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Coppa del Mondo Las Vegas 2015: Lechner, puntata buona alla roulette americana - Eva si arrende solo a Katerina Nash. Strepitoso Van Aert tra gli uomini, Nys si prende il secondo posto

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Eva Lechner impegnata nella prova di Coppa del Mondo a Las Vegas © Instagram

Una bella serata di ciclocross a Las Vegas, come dire, una bella alba di ciclocross alle nostre latitudini: già di suo il fuso orario non favorisce la fruizione degli eventi oltreoceano, se poi tali eventi si svolgono ad orari che complicano ulteriormente le cose, tutto diventa più difficile. Ma pazienza, va bene lo stesso, in fondo il CrossVegas è una manifestazione radicata in loco, non si poteva pretendere che venisse spostata al pomeriggio, anche se da quest'altra parte dell'Atlantico c'erano le esigenze della Coppa del Mondo di ciclocross da considerare: challenge UCI che necessita di rilancio e lo va a cercare fissando la prima prova statunitense della storia, la CDM vive questo anticipo americano (la stagione del cross entrerà nel vivo tra un mesetto) come una festa, una gita premio in una delle città più assurde del mondo, e offre comunque uno spettacolo che non tradisce le tante attese.

Su un percorso apparentemente facile (tutto sull'erba, asciutto come solo il sole del deserto del Nevada può renderlo: da quelle parti il fango non è elemento comune) ma pieno di trabocchetti abbiamo assistito a una bella gara tra gli uomini, col giovane Wout Van Aert che ha fatto valere la sua fresca legge al cospetto del leggendario Sven Nys, e a un'appassionante sfida tra le donne, prova conclusasi con un ottimo podio di Eva Lechner, unica rappresentante italiana che si sia sobbarcata la trasferta fino agli States: ne ebbe ben donde.

 

Una Lechner convinta delle sue possibilità
Eva Lechner l'ha presa subito sul serio, la prima prova di Coppa, e sin dal primo dei 5 lunghi giri del circuito della città delle mille luci ha imposto il suo ritmo. Sui tratti più tecnici l'altoatesina emergeva naturalmente, e il suo impulso (e in misura minore quello della canadese Catharine Pendrel, forte biker) ha fatto sì che sul finire della prima tornata si formasse un quintetto con qualche secondo di margine. Oltre all'italiana e alla canadese, presenti nel drappello anche la belga Sanne Cant, l'olandese Sanne Van Paassen e l'esperta ceca Katerina Nash.

Nel secondo e nel terzo giro lo schema non è cambiato: Eva a tirare nella prima metà del circuito, più varia (con ostacoli e un difficile passaggio sabbioso), Pendrel nella seconda, tutta saliscendi sull'erba. Il vantaggio sulla temuta Katie Compton, la padrona di casa che guidava il drappello delle inseguitrici, si è stabilizzato su circa 10"; nel terzo giro proprio sotto i colpi della Lechner ha perso contatto dalle prime la Van Paassen, poi nel quarto qualcosa è venuto a far saltare l'equilibrio che si era creato: il ritorno sulle prime di una coppia targata Usa.

 

Nash vola a vincere, per Eva secondo posto in solitaria
Con una sparata nella prima parte della quarta tornata, la statunitense Georgia Gould è emersa prepotente dal secondo gruppo e ha trascinato con sé la Compton; le due sono praticamente rientrate dopo il tratto sabbioso a metà giro, ma non avevano ancora finito di prendere la ruota del quartetto di testa che la Nash, con una reazione di inaudita violenza, le ha rispedite al mittente.

La ceca ha continuato a menare brutalmente sui costoni erbosi della seconda metà di tornata, e lì ha vinto la sua corsa, riuscendo a distanziare Lechner, Pendrel e Cant, e poi scavando una vera e propria voragine sulle ex compagne di gruppetto: tanto che a fine giro ha tagliato il traguardo con mezzo minuto di margine sulle prime inseguitrici, sulle quali nel frattempo era nuovamente rientrata la Gould (la Compton invece naufragava pagando il fuori giri con cui poco prima si era accodata al gruppo di testa).

Nel quinto e ultimo giro la Lechner ha rotto a sua volta gli indugi, e si è avvantaggiata sui primi ostacoli presenti sul percorso: le altre tre atlete impegnate nella lotta per il podio non l'hanno più vista, ed Eva ha girato così bene da dimezzare il margine da una Nash che comunque era in controllo totale, là davanti. Va detto che, a giudicare dai precedenti passaggi sull'arrivo (preceduto da una breve rampetta), la bolzanina avrebbe potuto comunque conquistare l'argento, visto che su quello strappetto era sempre stata la più brillante; ma ha voluto evitare rischi di sorta, e comunque il risultato buono è giunto.

Alla fine la Nash ha chiuso con 15" su Lechner, poi a 38" Cant ha preceduto per il bronzo di giornata Gould e Pendrel; a seguire, a 50" è arrivata Van Paassen, davanti alle statunitensi Christal Anthony e Meredith Miller, alla canadese Maghalie Rochette e all'altra americana Amanda Miller; solo undicesima Katie Compton.

 

Tra gli uomini manca Van der Poel, ma Nys è ispirato
Finita la prova femminile, sono scesi in gara gli uomini élite, tra i quali spiccava l'assenza (per infortunio) dell'iridato Mathieu Van der Poel. Due giri di studio (segnati solo da qualche caduta, tipo Kevin Pauwels, Tom Meeusen e Lars Van der Haar su alcuni ostacoli), poi al terzo è partito secco il giovane Michael Vanthourenhout (classe '93), ennesimo nome della straordinaria nouvelle vague che si sta imponendo in questa disciplina.

Essendo a Las Vegas, il belga della Sunweb avrà pensato che valeva la pena di tentare l'azzardo, e in breve ha guadagnato mezzo minuto sul gruppo; al quarto giro, visto che il plotone pareva quello del Giro d'Italia in una tappa di pianura (ritmo controllato con Klaas Vantornout a evitare di forzare, favorendo così il compagno in fuga), Sven Nys s'è rotto le scatole di tanto attendismo ed è scattato dopo la terza delle quattro serie di ostacoli presenti sul circuito. Senza indugiare un secondo, Wout Van Aert si è fiondato sulla ruota del vecio, e in tutta armonia i due si son portati su Vanthourenhout (raggiunto al quinto giro).

 

E Van Aert riempie già gli occhi

Mentre in gruppo si dava da fare il padrone di casa Jeremy Powers, tanto da stimolare la reazione prima di Van der Haar, poi pure di Pauwels (i tre si sono costituiti in terzetto a fine sesto giro, ma son rimasti lì a bagnomaria, destinati a giocarsi il quarto posto e non di più), tra i battistrada c'era fermento; Nys, dopo aver tirato praticamente per un giro intero (da metà quinto a metà sesto), ha fatto un cenno a Van Aert: "Fai una trenata pure tu, no?"; il giovanotto l'ha preso in parola, si è messo in testa e ha alzato il ritmo in maniera insostenibile per Vanthourenhout, che infatti si è staccato.

Non contento, Wout ha insistito nella sua fenomenale progressione, sul costone erboso, e sulle consecutive salitelle che lo componevano ha letteralmente demolito Nys, che alla fine ha dovuto arrendersi all'evidenza e si è staccato. Da lì in avanti le posizioni si sono semplicemente cristallizzate nei due giri conclusivi, e la gara è finita con Van Aert nettamente primo, Nys secondo a 23", Vanthourenhout che ha ben difeso la sua terza posizione (a 44") dall'assalto del terzetto regolato a 52" da Van der Haar su Pauwels e Powers. A seguire, sgranati, Laurens Sweeck, Jens Adams, Corné Van Kessel e Gianni Vermeersch hanno completato la top ten.

Il prossimo appuntamento di Coppa, a latitudini più consuete, è in programma il 18 ottobre a Valkenburg: la stagione del cross è appena cominciata, ci attendono mesi di pathos e divertimento.

Marco Grassi

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