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Europei Pista 2015: Un Viviani formato Elia de Janeiro! - Il veronese si conferma Campione Europeo dell'Omnium. Argento prezioso di Simone Consonni nell'Eliminazione | Cicloweb

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Europei Pista 2015: Un Viviani formato Elia de Janeiro! - Il veronese si conferma Campione Europeo dell'Omnium. Argento prezioso di Simone Consonni nell'Eliminazione

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Elia Viviani, Campione Europeo dell'Omnium ©Bettiniphoto

Poteva, e doveva essere il giorno degli uomini tricolore, la quarta giornata di gare dell'Europeo su pista di Grenchen, ed i nostri portabandiera non hanno deluso, conquistando un argento ed un oro. L'argento è quello di Simone Consonni, che a poco più di venti giorni dal mondiale di Richmond, su strada, si appende ancora una volta al collo il metallo simbolo del secondo classificato, ma con una vagonata di rimpianti in meno, essendosi dovuto arrendere nella Corsa a Eliminazione solo al favoritissimo della vigilia, il francese (e professionista dal 2013) Bryan Coquard.

L'oro è quello di Elia Viviani, che conquista la prima posizione nell'Omnium al termine di una tiratissima Corsa a Punti, nella quale si è dovuto difendere dall'assalto di Lasse Norman Hansen, giunto a pari punti con il veronese ma secondo perché piazzatosi dietro di lui nell'ultimo sprint della prova.

 

Consonni d'argento nell'Eliminazione
La seconda piazza di Simone Consonni nella Corsa a Eliminazione è stata figlia di una gara molto accorta da parte dell'atleta bergamasco, che raramente nei primi giri ha lasciato la seconda posizione, rimanendo sempre al riparo dalle continue eliminazioni che si susseguono ogni due giri. Ancor più accorta è stata la tattica di Bryan Coquard, che ha giocato a nascondersi nelle prime tornate, risalendo progressivamente il gruppo mano a mano che questo si sfoltiva.

A metà gara ad essere eliminato è stato il tedesco Roger Kluge, terminato decimo, dal quale ci si aspettava decisamente di più, e che ha confermato il momento no personale e della sua nazionale, già testimoniato dalle prove sotto le aspettative nelle gare di Velocità. Un piccolo brivido c'è stato all'ultima eliminazione, quando Consonni ha dovuto prodursi in un bello sprint per superare il britannico Latham, giunto poi terzo; di lì in poi è stato un affare a due, con l'italiano che ha provato a sorprendere Coquard con una volata lanciata in testa, ma che all'ultima curva si è visto affiancare e poi superare nettamente. Lo ribadiamo però: stavolta pochi rimpianti, e meritati applausi per una prestazione prevedibile, ma assolutamente non scontata.

 

E Viviani si conferma d'oro nell'Omnium
Ci si aspettava invece il meglio da Elia Viviani, e così è stato, nonostante i brividi nel finale della Corsa a Punti, quelli che comunque hanno reso la vittoria finale dell'Omnium affare assai emozionante. Una vittoria iniziata ad essere costruita già ieri, nelle prime due prove, ma che Elia ha ben preparato già prima dell'ultima. Buono il piazzamento nel Chilometro da Fermo, con Viviani quinto, appena dietro Hansen, strepitosa la prestazione nel Giro Lanciato; il veronese ha letteralmente demolito la concorrenza, staccando un 69,519 km/h che ha del clamoroso, se contiamo che i primi dieci sono rimasti tutti tra 68 e 67.

È stato quindi con i grandi favori del pronostico che l'italiano ha affrontato la Corsa a Punti, subendone forse un po' la pressione e faticando a trovare il giusto ritmo nei primi giri. I primi punti sono arrivati solo al settimo sprint, mentre il britannico Dibben aveva iniziato la clamorosa rimonta che l'avrebbe poi installato sul terzo gradino del podio, lanciandosi all'attacco, guadagnando due sprint ed un giro. È stato quello il segnale dell'inizio della battaglia, con Hansen che ha emulato Dibben, conquistando due sprint ed un giro, mentre Viviani provava a difendersi con due seconde posizioni. Arrivavano poi un altro giro per Dibben, che avrebbe totalizzato ben 60 punti alla fine, e due sprint vinti da Viviani, ma con Hansen sempre piazzato dietro di lui, terzo e secondo.

Tutto si è deciso quindi all'ultimo giro, con Viviani che si è lanciato, ottenendo una terza piazza, mentre Hansen non è riuscito a far punti: pareggio in extremis, 191 pari, e vittoria dell'italiano, in quanto primo passato sulla linea del traguardo. È una riconferma quindi per Viviani, che già l'anno scorso era stato medaglia d'oro nella specialità, e che continua a far bene nelle tappe che lo stanno portando, piano piano, verso l'Olimpiade di Rio de Janeiro.

 

Kueng esalta Grenchen, Voinova da record nei 500 m

Era questa anche la giornata che avrebbe potuto arridere al beniamino di casa, Stefan Kueng, impegnato nella finale dall'Inseguimento Individuale, contrapposto al tedesco Domenic Weinstein. Tiratissima la contesa nei primi 3000 metri, con Weinstein davanti a Kueng sia ai 1000 che ai 2000, mentre ai 3000 i due giungevano praticamente appaiati, seppur con lo svizzero lievemente avanti per mezzo secondo; nel chilometro finale l'idolo di casa ha aperto poi il gas, mentre il tedesco iniziava ad andare in riserva, ed il risultato finale è stato la vittoria di Kueng, con poco meno di tre secondi di vantaggio. La sfida per il bronzo tra Dion Beukeboom, olandese, e Julien Maurice, francese, si è risolta a favore del primo, con mezzo secondo di scarto.

A chiudere il programma del sabato è stato il Chilometro da fermo, nel quale si è imposto Jeffrey Hoogland, con un buon 1'00"350. Ha provato a strappargli la medaglia d'oro, all'ultimo, perché ultimo è partito, il tedesco Joachim Eilers, con una prima metà di gara in ritardo, la seconda in rimonta, rimonta interrottasi a due decimi dall'olandese. A completare il podio la sorpresa del ceco Robin Wagner, che aveva accarezzato anche il sogno dell'argento, prima che Eilers gli si piazzasse davanti. Contentissimo comunque, il buon Robin.

L'unica finale di giornata dedicata alle donne è stata quella dei 500 metri da fermo, il cui podio è stato composto per 2/3 da atlete russe, il rimanente terzo da una olandese. È stata soprattutto la gara di Anastasiia Voinova, che ha ottenuto non solo la medaglia d'oro, ma anche (e soprattutto!) il record del mondo della specialità, stampando un clamoroso 54,888 km/h, utile a mettere dietro Elis Ligtlee e l'altra russa, Daria Shmeleva. Incontenibile, appena passata la linea del traguardo, la gioia della Voinova per il record, ed a questo punto sarebbe lecito per l'atleta pensare di alzare l'asticella e sfondare il muro dei 55 orari.

Impegnate le donne lo sono state anche nelle prime tre prove dell'Omnium, che si concluderà domani. Prevedibile mattatrice è stata Laura Trott, seconda nello Scratch, prima nell'Inseguimento Individuale e prima nella Corsa a Eliminazione. 118 punti per lei quindi, ma la tallona la danese Amelie Dideriksen, a 106 (sesta, seconda, seconda); terza Gulnaz Badykova a 94, davanti a Kirsten Wild, 86 punti per lei a causa di una terza prova ciccata totalmente (settima eliminata, e quindi tredicesima, nell'Eliminazione). La Corsa a Eliminazione è stata la miglior performance della nostra Simona Frapporti, brava nell'ottenere una quarta posizione e dodicesima nella classifica provvisoria. Domani dovrà fare del suo meglio per tener vivo quel sogno chiamato Olimpiadi.

Fabio Canonico

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