Caso Astana, Cookson scrive a Di Rocco: «Sorpreso dalla collaborazione fra FCI e federazione kazaka»
Versione stampabileNella giornata di sabato la Federciclismo aveva comunicato l'inizio di una partnership con l'omologa federazione kazaka per promuovere la cooperazione tra i due movimenti; nell'occasione Renato Di Rocco aveva commentato la particoalre situazione del team Astana, dichiarando: «Insieme al presidente Kaletayev (capo del ciclismo kazako) e al suo staff abbiamo analizzato le risultanze dell'audit realizzato dall'Università di Losanna riguardo quanto accaduto, riscontrando le contraddizioni che avevo già espresso in sede di UCI una volta ricevuto il dossier».
Oggi non si è fatta attendere la risposta del presidente dell'UCI Brian Cookson attraverso la seguente lettera che riportiamo per intero.
In merito alla lettera datata 27 marzo 2015, la quale Lei ha inviato ai membri del Comitato UCI, voglio rassicurarti del mio impegno per guidare la federazione basandomi sul rispetto del nostro Statuto.
A tal proposito, ricorderai che il Cosiglio Esecutivo ha discusso approfonditamente della situazione del Team Astana nell'incontro a Tabor il 30 gennaio 2015. In quella data eravamo in attesa del report dell'ISSUL sul team Astana richiesto dalla Commissione Licenze. Avevo chiaramente spiegato quali sarebbero state le conseguenze se il rapporto fosse stato negativo e non c'era stato alcuna opposizione tua o di qualsiasi altro membro del Consiglio Esecutivo. Anzi, il Consiglio Esecutivo aveva supportato all'unanimità la posizione che l'azione più ferma possibile avrebbe dovuto essere intrapresa.
A seguito della pubblicazione del report ISSUL e la sua analisi da parte dell'Ufficio Legale dell'UCI, in modo da trattare la materia nel modo più rapido possibile, ho discusso del team con i tre Vicepresidenti, ovvero sia il Comitato Esecutivo. Si decise che il caso avrebbe dovuto essere riportato alla Commissione Licenze con la richiesta che la licenza del team fosse annullata, data la chiara discrepanza tra i risultati dello studio e quanto comunicato a suo tempo dal team Astana alla Commissione Licenze.
A questo punto ho avvertito il Consiglio Esecutivo della decisione, appoggiato dal Comitato Esecutivo, di riportare il tema alla Commissione Licenze.
La tua prima reazione via mail è datata 3 marzo, destinata a tutti i membri del Consiglio Esecutivo, e io ti ho immediatamente riassicurato sul processo. Da quel momento non ho sentito più nulla da parte tua.
Credo, quindi, che tutte le procedure necessarie in materia di urgenza siano state applicate in maniera conforme allo Statuto. In ogni momento di questa importante e urgente questione ho chiesto il parere dell'Ufficio Legale UCI e mi sono assicurato di avere il supporto del Comitato Esecutivo e, ove appropriato, dal Consiglio Esecutivo.
Vedo che quella lettera allegata alla tua mail di venerdì è stata consegnata alla stampa ed è apparsa su L'Équipe, causando senza dubbio un danno d'immagine all'UCI.
Comprendo che tu, come Presidente della Federazione Ciclistica Italiana, naturalmente hai un interesse speciale in questa faccenda, e riconosco il tuo diritto ad accrescere il tuo interesse. Tuttavia è assolutamente vitale che rimaniamo uniti nell'affrontare questioni così importanti e devo perciò chiederti di riconfermare il tuo sostegno nell'azione sul caso Astana, specialmente visto che la questione andrà davanti alla Commissione Licenze in pochi giorni, il 2 Aprile. È nostra responsabilità assicurarci che la Commissione Licenze sia in grado di prendere una decisione con piena indipendenza dall'UCI e senza alcuna pressione.
Noto inoltre, con un po' di sorpresa, resoconti sull'ingresso della FCI in una joint venture con la Federazione kazaka circa - tra le altre cose - progetti di sviluppo con le squadre Astana solamente qualche giorno prima dell'udienza dell'Astana stessa presso la Commissione Licenze. Per favore, fammi avere tutti i dettagli dell'accordo. Come sai, il mio impegno per la trasparenza e l'annullamento dei conflitti d'interesse è una delle basi fondamentali di quest'amministrazione, e so che tu non vuoi che sorga alcun dubbio.
Cordiali saluti
Brian Cookson
