Ce la venderanno come un'interessante tappa di media montagna, ma in realtà è l'ennesima frazione interlocutoria della brutta seconda settimana di Tour. Nella tappa di Lione tutto è apparecchiato per la più classica delle fughe da lontano: il percorso non garantisce a tutti gli sprinter di arrivare in gruppo (e la categoria è comunque già sazia dalle giornate precedenti); i big invece guarderanno al Ventoux dell'indomani. Quindi, cari comprimari, gambe in spalla e pronti all'azione. Il primo strappetto di giornata, a La Garde dopo 30 km, potrebbe essere una buona rampa di lancio. Seguono ben 7 Gpm, uno più insulso dell'altro, a partire dalla Côte de Marcigny (2 km al 5% al km 65), proseguendo con la Côte de la Croix Couverte, 2.5 km al 5.3% poco prima del km 100) e con la duretta (8.2% di pendenza media) ma breve (lunga solo 1.7 km) Côte de Thizy-les-Bourgs, la cui vetta è posta a 78 km dal traguardo. Ad ogni buon conto, se tra i fuggitivi qualcuno vorrà provare a selezionare il drappello in avanscoperta, potrà muoversi qui, anche perché poco dopo (diciamo dopo 7 km comprendenti un paio di strappetti) troverà il Col du Pilon, ovvero la salita più lunga della giornata, coi suoi 6 km e passa (anche se la pendenza media non arriva al 4.5%), un po' più difficili nella seconda metà. Dalla vetta (ai -65) una decina di chilometri di facile discesa, seguiti da 23 km di falsopiano discendente. Tre strappetti caratterizzano gli ultimi 30 km, ma ancora una volta parliamo di salitelle poco significative: la Côte de Lozanne (2.5 km al 4%) ha il Gpm proprio ai -30, la Côte de la Duchère (1.5 km al 4%) si trova ai -15, la Côte de la Croix Rousse (su cui necessariamente qualcuno dei fuggitivi sparerà!) consta di quasi 2 km al 4.5% e svetta a quasi 10 km (di pianura) dalla conclusione. Il fatto che, in avvio di frazione, si passi dalla località di Lapalisse, ci fa sperare in una giornata di buoni calembour...
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@MarkCavendish: Oggi ho visto 9 dei cuori più grandi che abbia mai visto e 18 palle ancora più grandi. Una delle vittorie più belle di cui ho fatto parte. Fiero della #OPQS
@alejanvalverde: Grazie mille per il vostro supporto. Faremo vedere agli amanti del ciclismo cose splendide nelle tappe di montagna che devono ancora venire. Di sicuro
@Benna80: Grazie a tutti ma veramente tutti per i complimenti di oggi. Siete veramente in tanti ma adesso già concentrati per le prossime tappe.
@DanMartin86: Mi spiace per Valverde. Odio vedere corse decise dalla sfortuna. Solo i Belkin sanno se hanno attaccato consapevolmente. #fairplay? Beneficio del dubbio
@GertSteegmans: Perché? Perché noi possiamo! Complimenti a @MarkCavendish #hardrace #OPQSTDF
Situata nel dipartimento Allier, Saint-Pourçain-sur-Sioule è nota per i suoi vigneti, che si estendono per più di 600 ettari e attraverso 19 comuni. Vigneti che pare risalgano all'epoca dei Romani. Qui si trova naturalmente il Museo del vino. A Saint-Pourçain-sur-Sioule, che basa la propria economia sia sull'industria vinicola che sulla logistica, sfruttando la sua posizione centrale, si tiene Photosynthèse, il festival della fotografia della natura ed il Festival viticole et gourmand, in agosto, dove vino e cibo trovano il giusto abbinamento. Saint-Pourçain-sur-Sioule è infatti rinomata per il suo miele e per le varie torte (quella di patate e la saint-pourci-noix su tutte) caratteristiche della zona. Dal punto di vista prettamente ciclistico, è la prima volta nella storia che il Tour de France fa tappa qui.