Giro Rosa 2015: La Guarnier si tinge di rosa - Rabo Liv pesta a San Fior, ma a gioire è l'americana
- Giro d'Italia Internazionale Femminile WE 2015
- Boels - Dolmans Cycling Team [Donne] 2015
- Anna Sanchis Chafer
- Anna Sanchis Chafer
- Anna Van der Breggen
- Anna Van der Breggen
- Anna Van der Breggen
- Audrey Cordon
- Audrey Cordon
- Carlee Taylor
- Chantal Blaak
- Chantal Blaak
- Elisa Longo Borghini
- Elisa Longo Borghini
- Elisa Longo Borghini
- Elisa Longo Borghini
- Elisa Longo Borghini
- Evelyn Stevens
- Evelyn Stevens
- Flavia Oliveira
- Katarzyna Niewiadoma
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- Lucinda Brand
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- Mara Abbott
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- Megan Guarnier
- Megan Guarnier
- Megan Guarnier
- Megan Guarnier
- Ciclismo femminile
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Si rivela una stagione ricca di soddisfazioni il 2015 di Megan Guarnier, che la vede compiere 30 anni. Prima la Strade Bianche, poi il secondo successo al campionato nazionale, adesso la prima vittoria di tappa al Giro con tanto di maglia rosa, in quel di San Fior. Una tappa di 'studio' tra le big, se così si può dire, visto che in realtà 8 atlete hanno preso un notevole margine in classifica staccando di quasi 2' le più vicine inseguitrici: salvo soprese, la vincitrice del Giro d'Italia uscirà da una di queste 8.
Partenza velocissima, Brand stella degli sprint
La Gaiarine - San Fior è meno difficile rispetto all'edizione 2014 che prevedeva la lunga salita di Sarmede, ma resta la frazione altimetricamente più interessante della prima parte di Giro: dopo un tratto di trasferimento pianeggiante ed un circuito attorno a San Fior di Sotto da ripetere 2 volte, si vira per un circuito tra le colline di Conegliano e Vittorio Veneto, con 2 GPM di seconda categoria e uno di terza, l'ultimo collocato a 16 km dall'arrivo. Una tappa nervosa, resa ancora più difficile dal caldo torrido e dalla partenza pressochè sfibrante, con la prima ora disputata ai 41 km/h di media. I 3 traguardi volanti di San Fior vedono la maglia rosa Lucinda Brand (Rabo Liv) vincere i primi due e piazzarsi seconda nell'ultimo dietro Chantal Blaak (Boels), cumulando 8" di abbuono: un'espressione del desiderio di mantenere la maglia rosa, che a fine giornata varrà comunque quella ciclamino.
Oliveira - Taylor, è fuga per la maglia verde
Terminata la sfuriata della prima metà di gara, che porterà diverse vittime, si viaggia compatte verso Rua di Feletto, il primo (pedalabile) GPM di giornata. È qui che nasce l'azione della brasiliana Flavia Oliveira (Alé Cipollini) e della australiana Carlee Taylor (Lotto Soudal), col gruppo che lascia fare: il tandem guadagna presto quasi 2'. Ma la gara sta per accendersi sulla prossima salita, alla frazione di Vittorio Veneto San Lorenzo.
Van der Breggen a tutto gas, cade Taylor
Nonostante la maglia rosa da difendere, è Anne Van der Breggen a prendere l'iniziativa e scattare sul San Lorenzo: tanti piccoli segnali confermano che l'olandese corre da capitano, e questo Giro vuole vincerlo. A lei si aggrega la compagna Niewiadoma, la quale eredita l'ottima stato di forma del Bira, ed altri due tandem: quello Boels Guarnier - Stevens, quello Wiggle Longo Borghini - Abbott. Più la sudafricana Moolman (Bigla) e la canadese Karol-Ann Canuel (Velocio-SRAM), sorpresa di giornata. Subito il vantaggio delle fuggitive si riduce sotto il minuto: in realtà in testa resta solo l'Oliveira, perchè la Taylor, dopo aver staccato la brasiliana in cima alla salita, cade in discesa arrivando lunga e praticando un fosbury su guard rail e rete metallica. Per lei solo qualche graffio sul gomito destro e un po' di spavento: al traguardo troverà la consolazione di indossare la maglia verde. Va molto peggio ad Audrey Cordon e Anna Sanchis, cadute sulla stessa curva: ritiro per entrambe, con una clavicola rotta a testa. Di sicuro una brutta tegola per la Wiggle Honda, che perde 2 gregarie preziose in un lampo.
Piai senza sussulti, ma il vantaggio s'impenna
Visto l'assortimento della fuga, tra le 8 si viene a formare un buon accordo. La Oliveira viene ripresa prima dell'inizio dell'ultimo GPM di Piai, e staccata sul breve ma intenso strappo (1,6 km a più del 10%). È sempre la Rabo Liv a imporre il ritmo in testa alla corsa, con la Van Der Breggen che scollina per prima sulla Niewiadoma. E dietro le rivali rimaste staccate non riescono a reagire: su tutte, a restar dietro sono la Ferrand-Prevót (e visto il suo stato ce lo si poteva anche aspettare), la bielorussa Amialiusik e Claudia Häusler Lichtenberg, che dopo Piai resta anche senza la Slutiens. Il vantaggio così cresce dal minuto, al minuto e mezzo, fino al 1'47" che si raggiungerà sul traguardo.
Guarnier, lo spunto vale tappa e maglia
A San Fior di Sotto è dunque la Guarnier a far valere il suo spunto veloce, per quella che è la sua quarta vittoria stagionale: il doppio rispetto a quanto ottenuto finora al 2014 in carriera. Battuta la Van Der Breggen, alla quale sfugge dunque la maglia rosa per 2", e la Moolman, ora in classifica a 5". Elisa Longo Borghini chiude con un quarto posto, e superando questa prima prova mantiene alte le speranze di un'italiana in competizione: i 6" lasciati dalla Abbott sul traguardo lasciano pensare che anche la sua compagna di squadra stia correndo per lei.
Due tappe per velociste
La battaglia tra le big sarà congelata per un paio di tappe, o almeno così dovrebbe essere: la frazione di domani, da Curtarone a Mantova (127,5 km), ha di bello soprattutto gli scenari del Parco del Mincio. Ma a parte qualche collinetta nelle fasi iniziali e il GPM di Mozambiano, nulla dovrebbe turbare l'attesa volata finale, dove vedremo se la Guarischi saprà confermarsi o dovrà cedere alle rivali più quotate allo sprint.