Il Portale del Ciclismo professionistico

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L'undicesima tappa, da Sisteron a Bourg-lès-Valence per un totale di 184.5 km, è la più classica delle frazioni di trasferimento: sarà infatti un tratto di collegamento tra le Alpi ed il Massiccio Centrale. Il percorso sarà molto facile e l'unica asperità altimetrica della giornata sarà rappresentata dal Col de Cabre: è un colle di terza categoria con  la vetta posta a 1180 metri d'altezza ma il dislivello sarà ridotto dal lungo falsopiano di avvicinamento che non impedirà al gruppo (e ai fuggitivi) di tenere un'andatura piuttosto elevata. Al Tour nella seconda settimana le fughe sono sempre dietro l'angolo ma l'occasione è troppo ghiotta per gli sprinter e difficilmente faranno andare in porto gli attaccanti della prima ora: Cavendish e Petacchi sono sembrati i velocisti più brillanti e il grosso del lavoro sarà proprio sulle spalle di HTC e Lampre visto che la Cervélo di Thor Hushovd potrebbe aver interesse a togliere punti pensati ai rivali per la maglia verde. A favore di un arrivo in volata c'è anche la considerazione che il prossimo sarà molto probabilmente quello dei Campi Elisi.

Sisteron

Il piccolissimo comune di Sisteron è situato sulle rive del fiume Durance nella regione della Provenza vicino al confine col Delfinato. Per la prima volta ospita la Grand Boucle, 4 anni fa però da Sisteron è partita una tappa del Giro del Delfinato: la Sisteron-Briancon di 155 km. Vinse Ludovic Turpin e Leipheimer mantenne la maglia di leader che poi riuscì a conservare fino all’ultima tappa.
Sisteron ha un’origine antichissima, i primi insediamenti risalgono infatti a 4000 anni fa. Simbolo della città è la Cittadella, fortezza medievale usata durante la seconda guerra mondiale dai tedeschi per imprigionare i maquis. Sbarcati gli alleati in Provenza nell’agosto ’44, la Cittadella venne bombardata. Nel dopoguerra è stata restaurata e riportata allo stato originale.

Bourg-lès-Valence

Anche Bourg-lès-Valence, regione Rodano-Alpi, come Sisteron per la prima volta riceve la visita del Tour de France. Altro punto di contatto con la città di partenza è il fatto di aver ospitato il Giro del Delfinato. L’anno scorso infatti la 4^ tappa della corsa che fa da antipasto al Tour partì da questa città di circa 20000 anime per terminare nella vicinissima Valence.
Si trattava infatti di una cronometro individuale di 42 km. La vittoria andò al Campione del Mondo della specialità Bert Grabsch per soli 7” su Evans che grazie all’ottima crono strappò la maglia di leader all’olandese Terpstra. L’australiano però il giorno dopo sul Ventoux dovette cedere la leadership a Valverde che alla fine si aggiudicò il Delfinato per la seconda volta consecutiva.

Marco Fiorilla
Sisteron

Il piccolissimo comune di Sisteron è situato sulle rive del fiume Durance nella regione della Provenza vicino al confine col Delfinato. Per la prima volta ospita la Grand Boucle, 4 anni fa però da Sisteron è partita una tappa del Giro del Delfinato: la Sisteron-Briancon di 155 km. Vinse Ludovic Turpin e Leipheimer mantenne la maglia di leader che poi riuscì a conservare fino all’ultima tappa.
Sisteron ha un’origine antichissima, i primi insediamenti risalgono infatti a 4000 anni fa. Simbolo della città è la Cittadella, fortezza medievale usata durante la seconda guerra mondiale dai tedeschi per imprigionare i maquis. Sbarcati gli alleati in Provenza nell’agosto ’44, la Cittadella venne bombardata. Nel dopoguerra è stata restaurata e riportata allo stato originale.

Bourg-lès-Valence

Anche Bourg-lès-Valence, regione Rodano-Alpi, come Sisteron per la prima volta riceve la visita del Tour de France. Altro punto di contatto con la città di partenza è il fatto di aver ospitato il Giro del Delfinato. L’anno scorso infatti la 4^ tappa della corsa che fa da antipasto al Tour partì da questa città di circa 20000 anime per terminare nella vicinissima Valence.
Si trattava infatti di una cronometro individuale di 42 km. La vittoria andò al Campione del Mondo della specialità Bert Grabsch per soli 7” su Evans che grazie all’ottima crono strappò la maglia di leader all’olandese Terpstra. L’australiano però il giorno dopo sul Ventoux dovette cedere la leadership a Valverde che alla fine si aggiudicò il Delfinato per la seconda volta consecutiva.

Sisteron

Il piccolissimo comune di Sisteron è situato sulle rive del fiume Durance nella regione della Provenza vicino al confine col Delfinato. Per la prima volta ospita la Grand Boucle, 4 anni fa però da Sisteron è partita una tappa del Giro del Delfinato: la Sisteron-Briancon di 155 km. Vinse Ludovic Turpin e Leipheimer mantenne la maglia di leader che poi riuscì a conservare fino all’ultima tappa.
Sisteron ha un’origine antichissima, i primi insediamenti risalgono infatti a 4000 anni fa. Simbolo della città è la Cittadella, fortezza medievale usata durante la seconda guerra mondiale dai tedeschi per imprigionare i maquis. Sbarcati gli alleati in Provenza nell’agosto ’44, la Cittadella venne bombardata. Nel dopoguerra è stata restaurata e riportata allo stato originale.

Bourg-lès-Valence

Anche Bourg-lès-Valence, regione Rodano-Alpi, come Sisteron per la prima volta riceve la visita del Tour de France. Altro punto di contatto con la città di partenza è il fatto di aver ospitato il Giro del Delfinato. L’anno scorso infatti la 4^ tappa della corsa che fa da antipasto al Tour partì da questa città di circa 20000 anime per terminare nella vicinissima Valence.
Si trattava infatti di una cronometro individuale di 42 km. La vittoria andò al Campione del Mondo della specialità Bert Grabsch per soli 7” su Evans che grazie all’ottima crono strappò la maglia di leader all’olandese Terpstra. L’australiano però il giorno dopo sul Ventoux dovette cedere la leadership a Valverde che alla fine si aggiudicò il Delfinato per la seconda volta consecutiva.

Sisteron

Il piccolissimo comune di Sisteron è situato sulle rive del fiume Durance nella regione della Provenza vicino al confine col Delfinato. Per la prima volta ospita la Grand Boucle, 4 anni fa però da Sisteron è partita una tappa del Giro del Delfinato: la Sisteron-Briancon di 155 km. Vinse Ludovic Turpin e Leipheimer mantenne la maglia di leader che poi riuscì a conservare fino all’ultima tappa.
Sisteron ha un’origine antichissima, i primi insediamenti risalgono infatti a 4000 anni fa. Simbolo della città è la Cittadella, fortezza medievale usata durante la seconda guerra mondiale dai tedeschi per imprigionare i maquis. Sbarcati gli alleati in Provenza nell’agosto ’44, la Cittadella venne bombardata. Nel dopoguerra è stata restaurata e riportata allo stato originale.

Bourg-lès-Valence

Anche Bourg-lès-Valence, regione Rodano-Alpi, come Sisteron per la prima volta riceve la visita del Tour de France. Altro punto di contatto con la città di partenza è il fatto di aver ospitato il Giro del Delfinato. L’anno scorso infatti la 4^ tappa della corsa che fa da antipasto al Tour partì da questa città di circa 20000 anime per terminare nella vicinissima Valence.
Si trattava infatti di una cronometro individuale di 42 km. La vittoria andò al Campione del Mondo della specialità Bert Grabsch per soli 7” su Evans che grazie all’ottima crono strappò la maglia di leader all’olandese Terpstra. L’australiano però il giorno dopo sul Ventoux dovette cedere la leadership a Valverde che alla fine si aggiudicò il Delfinato per la seconda volta consecutiva.

Sisteron

Il piccolissimo comune di Sisteron è situato sulle rive del fiume Durance nella regione della Provenza vicino al confine col Delfinato. Per la prima volta ospita la Grand Boucle, 4 anni fa però da Sisteron è partita una tappa del Giro del Delfinato: la Sisteron-Briancon di 155 km. Vinse Ludovic Turpin e Leipheimer mantenne la maglia di leader che poi riuscì a conservare fino all’ultima tappa.
Sisteron ha un’origine antichissima, i primi insediamenti risalgono infatti a 4000 anni fa. Simbolo della città è la Cittadella, fortezza medievale usata durante la seconda guerra mondiale dai tedeschi per imprigionare i maquis. Sbarcati gli alleati in Provenza nell’agosto ’44, la Cittadella venne bombardata. Nel dopoguerra è stata restaurata e riportata allo stato originale.

Bourg-lès-Valence

Anche Bourg-lès-Valence, regione Rodano-Alpi, come Sisteron per la prima volta riceve la visita del Tour de France. Altro punto di contatto con la città di partenza è il fatto di aver ospitato il Giro del Delfinato. L’anno scorso infatti la 4^ tappa della corsa che fa da antipasto al Tour partì da questa città di circa 20000 anime per terminare nella vicinissima Valence.
Si trattava infatti di una cronometro individuale di 42 km. La vittoria andò al Campione del Mondo della specialità Bert Grabsch per soli 7” su Evans che grazie all’ottima crono strappò la maglia di leader all’olandese Terpstra. L’australiano però il giorno dopo sul Ventoux dovette cedere la leadership a Valverde che alla fine si aggiudicò il Delfinato per la seconda volta consecutiva.

Sisteron

Il piccolissimo comune di Sisteron è situato sulle rive del fiume Durance nella regione della Provenza vicino al confine col Delfinato. Per la prima volta ospita la Grand Boucle, 4 anni fa però da Sisteron è partita una tappa del Giro del Delfinato: la Sisteron-Briancon di 155 km. Vinse Ludovic Turpin e Leipheimer mantenne la maglia di leader che poi riuscì a conservare fino all’ultima tappa.
Sisteron ha un’origine antichissima, i primi insediamenti risalgono infatti a 4000 anni fa. Simbolo della città è la Cittadella, fortezza medievale usata durante la seconda guerra mondiale dai tedeschi per imprigionare i maquis. Sbarcati gli alleati in Provenza nell’agosto ’44, la Cittadella venne bombardata. Nel dopoguerra è stata restaurata e riportata allo stato originale.

Bourg-lès-Valence

Anche Bourg-lès-Valence, regione Rodano-Alpi, come Sisteron per la prima volta riceve la visita del Tour de France. Altro punto di contatto con la città di partenza è il fatto di aver ospitato il Giro del Delfinato. L’anno scorso infatti la 4^ tappa della corsa che fa da antipasto al Tour partì da questa città di circa 20000 anime per terminare nella vicinissima Valence.
Si trattava infatti di una cronometro individuale di 42 km. La vittoria andò al Campione del Mondo della specialità Bert Grabsch per soli 7” su Evans che grazie all’ottima crono strappò la maglia di leader all’olandese Terpstra. L’australiano però il giorno dopo sul Ventoux dovette cedere la leadership a Valverde che alla fine si aggiudicò il Delfinato per la seconda volta consecutiva.

Meteo

12.45 - Sisteron
15.15 - Die
17.15 - Bourg-les-Valence

Soggetti Alternativi

Prima Grande Boucle per lui dopo aver preso parte e portato a termine le ultime due edizioni del Giro d'Italia. Prima del suo approdo alla Cervélo nella scorsa stagione la sua carriera si era sviluppata in squadre di seconda e terza fascia, in cui cercava di mettersi in mostra per lo più in piccole corse tappe sparse un pò per tutti i continenti. Fondamentalmente un passista, che vince poco (3 sole affermazioni, tra cui spicca la Vuelta a Extremadura 2008) anche in virtù di uno spunto veloce non troppo eccelso (per due volte ha sfiorato il titolo britannico in linea). Lavora per i propri capitani (in primis Hushovd) e se può cerca la fuga. L'importante è far tutto usando il...Cervélo!

Vivian Ghianni

Prima Grande Boucle per lui dopo aver preso parte e portato a termine le ultime due edizioni del Giro d'Italia. Prima del suo approdo alla Cervélo nella scorsa stagione la sua carriera si era sviluppata in squadre di seconda e terza fascia, in cui cercava di mettersi in mostra per lo più in piccole corse tappe sparse un pò per tutti i continenti. Fondamentalmente un passista, che vince poco (3 sole affermazioni, tra cui spicca la Vuelta a Extremadura 2008) anche in virtù di uno spunto veloce non troppo eccelso (per due volte ha sfiorato il titolo britannico in linea). Lavora per i propri capitani (in primis Hushovd) e se può cerca la fuga. L'importante è far tutto usando il...Cervélo!

Prima Grande Boucle per lui dopo aver preso parte e portato a termine le ultime due edizioni del Giro d'Italia. Prima del suo approdo alla Cervélo nella scorsa stagione la sua carriera si era sviluppata in squadre di seconda e terza fascia, in cui cercava di mettersi in mostra per lo più in piccole corse tappe sparse un pò per tutti i continenti. Fondamentalmente un passista, che vince poco (3 sole affermazioni, tra cui spicca la Vuelta a Extremadura 2008) anche in virtù di uno spunto veloce non troppo eccelso (per due volte ha sfiorato il titolo britannico in linea). Lavora per i propri capitani (in primis Hushovd) e se può cerca la fuga. L'importante è far tutto usando il...Cervélo!

Prima Grande Boucle per lui dopo aver preso parte e portato a termine le ultime due edizioni del Giro d'Italia. Prima del suo approdo alla Cervélo nella scorsa stagione la sua carriera si era sviluppata in squadre di seconda e terza fascia, in cui cercava di mettersi in mostra per lo più in piccole corse tappe sparse un pò per tutti i continenti. Fondamentalmente un passista, che vince poco (3 sole affermazioni, tra cui spicca la Vuelta a Extremadura 2008) anche in virtù di uno spunto veloce non troppo eccelso (per due volte ha sfiorato il titolo britannico in linea). Lavora per i propri capitani (in primis Hushovd) e se può cerca la fuga. L'importante è far tutto usando il...Cervélo!

Prima Grande Boucle per lui dopo aver preso parte e portato a termine le ultime due edizioni del Giro d'Italia. Prima del suo approdo alla Cervélo nella scorsa stagione la sua carriera si era sviluppata in squadre di seconda e terza fascia, in cui cercava di mettersi in mostra per lo più in piccole corse tappe sparse un pò per tutti i continenti. Fondamentalmente un passista, che vince poco (3 sole affermazioni, tra cui spicca la Vuelta a Extremadura 2008) anche in virtù di uno spunto veloce non troppo eccelso (per due volte ha sfiorato il titolo britannico in linea). Lavora per i propri capitani (in primis Hushovd) e se può cerca la fuga. L'importante è far tutto usando il...Cervélo!

Prima Grande Boucle per lui dopo aver preso parte e portato a termine le ultime due edizioni del Giro d'Italia. Prima del suo approdo alla Cervélo nella scorsa stagione la sua carriera si era sviluppata in squadre di seconda e terza fascia, in cui cercava di mettersi in mostra per lo più in piccole corse tappe sparse un pò per tutti i continenti. Fondamentalmente un passista, che vince poco (3 sole affermazioni, tra cui spicca la Vuelta a Extremadura 2008) anche in virtù di uno spunto veloce non troppo eccelso (per due volte ha sfiorato il titolo britannico in linea). Lavora per i propri capitani (in primis Hushovd) e se può cerca la fuga. L'importante è far tutto usando il...Cervélo!

TourTweet

GeraintThomas86: Perché al Tour c'è sempre un segnale di -12 al rifornimento? Perché non 10 o 5???

johnlelangue: Sveglia nelle bellissime montagne francesi! Pronti per l'11esima tappa http://tweetphoto.com/32757236

RGUpdate [Robert Gesink] (ieri): Sarà HD-Ready? - http://moby.to/fxoxc4

andykloedi (ieri): That's all we need. http://yfrog.com/5jfidxj !!

wegelius (ieri): C'è da dire che il fosso che @lancearmstrong ha saltato qualche anno fa è piuttosto profondo...

lancearmstrong (ieri): Brutti ricordi di quella discesa finale verso Gap del 2003, dove Joseba Beloki è caduto. Era un ottimo avversario e quella caduta di fatto ha posto fine alla sua carriera.

La Piscine (Jacques Deray, 1968)

La locandina di La Piscine - Foto www.eatbrie.com

Le mollezze dell'estate, che spettacolo. Quando il sole ti spacca in quattro, o sei davanti alla tv e a una sonnolenta tappa del Tour de France; o sei sul bordo di una piscina a riflettere sul senso della vita. Difficile trovare di meglio, francamente. Alain Delon lo sa, e dietro l'aura di scrittore un po' maledetto che ci ha avuto la malattia che l'ha frenato, aspetta l'ispirazione crogiolandosi al sole della Costa Azzurra (e lanciando col suo giacere un'iconografia tuttora vivida). Il tutto, ovviamente allietato dalla presenza della padrona di casa, una Romy Schneider che di fatto lo mantiene, e per la quale ogni aggettivo avrebbe come unica funzione quello di sminuirne la bravura e la bellezza. Per sconvolgere questo idillio, non resta che introdurre in scena il più conturbante simbolo degli anni '60, la prima donna a mostrare un nudo frontale in un film d'autore (Blow Up di Antonioni), la fanciulla angelica che produceva i mugolii di Je t'aime moi non plus per il suo Gainsbourg. Jane Birkin, che acerba arriva col padre e sconvolge ogni equilibrio. A volte, l'imprevisto che ribalta ogni cosa si verifica anche nelle migliori e più routinarie famiglie. Altre volte purtroppo no; in quei casi, non resta che pedalare. Senza euforia, fino alla fine della giornata.

Marco Grassi

La Piscine (Jacques Deray, 1968)

La locandina di La Piscine - Foto www.eatbrie.com

Le mollezze dell'estate, che spettacolo. Quando il sole ti spacca in quattro, o sei davanti alla tv e a una sonnolenta tappa del Tour de France; o sei sul bordo di una piscina a riflettere sul senso della vita. Difficile trovare di meglio, francamente. Alain Delon lo sa, e dietro l'aura di scrittore un po' maledetto che ci ha avuto la malattia che l'ha frenato, aspetta l'ispirazione crogiolandosi al sole della Costa Azzurra (e lanciando col suo giacere un'iconografia tuttora vivida). Il tutto, ovviamente allietato dalla presenza della padrona di casa, una Romy Schneider che di fatto lo mantiene, e per la quale ogni aggettivo avrebbe come unica funzione quello di sminuirne la bravura e la bellezza. Per sconvolgere questo idillio, non resta che introdurre in scena il più conturbante simbolo degli anni '60, la prima donna a mostrare un nudo frontale in un film d'autore (Blow Up di Antonioni), la fanciulla angelica che produceva i mugolii di Je t'aime moi non plus per il suo Gainsbourg. Jane Birkin, che acerba arriva col padre e sconvolge ogni equilibrio. A volte, l'imprevisto che ribalta ogni cosa si verifica anche nelle migliori e più routinarie famiglie. Altre volte purtroppo no; in quei casi, non resta che pedalare. Senza euforia, fino alla fine della giornata.

Marco Grassi

Rassegna stampa

Rassegna TourNotes 2010 – 11a tappa
Rassegna TourNotes 2010 – 11a tappa
Rassegna TourNotes 2010 – 11a tappa
Rassegna TourNotes 2010 – 11a tappa
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La Piscine (Jacques Deray, 1968)

La locandina di La Piscine - Foto www.eatbrie.com

Le mollezze dell'estate, che spettacolo. Quando il sole ti spacca in quattro, o sei davanti alla tv e a una sonnolenta tappa del Tour de France; o sei sul bordo di una piscina a riflettere sul senso della vita. Difficile trovare di meglio, francamente. Alain Delon lo sa, e dietro l'aura di scrittore un po' maledetto che ci ha avuto la malattia che l'ha frenato, aspetta l'ispirazione crogiolandosi al sole della Costa Azzurra (e lanciando col suo giacere un'iconografia tuttora vivida). Il tutto, ovviamente allietato dalla presenza della padrona di casa, una Romy Schneider che di fatto lo mantiene, e per la quale ogni aggettivo avrebbe come unica funzione quello di sminuirne la bravura e la bellezza. Per sconvolgere questo idillio, non resta che introdurre in scena il più conturbante simbolo degli anni '60, la prima donna a mostrare un nudo frontale in un film d'autore (Blow Up di Antonioni), la fanciulla angelica che produceva i mugolii di Je t'aime moi non plus per il suo Gainsbourg. Jane Birkin, che acerba arriva col padre e sconvolge ogni equilibrio. A volte, l'imprevisto che ribalta ogni cosa si verifica anche nelle migliori e più routinarie famiglie. Altre volte purtroppo no; in quei casi, non resta che pedalare. Senza euforia, fino alla fine della giornata.

Marco Grassi

La Piscine (Jacques Deray, 1968)

La locandina di La Piscine - Foto www.eatbrie.com

Le mollezze dell'estate, che spettacolo. Quando il sole ti spacca in quattro, o sei davanti alla tv e a una sonnolenta tappa del Tour de France; o sei sul bordo di una piscina a riflettere sul senso della vita. Difficile trovare di meglio, francamente. Alain Delon lo sa, e dietro l'aura di scrittore un po' maledetto che ci ha avuto la malattia che l'ha frenato, aspetta l'ispirazione crogiolandosi al sole della Costa Azzurra (e lanciando col suo giacere un'iconografia tuttora vivida). Il tutto, ovviamente allietato dalla presenza della padrona di casa, una Romy Schneider che di fatto lo mantiene, e per la quale ogni aggettivo avrebbe come unica funzione quello di sminuirne la bravura e la bellezza. Per sconvolgere questo idillio, non resta che introdurre in scena il più conturbante simbolo degli anni '60, la prima donna a mostrare un nudo frontale in un film d'autore (Blow Up di Antonioni), la fanciulla angelica che produceva i mugolii di Je t'aime moi non plus per il suo Gainsbourg. Jane Birkin, che acerba arriva col padre e sconvolge ogni equilibrio. A volte, l'imprevisto che ribalta ogni cosa si verifica anche nelle migliori e più routinarie famiglie. Altre volte purtroppo no; in quei casi, non resta che pedalare. Senza euforia, fino alla fine della giornata.

Marco Grassi

La Piscine (Jacques Deray, 1968)

La locandina di La Piscine - Foto www.eatbrie.com

Le mollezze dell'estate, che spettacolo. Quando il sole ti spacca in quattro, o sei davanti alla tv e a una sonnolenta tappa del Tour de France; o sei sul bordo di una piscina a riflettere sul senso della vita. Difficile trovare di meglio, francamente. Alain Delon lo sa, e dietro l'aura di scrittore un po' maledetto che ci ha avuto la malattia che l'ha frenato, aspetta l'ispirazione crogiolandosi al sole della Costa Azzurra (e lanciando col suo giacere un'iconografia tuttora vivida). Il tutto, ovviamente allietato dalla presenza della padrona di casa, una Romy Schneider che di fatto lo mantiene, e per la quale ogni aggettivo avrebbe come unica funzione quello di sminuirne la bravura e la bellezza. Per sconvolgere questo idillio, non resta che introdurre in scena il più conturbante simbolo degli anni '60, la prima donna a mostrare un nudo frontale in un film d'autore (Blow Up di Antonioni), la fanciulla angelica che produceva i mugolii di Je t'aime moi non plus per il suo Gainsbourg. Jane Birkin, che acerba arriva col padre e sconvolge ogni equilibrio. A volte, l'imprevisto che ribalta ogni cosa si verifica anche nelle migliori e più routinarie famiglie. Altre volte purtroppo no; in quei casi, non resta che pedalare. Senza euforia, fino alla fine della giornata.

Marco Grassi

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