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6 Giorni delle Rose 2014: Niente spine a Fiorenzuola - Belle gare, vincono Buttazzoni-Coledan

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Marco Coledan e Alex Buttazzoni con Nina Moric, madrina della serata finale © Ufficio stampa 6 Giorni delle RoseMentre l'attenzione del mondo del ciclismo è orientata alla Francia e al Tour, non è che altrove tutto si fermi. Ad esempio, in quel di Fiorenzuola d'Arda dal lontano 1998 va in scena la 6 Giorni delle Rose, e quest'anno si è disputata proprio nella settimana appena terminata, coincidente con la seconda della Grande Boucle.

La manifestazione, creatura prediletta di patron Claudio Santi (che gestisce il Velodromo Attilio Pavesi della località piacentina), è ormai un appuntamento fisso dell'estate ciclistica italiana ma anche del calendario internazionale, e quest'anno ha avuto un'ottima partecipazione e si è conclusa con un successo tricolore, il secondo negli ultimi 10 anni (il precedente più immediato è Viviani-Guarnieri nel 2011, mentre nel 2006 Marco Villa, attuale ct della pista azzurra, vinse in coppia con lo svizzero Franco Marvulli), a firma Marco Coledan e Alex Buttazzoni.

Il primo è uno dei nomi che ultimamente si stanno imponendo a livello nazionale: buone le sue prestazioni in Coppa del Mondo nell'Inseguimento, e soprattutto una grande dedizione, tipica di chi deve investire la maggior parte del suo tempo nel ciclismo su strada (Coledan è professionista con la Bardiani). Il secondo è ormai un veterano della pista e delle Sei Giorni, da anni nel giro della nazionale, con la quale ha preso parte praticamente a tutte le più importanti manifestazioni mondiali.

Coledan&Buttazzoni hanno dominato sin dal primo giorno, prendendo la testa della classifica (che si sostanziava su tre prove quotidiane: le serie di Sprint, il Giro Lanciato e la Madison) e non lasciandola più. I due italiani hanno agevolmente controllato la situazione, e addirittura fino al penultimo giorno sono stati gli unici a pieni giri, con una tornata di vantaggio su tutte le coppie più pericolose. Solo nella Madison conclusiva, condotta dai due con atteggiamento guardingo (tanto ormai non valeva più la pena rischiare alcunché), qualcuno è riuscito a recuperare il giro, ma rimanendo comunque indietro nel conteggio dei punti.

Alla fine Buttazzoni-Coledan si sono imposti con 185 punti contro i 131 degli svizzeri Olivier Beer e Tristan Marguet, i 122 dei russi Nikolay Zhurkin e Ivan Kovalev, i 114 di David Muntaner e Liam Bertazzo, i 17 di Jiri Hochmann e Paolo Simion; per tutti gli altri, non meno di un giro di distacco.

Ma non solo di Madison e Giri Lanciati ha vissuto l'evento piacentino. Tutta una serie di gare ufficiali hanno fatto da corollario alla competizione principale. Uno dei personaggi della settimana di Fiorenzuola è stato il greco Christos Volikakis, che ha vinto sia la Velocità che il Keirin (quest'ultimo davanti a Francesco Ceci); se nello Scratch la Francia ha dominato con Vivien Brisse tra gli uomini (davanti ai nostri Riccardo Minali e Jakub Mareczko) e Laurie Berthon tra le donne (su Annalisa Cucinotta, con Giorgia Bronzini quarta), nella Corsa a Punti gli atleti azzurri si sono rifatti con due belle vittorie: Francesco Castegnaro tra gli uomini e l'ex iridata di specialità Bronzini tra le donne.

Molto interesse ha suscitato la nuova formula dell'Omnium, fresca di varo da parte dell'UCI. Ora i punti non corrispondono più ai piazzamenti (in precedenza se arrivavi primo in una gara prendevi un punto, se arrivavi secondo ne prendevi 2, e così via; alla fine delle 6 prove vinceva ovviamente chi aveva meno punti), ma c'è una vera e propria classifica che parte da 40 e poi attribuisce a scalare 38, 36, 34 punti e così via. La Corsa a Punti è diventata decisiva, visto che ora si disputa per ultima e - solo per essa - i punteggi vengono riportati esattamente nella classifica generale (ovvero: se nella Corsa a Punti faccio 30 punti, sono quelli che verranno riportati in classifica).

Dopo l'ozioso spiegone, il riepilogo dei risultati: tra gli uomini si è comportato benissimo Simone Consonni, in testa dopo la prima giornata di gare (avendo pure vinto l'Eliminazione), superato poi dal solo Glenn O'Shea (vecchia volpe dell'Omnium) nella seconda: l'australiano ha vinto con 196 punti contro i 189 dell'azzurro; terzo il polacco Adrian Teklinski con 174 punti, quarto il russo Eugeny Kovalev (vincitore della Corsa a Punti finale) con 165 lunghezze.

Tra le donne, due giorni da protagonista per Simona Frapporti, mai vincente nelle sei prove ma sempre piazzatissima: seconda nello Scratch, nel Giro Lanciato e nella Corsa a Punti, terza nei 500 metri, quarta nell'Eliminazione e sesta nell'Inseguimento. Il totale conduce dritto dritto alla vittoria per la bresciana dell'Astana BePink, che ha totalizzato 201 punti contro i 196 della polacca Katarzyna Pawlowska, i 178 dell'olandese Kirsten Wild, i 160 di Laurie Berthon e dell'altra polacca Eugenia Bujak. In gara, tra le altre, anche Annalisa Cucinotta, seconda nell'Eliminazione.

In definitiva, un evento meritevole di attenzione e che offre contenuti tecnici di livello. Impresa da sottolineare (e giusto plauso agli organizzatori), in uno scenario molto povero come quello della pista italiana.

Marco Grassi

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