1975 viene chiamato il direttore sportivo Cyrille Guimard, che resterà nella struttura della squadra fino al 1995, quando chiuderà i battenti. Guimard è perfetto per scovare i talenti ed infatti ingaggia subito il belga Lucien Van Impe. Vincerà il Tour de France nel 1976 ma nonostante ciò non è un uomo su cui Guimard punta per il suo progetto a lungo termine. Ecco perché nello stesso anno Guimard ha voluto un ventenne bretone (no, niente Battiato), il neopro' Bernard Hinault. Nel '77 Renault diventa main sponsor di Gitane e di conseguenza la casacca del team diventa arancio con strisce bianco-nere. Sarà famosa. La Renault-Gitane, dal 1981 Renault-Elf, beneficia di un gran budget ed è anche per questo il primo squadrone del ciclismo moderno. Poi ci sono i corridori, europei ma non solo: nel 1981 Jonathan Boyer sarà il primo statunitense a correre il Tour de France. È proprio in quell'anno che entra in Renault un altro statunitense, il ventenne Greg LeMond. Nel '78 Hinault conquista la Vuelta a España ed il primo dei quattro Tour vinti con la Renault (il quinto se lo aggiudica vestendo la casacca de La Vie Claire). Hinault vince dappertutto: grandi corse a tappe (con questa maglia si aggiudica quattro Tour, due volte il Giro e due volte la Vuelta) e brevi (tre volte suo il Delfinato, una volta il Romandia). Eccelle anche nelle Classiche (due Liegi, una Roubaix, un Lombardia, due Freccia Vallone alcune delle sue vittorie) ma nel 1983 s'infortuna ad un ginocchio ed è costretto a saltare il Tour. Guimard si presenta alla Grande Boucle senza un leader e con il ventitreenne Laurent Fignon. Soprannominato "Il Professore" per l'abitudine di correre indossando occhiali da vista, Fignon, professionista soltanto da un anno, approfitta dell'assenza di Hinault, prende la maglia gialla all'Alpe d'Huez e non la lascia più, rifilando 4'04" al secondo, Ángel Arroyo. Nel 1984 Hinault, dopo i dissapori con Guimard che vuole puntare tutto su Fignon, accetta l'ingaggio della neonata La Vie Claire, creatura di un altro Bernard, Tapie, sulfureo manager. Il Tour 1984 vede la Renault-Elf protagonista: vince otto tappe su 23, tra cui la cronosquadre Louvroil-Valenciennes, è in maglia gialla dalla 5a frazione, con Vincent Barteau, fino alla fine, con Fignon, che si veste di giallo ancora all'Alpe d'Huez. Piazza inoltre due uomini sul podio finale: Fignon 1°, LeMond 3° (e miglior giovane). In mezzo c'è Hinault, per la prima volta battuto alla Grande Boucle. Ma nel 1985 Tapie contatta LeMond perché raggiunga Hinault a La Vie Claire; LeMond, pagato un milione di dollari, non può rifiutare. A fine '85, con la recessione in atto, il Gruppo Renault cede Gitane e lascia il ciclismo. Guimard trova un altro sponsor, Système U (una catena di supermercati). Negli ultimi anni, dal 1990 al 1995, il team si chiamerà Castorama ma dopo quella data uscirà definitivamente dalla scena ciclistica.

Francesco Sulas

100% Grandi Squadre (Renault)

Bernard Hinault è stato il corridore su cui la Renault è stata incentrata © le-grimpeur.net

Quella della Renault non è soltanto una storia di automobili; è stato infatti, tra fine anni '70 ed inizio anni '80, il marchio che ha contraddistinto una delle formazioni più forti mai esistite in assoluto. Tutto ha inizio nel 1974 ma all'epoca si chiama ancora Sonolor-Gitane in seguito alla fusione tra altre due squadre francesi, la Gitane (azienda di biciclette) di André Desvages e la Sonolor di Jean Stablinski. Nel 1975 viene chiamato il direttore sportivo Cyrille Guimard, che resterà nella struttura della squadra fino al 1995, quando chiuderà i battenti. Guimard è perfetto per scovare i talenti ed infatti ingaggia subito il belga Lucien Van Impe. Vincerà il Tour de France nel 1976 ma nonostante ciò non è un uomo su cui Guimard punta per il suo progetto a lungo termine. Ecco perché nello stesso anno Guimard ha voluto un ventenne bretone (no, niente Battiato), il neopro' Bernard Hinault. Nel '77 Renault diventa main sponsor di Gitane e di conseguenza la casacca del team diventa arancio con strisce bianco-nere. Sarà famosa. La Renault-Gitane, dal 1981 Renault-Elf, beneficia di un gran budget ed è anche per questo il primo squadrone del ciclismo moderno. Poi ci sono i corridori, europei ma non solo: nel 1981 Jonathan Boyer sarà il primo statunitense a correre il Tour de France. È proprio in quell'anno che entra in Renault un altro statunitense, il ventenne Greg LeMond. Nel '78 Hinault conquista la Vuelta a España ed il primo dei quattro Tour vinti con la Renault (il quinto se lo aggiudica vestendo la casacca de La Vie Claire). Hinault vince dappertutto: grandi corse a tappe (con questa maglia si aggiudica quattro Tour, due volte il Giro e due volte la Vuelta) e brevi (tre volte suo il Delfinato, una volta il Romandia). Eccelle anche nelle Classiche (due Liegi, una Roubaix, un Lombardia, due Freccia Vallone alcune delle sue vittorie) ma nel 1983 s'infortuna ad un ginocchio ed è costretto a saltare il Tour. Guimard si presenta alla Grande Boucle senza un leader e con il ventitreenne Laurent Fignon. Soprannominato "Il Professore" per l'abitudine di correre indossando occhiali da vista, Fignon, professionista soltanto da un anno, approfitta dell'assenza di Hinault, prende la maglia gialla all'Alpe d'Huez e non la lascia più, rifilando 4'04" al secondo, Ángel Arroyo. Nel 1984 Hinault, dopo i dissapori con Guimard che vuole puntare tutto su Fignon, accetta l'ingaggio della neonata La Vie Claire, creatura di un altro Bernard, Tapie, sulfureo manager. Il Tour 1984 vede la Renault-Elf protagonista: vince otto tappe su 23, tra cui la cronosquadre Louvroil-Valenciennes, è in maglia gialla dalla 5a frazione, con Vincent Barteau, fino alla fine, con Fignon, che si veste di giallo ancora all'Alpe d'Huez. Piazza inoltre due uomini sul podio finale: Fignon 1°, LeMond 3° (e miglior giovane). In mezzo c'è Hinault, per la prima volta battuto alla Grande Boucle. Ma nel 1985 Tapie contatta LeMond perché raggiunga Hinault a La Vie Claire; LeMond, pagato un milione di dollari, non può rifiutare. A fine '85, con la recessione in atto, il Gruppo Renault cede Gitane e lascia il ciclismo. Guimard trova un altro sponsor, Système U (una catena di supermercati). Negli ultimi anni, dal 1990 al 1995, il team si chiamerà Castorama ma dopo quella data uscirà definitivamente dalla scena ciclistica.

Francesco Sulas

La classifica al contrario

Jonathan Castroviejo NicolasÈ indiscutibile il fatto che, come poche altre volte nella storia recente, la vittoria di tappa sia andata all'atleta che più si è distinto e che si è prodigato per ottenere un tale risultato. Stiamo parlando dello spagnolo Jonathan Castroviejo, ventiseienne cronoman della Movistar che, dopo essersi fermato circa a metà tappa assieme al compagno di squadra Alejandro Valverde, ha avuto un'idea originale, degna dell'indimenticato Luigi Malabrocca: come direbbe Aldo del famoso trio comico meneghino, ha approfittato del momento per cambiare l'acqua al pipistrello, immortalato dal flash di un fortunato spettatore presente a bordo strada. Dopo il colpo di genio, che a lungo resterà nelle menti dei suiveurs della Boucle, il basco ha raggiunto lo scopo, entrando a far parte del gruppo che si sarebbe poi giocato la vittoria allo sprint, al termine del quale ha battuto, in rapida sequenza, il toscano Elia Favilli della Lampre, Andrey Amador,costarricense compagno di squadra alla Movistar e protagonista del Tour 2011, il belga della Radioshack Jan Bakelants e il francese della Sojasun Brice Feillu, sempre più sorprendente. In ultima posizione, a 13'36", il britannico dell'Omega Pharma Mark Cavendish. Pur essendo stata una tappa che mal si prestava a cambiamenti anche minimi, il kazako Dmitriy Muravyev dell'Astana ha incrementato il proprio margine sul secondo, il canadese dell'Orica Svein Tuft, ora distante 4'10". A braccare l'esperto nordamericano per il secondo posto è il francese Jérôme Cousin dell'Europcar, che lo segue per soli 2", pagando quindi dalla vetta 4'12" mentre ritorna nelle posizioni più interessanti l'altro kazako, Assan Bazayev, ovviamente sempre dell'Astana, che ha 5'52" dal compagno di squadra. Chiude la top 5 il belga della Vacansoleil Kris Boeckmans a 5'59" mentre resta ultimo il britannico della Sky Chris Froome a 2h18'26".

Alberto Vigonesi

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