Coppa del Mondo Hoogerheide 2016: Agli olandesi la battaglia, ai belgi la guerra - Wout Van Aert e Sanne Cant portano a casa la coppa del mondo

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3-1 in casa per gli olandesi nell'uggioso stadio naturale di Hoogerheide. Ma anche 3-1 nel conteggio delle Coppe del Mondo per i belgi, alla fine della stagione 2015-2016. E sarebbe stato cappotto, se la Coppa Juniores non avesse regalato un finale pazzerello, con Jappe Jaspers andato in crisi nera a metà gara, col titolo praticamente in tasca fino a due settimane fa, mentre Jens Dekker, costretto a saltare le ultime due prove, andava a stravincere pareggiando i punti in classifica (220) col rivale belga giunto quattordicesimo e vincendo la coppa grazie alla migliore ultima prova. La gara juniores ha regalato le uniche emozioni di una giornata altrimenti prevedibile, nella quale i padroni di casa hanno dato il meglio sul fangoso, lungo ed impegnativo circuito, senza incontrare la resistenza dei rispettivi leader di coppa del mondo.

 

Uomini: quarta consecutiva per Van Der Poel, Van Aert controlla
D'altronde tra una settimana c'è il mondiale a Zolder e molti big avranno corso col freno a mano tirato per non sprecare energie preziose. Non è così per Mathieu Van Der Poel, che di sprecare energie, con la classe che ha, se ne frega e comunque non poteva certo lasciare a qualcun altro il GP intitolato a papà Adrie. Con un soliloquio partito sin dal primo giro ha conquistato la quarta prova consecutiva di Coppa del Mondo (quinta se consideriamo anche quelle alle quali ha preso parte prima dell'infortunio di inizio stagione), mentre Wout Van Aert controllava agilmente il secondo posto, aprendo il gas solo nel finale, quando Kevin Pauwels si è pericolosamente avvicinato. Distacchi abissali per tutti: Van Aert giunge a 48", Pauwels a 59", Laurens Sweeck a 1'30", Tom Meeusen a 1'49". A 2' arriva il sesto, Toon Aerts, che scende dalla bici e piange come un vitello al traguardo: le lacrime sono per l'ingiusta (almeno stando ai risultati odierni) esclusione ai mondiali, a favore ad esempio di un Tim Merlier che oggi e in generale durante la stagione raramente è andato oltre un decimo posto. Giornata incolore per Lars Van Der Haar, l'unico che poteva insidiare Van Aert, settimo a 2'16": precede Gianni Vermeersch e Marcel Meisen, unico non Benelux in top ten. 13esimo Sven Nys nella sua ultima gara in Coppa del Mondo, mentre ritorna Enrico Franzoi che è anche il migliore degli azzurri col suo 34esimo posto (partendo molto indietro), nonché l'unico a non essere doppiato: 41esimo Cominelli, 47esimo Lorenzo e 51esimo Nicolas Samparisi.

 

Donne: doppietta olandese, seconda Coppa per Sanne Cant
Olandesi in gran spolvero nella prova femminile, con Sophie De Boer meritata vincitrice per la prima volta in Coppa del Mondo: la 26enne ha corso alla garibaldina, prima staccando Eva Lechner e Sanne Cant, poi fiaccando la concorrenza di Nikki Harris e Thalita De Jong. Quest'ultima, campionessa nazionale olandese, è riuscita a concretizzare la doppietta sopravanzando la Harris all'arrivo, a 35" dalla De Boer. Sanne Cant ha controllato in scioltezza, complice una giornata non gagliarda per Eva Lechner, che pure ad Hoogerheide ha ottenuto i più bei successi della sua carriera ciclocrossista (l'argento mondiale e la prima vittoria in Coppa del Mondo): la Cant conclude quinta a 1'06", sopravanzata da Caroline Mani nel finale, mentre Eva è ottava ad 1'33". Gara in calando anche per Chiara Teocchi e Alice Maria Arzuffi, che concludono 22esima e 23esima. Ottima invece la prova di Sara Casasola, classe 1999, 39esima, mentre ha faticato di più la campionessa nazionale juniores e sua coetanea Francesca Baroni, all'esordio in nazionale, che ha chiuso 57esima. Ancora una brutta prova invece per Elena Valentini, 59esima.

 

Giovani: Colledani in top 10 tra gli Under 23
La Coppa del Mondo Under 23 maschile se l'è aggiudicata Eli Iserbyt, belga al primo anno che ha già dimostrato di reggere il confronto con i migliori élite: potrebbe essere lui la next big thing del ciclocross. Per oggi ha lasciato la prova al connazionale Quentin Hermans. Tra gli azzurri, per una volta non è Gioele Bertolini quello che tiene alta la bandiera (mai in gara, ha concluso 26esimo scivolando fuori dal podio finale di coppa del mondo) ma Nadir Colledani: nono posto per il friulano a 2'04" da Hermans. C'era anche Stefano Sala, che ha chiuso 35esimo. Della gara juniores abbiamo già parlato: Dorigoni non ripete l'exploit di Lignières e chiude 11esimo a 1'10", mentre Folcarelli è 15esimo a 1'25". C'erano anche Calloni (34simo), Bassani (38esimo) e Xillo (41esimo).

 

Cosa ci aspetta a Zolder
Mai come quest'anno è difficile immaginarsi qualcosa di diverso da un duello tra Mathieu Van Der Poel e Wout Van Aert. I due in frangenti differenti hanno dominato la stagione ed il mondiale sarà il primo vero duello senza esclusione di colpi: per il 22enne Van Aert è già l'unico titolo che manca. Altrimenti, si lotterà per il terzo posto, che Sven Nys sogna come perfetta chiusura della sua carriera; ma dovrà combattere con Van Der Haar e Pauwels in primis. Tra le donne, Sanne Cant parte favorita, mentre Eva Lechner è apparsa affaticata nelle ultime prove. Aggrappiamo a lei e a Gioele Bertolini le nostre speranze di medaglia, nonché agli juniores che hanno dimostrato di saper combattere alla pari coi coetanei.