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Philadelphia Cycling Classic 2015: Lizzie, secondo centro - Esulta Armitstead, Longo Borghini a un soffio dalla vittoria

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Lizzie Armitstead vince la Philly Cycling Classic © Instagram

Non sappiamo se ci possa aver pensato al momento della sua accelerazione sull'ascesa finale del Muro di Manayunk, ma oggi Elisa Longo Borghini è arrivata veramente ad un soffio dallo scrivere una piccola pagina di storia del ciclismo femminile italiano: con una vittoria nella Philadelphia Cycling Classic l'ossolana della Wiggle Honda sarebbe statala prima atleta azzurra in 18 anni di storia a conquistare almeno per una prova la testa della classifica di Coppa del Mondo. Dal 1998 a oggi mai nessuna è riuscita in questo traguardo e la britannica Elizabeth Armitstead ha purtroppo prolungato l'attesa andando a superare Elisa proprio negli ultimi 100 metri della gara statunitense: forse il tabù durerà per chissà quanti altri anni, ma la speranza invece è che le cose possano cambiare solo tra qualche mese perché la 23enne piemontese si meriterebbe davvero un traguardo simile.

Philadelphia è una città che ha dato molto al ciclismo femminile: la storica Liberty Classic è stata per anni una delle prove più affascinanti e ricche di pubblico del calendario internazionale, ora la rinnovata Philadelphia Cycling Classic grazie anche all'ingresso nel circuito della Coppa del Mondo sta cercando di tornare a quei livelli. L'arrivo è stato spostato in cima al temibile Muro di Manayunk, che non sarà quello di Huy, ma resta pur sempre un drittone di 800 metri con pendenza media superiore all'8%: ad essere precisi il traguardo è posizionato 100 metri dopo il termine dell'ascesa ed è stato proprio quel breve tratto a fare la differenza oggi ed a regalare a Lizzie Armitstead in secondo successo stagionale in Coppa del Mondo e pur la leadership nella classifica.

 

Jasmin Glaesser in fuga all'inizio
La gara prevedeva un circuito di 19.8 chilometri da ripetere per 6 volte con il Muro di Manayunk che giro dopo giro s'è fatto ogni volta più selettivo. All'inizio del secondo giro a prendere l'iniziativa è stata la canadese Jasmin Glaesser, 22enne della Optum che è partita tutta sola all'attacco: la sua fuga ha toccato un vantaggio massimo di 55" ma un forcing di Tayler Wiles ha di fatto annullato quell'azione poco oltre metà gara.

 

Boels Dolmans forza con Armitstead
Al penultimo passaggio sulla dura salita finale è stata proprio la britannica Elizabeth Armitstead a scandire il ritmo e solo in poche sono state in grade di tenerle le ruote, ma i distacchi erano comunque minimi ed in discesa s'è nuovamente formato un gruppo forte di una sessantina di atlete. Pur avendo al via solo quattro elementi la Boels Dolmans non ha rinunciato a fare la corsa e così dopo Armitstead s'è fatta vedere anche Megan Guarnier con Evelyn Stevens e Christine Majerus pronte a lavorare in gruppo in ogni momento.

 

Si vede all'attacco Dalia Muccioli
Nell'ultima tornata la prima ad attaccare è stata la tedesca Charlotte Becker (Hitec), poi una volta ripresa è partita in contropiede la romagnola Dalia Muccioli (Alé Cipollini) che ha subito guadagnato un buon margine ai meno cinque chilometri ma purtroppo per lei le squadre delle favorite, Velocio-SRAM e Twenty16 su tutte, si sono organizzate abbastanza velocemente ed anche il suo tentativo è stato annullato.

 

In gran finale sul Muro di Manayunk
Alla fine tutta la corsa s'è giocata sulla scalata conclusiva del Muro di Manayunk. La statunitense Katie Hall è stata la prima ad attaccare ma il tratto al 17% di pendenza l'ha fatta subito rimbalzare all'indietro mentre le grandi favorite Longo Borghini, Armitstead e Amialiusik si studiavano nelle prime posizioni in attesa che una di loro facesse la prima mossa. E invece ad accendere la miccia è stata la statunitense Brianna Walle (Optum) e da lì è arrivata la reazione di tutte le altre: agli ultimi 200 metri Elisa Longo Borghini ha preso la testa con decisione, Armitstead non s'è fatta sorprendere ed è andata a vincere con una lunghezza di vantaggio.

Terzo posto per la bielorussa Alena Amialiusik mentre un po' a sorpresa s'è piazzata al quarto posto Shelley Olds, velocista della Bigla che sa difendersi molto bene in salita ma che oggi s'è davvero superata; quinta è arrivata un'altra ruota veloce, la 22enne Coryn Rivera a cui da giovanissima molti pronosticavano un futuro brillantissima e che ora sempre più spesso si fa vedere nelle prime posizioni degli ordini d'arrivo. Per quanto riguarda i colori italiani va segnalato anche il bel nono posto di Maria Giulia Confalonieri, classe '93 che ha conquistato oggi il suo miglior risultato della carriera in Coppa del Mondo: negli anni a venire la giovane della Alé Cipollini avrà senza dubbio modo di provare a fare ancora meglio.

 

La Coppa torna ad agosto con Armitstead leader
Adesso la Coppa del Mondo si prenderà una pausa di circa due mesi per lasciare spazio al periodo delle corse a tappe più prestigiose. Si ripartirà il 2 agosto dalla Germania con lo Sparkassen Giro di Bochum e con una situazione di classifica davvero molto incerta: Elizabeth Armitstead guida infatti con 315 punti contro il 296 di Elisa Longo Borghini e i 290 di Anna Van der Breggen, ma con 120 punti in palio per la vittoria e tre gare (più la cronosquadre) ancora da disputare sono tante le atlete che possono ancora sperare nel successo finale.

Sebastiano Cipriani

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