Mastercross SMP Vittorio Veneto 2016: Franzoi torna ad essere il Master - Enrico si riscatta col ritorno alla vittoria ed il challenge. Tra le donne vince la Bulleri
È bastata una stagione molto storta per cestinare nel dimenticatoio Enrico Franzoi, migliore rappresentante italiano della disciplina negli anni zero. E lui ha ridimensionato molto la sua attività, subordinandola al lavoro di meccanico quando necessario; ciò nonostante, resta uno dei migliori crossisti in Italia, tanto da poter vincere la seconda edizione del Master Cross Selle SMP, tornando anche al successo a più di un anno di distanza dall'ultima vittoria in Francia, quando si permise il lusso di battere Mourey nell'internazionale di Primel.
Vittorio Veneto, altro percorso con gli attributi
Bisogna dire che la selezione del Master Cross è di alto livello: dei 5 percorsi proposti quest'anno nessuno può definirsi facile, nè tantomeno poco spettacolare. Nella fattispecie, il percorso di Vittorio Veneto è stato snodato sulle pendici di una montagnetta, rendendo gran parte del percorso comodamente visibile a valle per gli spettatori; abbondano salitelle e non facili contropendenze. Insomma, un percorso che mette a dura prova le energie, graziato dal fango ma comunque non agevolissimo per alcuni tratti ghiacciati.
Franzoi leone, Sala promette bene
Un percorso notevole, dicevamo, purtroppo molti gli assenti: non solo giustificabili con la concomitanza della Coppa del Mondo, che ha escluso Bertolini e Colledani. Mancano infatti i Samparisi e anche i Braidot, un po' a sorpresa, nonchè Cominelli. In questa situazione, è Enrico Franzoi a dover fare la parte del leone, ma viene anticipato da Stefano Sala, che porta 15 anni di differenza: il giovanotto della Guerciotti viene presto rimontato e staccato nel primo giro da Franzoi, il quale comincia un soliloquio cher porterà avanti sino al traguardo.
Tuttavia, Sala non ha lasciato respirare il più esperto rivale: sempre attorno a 15" il distacco, una pressione costante che fa ben sperare sulle doti del varesino, che esce non male dalla prima stagione da under 23. Dietro di lui, è un redivivo Martino Fruet (farà 39 anni a luglio) a conquistare il terzo gradino del podio a 1'14", vincendo a distanza la resistenza di Mirko Tabacchi che perde anche il confronto con Thomas Paccagnella per il quarto posto, col vincitore del trofeo Triveneto giunto a 1'39"; molto più distante il sesto classificato, Daniel Smarzaro, che sulla soglia dei tre minuti precede l'unico straniero presente, l'austriaco Karl Heinz Gollinger, in lotta per il podio fino al terzo giro (con 6' netti è stato autore del giro più veloce), quando un incidente meccanico lo ha relegato nelle retrovie.
Con questo successo Franzoi porta a casa il Master Cross, con 142,5 punti: sul podio Paccagnella a 114,5 e Fruet a 113.
Bulleri batte Oberparleiter di, Xillo senza rivali tra gli Juniores
Tra le donne il duello era tra Alessia Bulleri e Anna Oberparleiter, separate da un solo punto a favore della trentina, alla fine del challenge: in pratica, chi vinceva oggi portava a casa il bottino pieno. Le due ragazze hanno subito fatto la differenza sulle altre, poi la Bulleri si è messa a ruota dell'altoatesina, lasciando a lei il compito di condurre e di tentare di staccarla. Cosa che non è riuscita, e agevolmente l'elbana è riuscita a battere la rivale nell'ultimo giro. Al terzo posto la vincitrice tra le juniores, Sara Casasola, che si prende una piccola rivincita sulla campionessa italiana Francesca Baroni, quarta.
La gara juniores uomini è stata dominata da Edoardo Xillo, non convocato per la prova francese di Coppa del Mondo a differenza dei primi 3 dei campionati italiani: ha avuto gioco facile sui rivali, nonostante la giovane età, ed ha messo la definitiva ipoteca sul challenge che nella categoria non aveva un padrone. Matteo Vidoni, autore di un ottima gara, conclude al secondo posto davanti ad Andrea Pozzato: ordine invertito per loro nella classifica finale.
Master Cross, quale futuro?
Grande organizzazione, qualità dei percorsi, buona partecipazione: il Master Cross Selle SMP sembra godere di salute migliore rispetto al Giro d'Italia, piuttosto in sordina nell'ultima annata: la storicità degli eventi a lungo andare paga. D'altra parte, non è esattamente rappresentativo come evento "italiano", visto che racchiude in realtà i migliori cross del Triveneto con l'aggiunta di Brugherio. Se il Giro d'Italia dovesse sparire, il Master Cross potrebbe fare un grande salto di qualità, pianificando le date in maniera tale da evitare coincidenze internazionali, e arrivare anche in altre regioni. È un po' presto per pensarci, ma una cosa è evidente: avere due challenge che non devono sovrapporsi tra di loro svilisce entrambi.