Tirreno-Adriatico, Nairo Quintana: «Fantastica la vittoria al Terminillo. Il pavè? Non lo temo»
Versione stampabileNairo Quintana appare senza dubbio molto felice del successo ottenuto in quest'edizione della Tirreno-Adriatico, che lo proietta con maggiore fiducia ai prossimi obiettivi stagionali: «Avevo bisogno di questa vittoria - commenta in conferenza stampa a San Benedetto del Tronto il capitano della Movistar - sia per me mentalmente che per dare una soddisfazione ai miei tifosi. Il podio al Tour de San Luis era stato già abbastanza incoraggiante ma questa vittoria è stata fantastica. Il successo al Terminillo è stato qualcosa di spettacolare, battere i miei rivali in una giornata così difficile è nervosa per tutti è stato stupendo».
Quintana non considera un eccessivo colpo psicologico ai suoi avversari il suo trionfo in salita: «In salita andiamo tutti molto forte, mi spiace che Froome non fosse presente ma sia lui che Contador avevano già dimostrato la propria forza alla Vuelta a Andalucía, stavolta è toccato a me e sono convinto che loro due assieme a Nibali saranno i grandi avversari per il Tour de France». Il campesino non ha escluso la possibilità di disputare in futuro la Milano-Sanremo, anche se le grandi gare a tappe restano al momento la priorità mentre sulla volontà di recarsi alle corse belghe per testare il pavé ribadisce la decisione presa esclusivamente da lui stesso, poiché «andare a testarlo personalmente è molto diverso dal giudicarlo attraverso i racconti degli altri. In ogni caso il pavè non mi fa paura».
Da Nairo giungono anche complimenti per Mollema, che «è un corridore molto forte e sostenuto da una squadra molto valida, a dimostrazione che oltre ai grandi favoriti c'è da fare attenzione anche ad altri corridori in ogni gara» mentre la vittoria ottenuta al Terminillo è stata anche l'occasione per ribadire che «sono già diverse le occasioni in cui ho vinto in condizioni climatiche avverse, per cui all'ultimo Giro d'Italia non ho fatto nulla di male e gli organizzatori possono confermarlo (in riferimento al discusso trionfo di Val Martello, ndr) ».
Infine una dichiarazione sul movimento colombiano che «continua a crescere anno dopo anno, per cui non è assolutamente casuale continuare a trovare così tanti corridori colombiani nelle posizioni di vertice».