Michele Acquarone sulla vicenda RCS: «Totale estraneità da parte mia, presto si giungerà ad un completo chiarimento dei fatti»
Versione stampabileA poco più di una settimana dall'annuncio della sua sospensione cautelativa dalla carica di Direttore Operativo RCS Sport, è Michele Acquarone a difendere le proprie ragioni in un comunicato che qui riportiamo:
Fino ad oggi ho già dedicato quattordici anni della mia vita al Gruppo RCS, gli ultimi cinque dei quali lavorando indefessamente per consolidare e sviluppare le attività di RCS Sport.
In particolare, in qualità di Direttore del Giro d'Italia, ho cercato di accrescere il prestigio di questa manifestazione che è patrimonio dell'Italia e dei tifosi di ciclismo di tutto il mondo. A giudicare dai risultati, penso di esserci riuscito.
È, pertanto, grande la mia frustrazione per non aver potuto partecipare alla presentazione di quella che considero una delle mie più riuscite "creature", l'edizione 2014 del Giro d'Italia, e mi scuso con tutti gli amici che non ho potuto incontrare.
Chi mi conosce sa bene che il mio stile professionale si basa su tre concetti chiave: equilibrio, rispetto e dialogo.
Chi mi conosce sa anche che la fiducia dei tifosi e degli addetti ai lavori è la cosa che più mi sta a cuore e se oggi posso godere di questa fiducia è perché ho sempre operato con massima trasparenza e correttezza, oltre che nella più completa dedizione e lealtà al Gruppo RCS.
Proprio per il legame che mi lega ai tifosi del Giro e agli addetti ai lavori, voglio fermamente rassicurare tutti sulla mia più totale estraneità alle vicende riportate dai mass media negli ultimi giorni.
Oggi la vita di una azienda resta integralmente tracciata nel tempo e sono certo che si giungerà presto ad un completo chiarimento dei fatti.
Sogno solo il giorno in cui tornerò dalla mia squadra, ad occuparmi attivamente dell'edizione 2014 del Giro d'Italia, con ancora maggior entusiasmo di quello che mi ha animato in questi anni.
A presto,
Michele Acquarone