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Giro d'Italia Ciclocross 2014: La rosa cresce bene nel fango - Al via da Fiuggi la kermesse diventata ora internazionale

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Bryan Falaschi e Gioele Bertolini nella tappa decisiva del GiroCross 2013 © www.cicloamatoriale.itAltro che crisi! Giunto al settimo anno, il matrimonio tra il ciclocross e il concetto di Giro d'Italia è più in forma che mai, al punto che possiamo parlare di ulteriore rilancio rispetto a quanto visto fin qui. Rilancio da parte dell'ASD Romano Scotti, società del ct Fausto Scotti che in passato si riservava il ruolo di coordinatrice dell'evento (oltre che organizzatrice di alcune tappe), mentre quest'anno assume il ruolo plenipotenziario di organizzatore dell'intera kermesse.

Il rilancio si sostanzia in un cambiamento di categoria delle gare del Giro d'Italia Ciclocross (per gli amici, GiroCross): da nazionali, le prove diventeranno tutte internazionali, e ciò non è fattore di poco conto, visto che potenzialmente si aprono le porte per la partecipazione di corridori di primissimo piano, belgi o olandesi che siano.

Scotti però tiene a chiarire che il fatto di aver reso le 5 tappe internazionali più che mirare a coinvolgere atleti provenienti da altre nazioni, è finalizzato al permettere ai corridori italiani di conquistare punti per il ranking internazionale, e di avere così la possibilità di guadagnare posizioni nella griglia di partenza delle gare di Coppa del Mondo. Un punto di vista quantomai autarchico, ma il ct lo ammette senza peli sulla lingua: «Quello che ci interessa è aiutare i nostri corridori, e permettendo loro di raccogliere molti punti in patria - esattamente come accade ad esempio nel circuito statunitense - faremo proprio questo».

Capitolo dindini: il montepremi complessivo della manifestazione, tra classifiche e singole tappe, cresce fino a raggiungere quota 30mila euro (oltre a ciò, saranno previsti 350 premi in natura). Per mettere insieme questa importante cifra, oltre al sostegno degli sponsor storici Selle Italia e Northwave, e a una nuova sinergia con Fiuggi e le sue acque (una speciale bottiglia dedicata alla manifestazione sarà distribuita da domani e per tutte le altre tappe), c'è una rilevante riallocazione di risorse: si risparmierà sull'ospitalità, lasciando che le squadre si organizzino da sé in strutture convenzionate a prezzi contenuti, e soprattutto c'è la scelta "politica" di abbandonare l'organizzazione di una tappa di Coppa del Mondo (coi costi che comportava) per puntare tutto sul circuito del GIC (il GiroCross, appunto).

Nelle ultime due stagioni Roma aveva ospitato una prova di CDM, ma fatti due conti e considerato il bilancio di costi/benefici, Scotti e i suoi hanno optato per lasciar perdere, per ora, l'affiancamento con la challenge UCI, per concentrare tutti gli sforzi nell'evento nazionale per eccellenza (inutile dire che il GiroCross, nelle ultime stagioni, è assurto al ruolo di manifestazione simbolo dell'italico offroad anche più dei campionati nazionali, se vogliamo). La scelta, tutto sommato, è condivisibile, perché la Coppa del Mondo a Roma era sì un bell'appuntamento, ma dava l'impressione di essere la classica cattedrale nel deserto. Più importante fare in modo che il movimento cresca, per avere basi più solide sulle quali edificare, nel futuro prossimo, una partecipazione italiana più pregnante al ciclocross internazionale.

In tal senso va letta la decisione di devolvere del denaro all'attività fuoristrada giovanile: il GiroCross non si limita alle prove per gli agonisti, ma chiamerà all'azione anche le categorie amatoriali; per ogni quota di iscrizione degli amatori (20 euro), 2 euro saranno girati al comitato regionale della tappa, per finanziare appunto l'attività dei ragazzi. Al fine di far giungere alle società che investono nei giovani, gli organizzatori del GiroCross hanno escogitato anche un altro sistema per raccogliere fondi: a ogni corridore intenzionato a partecipare a tutte e 5 le tappe del GIC, saranno distribuiti due kit di numeri di gara. Se qualcuno dovesse aver bisogno di un terzo kit, per aver perso o rovinato i primi due, sarà obbligato a sborsare 25 euro di penale. Soldi che saranno versati al comitato regionale di appartenenza della società dello smemorato di turno. Piccoli accorgimenti per favorire la crescita del movimento, in un approccio di mutuo sostegno tra chi corre per divertimento (gli amatori) e chi lavora invece per mettere in sella le future generazioni del ciclocross (e del ciclismo tutto).

Venendo all'aspetto agonistico del Giro d'Italia Ciclocross, le tappe - come detto - saranno 5 (in origine ne erano previste 6, ma poi quella progettata per Montecatini Terme è saltata). Si parte domani da Fiuggi (circuito di 3 km all'interno del Centro Sportivo dell'Atletico Fiuggi), quindi il 2 novembre si tornerà a Portoferraio all'Isola d'Elba (nel Parco delle Terme di San Giovanni), località da cui prese il via l'edizione 2013-2014 del GIC. In dicembre, il 7 e il 14, due tappe in Veneto, confermate dall'anno scorso, ovvero quelle di Rossano e Silvelle di Trebaseleghe, quindi il 6 gennaio il gran finale all'Ippodromo delle Capannelle a Roma, per il Memorial Romano Scotti (proprio la corsa che negli ultimi due anni è stata inserita nella Coppa del Mondo).

La partecipazione riguarderà come detto tutto il meglio del cross italiano. Un rapido elenco non può non partire da Gioele Bertolini, vincitore della scorsa edizione del GiroCross e tra i favoriti anche quest'anno (è molto giovane e di stagione in stagione può crescere molto); gli darà filo da torcere un Enrico Franzoi quantomai combattivo (sempre se la sfortuna si dimenticherà un po' di lui: tra forature, problemi meccanici e di altro genere, i risultati per lui spesso non sono all'altezza degli sforzi profusi, vedi quanto accaduto domenica scorsa in Coppa del Mondo a Valkenburg), ma non possiamo dimenticare quel Bryan Falaschi che lo scorso anno tenne fino alla fine viva l'incertezza, mettendo in discussione il successo di Bertolini; né possiamo trascurare nomi quali Elia Silvestri, Mirko Tabacchi, Marco Ponta, Thomas Paccagnella, Manuel Todaro, i fratelli Braidot e i Samparisi; sempre aspettando che Marco Aurelio Fontana offra un po' di sé al ciclocross (quest'anno è reduce da una stagione opaca in MTB risollevata in extremis dal fantastico bronzo al Mondiale di Hafjell).

Anche tra le donne qualcuno si farà attendere (è il caso della campionessa italiana nonché vicecampionessa del mondo Eva Lechner), nel frattempo vedremo lotta viva tra la maglia rosa uscente Elena Valentini e la sua principale rivale lo scorso anno, Alice Maria Arzuffi, con un occhio di riguardo per la giovanissima Chiara Teocchi, all'esordio nella categoria Open dopo aver fatto molto bene tra le juniores. Meritano una citazione Nicoletta Bresciani, Alessia Bulleri, Giovanna Michieletto, mentre scopriremo strada (anzi, sentiero) facendo se anche ragazze come Valentina Scandolara o Francesca Cauz prenderanno parte a qualche gara (e soprattutto come).

Marco Grassi

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