Mondiali su pista Cali 2014: Giorgia si ferma a un giro dall'oro - Bronzini solo settima nella Corsa a punti
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- Aaron Gate
- Amy Cure
- Anastasia Chulkova
- Annette Edmondson
- Caroline Ryan
- Denis Dmitriev
- Edward Clancy
- Francesco Castegnaro
- François Pervis
- Giorgia Bronzini
- Jarmila Machacová
- Jasmin Glaesser
- Jason Kenny
- Jessica Varnish
- Jolien D'Hoore
- José Alfredo Aguirre Infante
- Juan Peralta Gascon
- Julie Leth
- Kamil Kuczynski
- Katie Archibald
- Kristina Vogel
- Laura Trott
- Lin Junhong
- María Luisa Calle Williams
- Matthew Glaetzer
- Miriam Welte
- Olena Tsos
- Rebecca Angharad James
- Robert Förstemann
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- Simona Frapporti
- Stefan Bötticher
- Stephanie Morton
- Stephanie Pohl
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Puntavamo su di lei per provare a strappare una medaglia in questa edizione dei Mondiali su pista di Cali in Colombia, e Giorgia Bronzini ha fatto tutto quello che ha potuto, ma la sua Corsa a punti si è chiusa con un settimo posto che non aggiunge nulla alla carriera della campionessa piacentina.
Molto presente quando si trattava di sprintare (ha raccolto punti in sei volate su dieci, vincendone due), Giorgia non è però riuscita a guadagnare il giro, e questo fattore è risultato determinante, visto che coi punti messi insieme (ben 21), se avesse conquistato quel giro (come sono riuscite a fare 7 sue avversarie), avrebbe vinto in carrozza la medaglia d'oro, arrivando a quota 41. Basti pensare che la vincitrice della gara, l'australiana Amy Cure, ha totalizzato 38 punti, comprensivi dei 20 per il giro guadagnato.
In avvio di gara, Bronzini ha preso il comando della classifica, mantenuto per metà dei 100 giri di pista previsti; purtroppo per Giorgia, esattamente dopo il quinto sprint, prima la Cure, e subito dopo altre 6 atlete tutte insieme (la tedesca Stephanie Pohl, la canadese Jasmin Glaesser, la veterana colombiana Maria Calle, classe '68, la russa Anastasia Chulkova, l'irlandese Caroline Ryan e la britannica Katie Archibald), hanno guadagnato il sospirato giro. Nessun'altra ci è più riuscita (malgrado diversi tentativi ad esempio della danese Leth o della ceca Machacová, campionessa uscente), e la lotta per la vittoria si è così ristretta alle 7 che avevano incamerato i 20 punti della caccia completata.
Nella fase centrale della gara è stata una scatenata Pohl (a punti in tre sprint consecutivi) a proiettarsi al comando, scavalcando la Cure che era passata in testa ai danni della Bronzini. Ma il finale dell'australiana è stato di rara lucidità: vincendo il nono sprint dopo essere arrivata seconda all'ottavo, Amy si è riportata al comando e ha difeso ottimamente la leadership (e conseguente maglia iridata) nelle ultime tornate. 38 punti alla fine per lei contro i 35 della Pohl, con la Glaesser che, sul podio già da metà gara, ha sigillato con la vittoria dell'ultimo sprint il suo terzo posto (a quota 32). Quarta la Archibald a 25, quinta la Calle a 24, quindi Ryan, Bronzini e Chulkova, che hanno concluso tutte e tre a 21 punti, sono state classificate - nell'ordine in cui le abbiamo citate - in base al risultato al traguardo.
Oltre alla Bronzini, l'Italia schierava oggi i due atleti impegnati negli Omnium. Tra gli uomini, Francesco Castegnaro ha chiuso all'ultimo posto al termine delle 6 prove, in una gara che ha visto trionfare il francese Thomas Boudat, molto bravo a portare a casa un secondo posto nello Scratch e un terzo nel Chilometro, dopo aver temporaneamente ceduto la leadership al russo Viktor Manakov in seguito alla prova dell'Inseguimento. Buona seconda giornata per l'olandese Tim Veldt, a cui un quinto, un terzo e un secondo posto hanno permesso di scalare la classifica fino al secondo gradino del podio, mentre il citato Manakov si accontenta di un bronzo tutto sommato soddisfacente. 24 i punti del vincitore Boudat, 28 e 32 quelli degli immediati inseguitori.
Giù dal podio, a 34 punti, Aaron Gate (campione uscente), che ha pagato una prima giornata non eccelsa, e che non è stato rilanciato a dovere dalla vittoria nell'Inseguimento oggi; peggio ancora è andata a Ed Clancy, pessimo sui 4 km (solo 11esimo) e non in grado di agguantare il podio nonostante la vittoria sia nello Scratch che nel Chilometro. Per lui 35 punti. Per la cronaca, Castegnaro ha totalizzato 93 punti, due in più del penultimo, il messicano Aguirre.
Omnium anche per le donne, impegnate nella prima giornata della gara multipla. Al comando c'è l'americana Sarah Hammer, protagonista di un filotto da schiacciasassi: seconda nel Giro lanciato, prima nella Corsa a punti e nell'Eliminazione. In totale fanno 4 punti, troppo pochi per chiunque altra, come confermato dai punteggi delle inseguitrici: 10 ne ha Laura Trott seconda, 11 Jolien D'Hoore terza, 15 Annette Edmondson quarta. Le atlete citate, già ai primi quattro posti della classifica dopo due prove, hanno peraltro dato vita a un appassionante Eliminazione, arrivando ai primi quattro posti della prova (vinta, come detto, da Hammer). Male l'italiana Simona Frapporti, che non è riuscita ad andare oltre a un 12esimo, un 14esimo e un 13esimo posto: il totale di 39 punti le vale un mediocre 13esimo posto su 17 atlete in gara.
Tanta Velocità nel sabato dei Mondiali. Il torneo femminile si è concluso con la vittoria della splendida Kristina Vogel, in grado di doppiare l'oro già vinto nella prova a squadre (mentre la sua sodale Miriam Welte aveva già bissato giovedì nei 500 metri, e oggi ha aspettato al traguardo l'amica per sommergerla di abbracci). Percorso netto per la tedesca, che tra ieri e oggi ha fatto segnare il miglior tempo in qualifica e poi ha eliminato nell'ordine Olena Tsos, Tania Calvo, Stephanie Morton e Lin Junhong, per arrivare alla finale con l'altra cinese Tianshi Zhong, fatta fuori inesorabilmente con un secco 2-0.
La Junhong ha vinto poi la finale per il terzo posto su Jessica Varnish, lasciando così la Gran Bretagna fuori dal podio: probabilmente Rebecca James, eliminata proprio dalla connazionale Varnish ai quarti e poi classificatasi quinta della generale, avrebbe avuto maggiori possibilità di insidiare la Vogel e le due cinesi, fatto sta che ha pagato un momento no nella sfida fratricida di ieri.
Sta invece dominando, nel torneo maschile, François Pervis, proiettato ad essere il vero personaggio di questo Mondiale di Cali. Già vincitore di due ori (Keirin e Chilometro), il francese ha fatto segnare il miglior tempo nel turno di qualificazioni della Velocità, e poi ha superato agevolmente il polacco Kuczynski, lo spagnolo Peralta e quindi il temibile Jason Kenny ai quarti. In semifinale domani Pervis se la vedrà col russo Denis Dmitriev, mentre l'altra sfida contrapporrà il campione uscente, il tedesco Stefan Bötticher, all'australiano Matthew Glaetzer, il quale ha conquistato agli ottavi lo scalpo dell'altro tedesco Förstemann (che pure aveva fatto segnare il terzo miglior tempo in qualifica), prima di far fuori ai quarti il connazionale Perkins. Una curiosità: sia nel torneo femminile che - fin qui - in quello maschile, tutte le sfide al meglio di tre volate si sono risolte alla seconda: non c'è ancora stato bisogno di alcuna bella.
Domani il cartellone prevede le ultime quattro finali di questa edizione dei Mondiali. Andrà a conclusione l'Omnium femminile, e le donne si disputeranno anche l'intero torneo del Keirin, mentre, come scritto poco sopra, anche la Velocità maschile vivrà il suo epilogo. Nell'ultima finale, quella del Madison, avremo in gara Elia Viviani e Marco Coledan, e punteremo sulla volontà di riscatto del veronese della Cannondale e sulla forza sul passo del trevigiano della Bardiani per sperare in una medaglia difficilissima da agguantare, vista la concorrenza che ci sarà in campo.
Capitolo medagliere: la Germania è sempre al comando, ora ha 3 ori e 3 argenti, e salgono forte Australia (3 ori, 1 argento, 2 bronzi) e Francia (3 ori e 1 bronzo). La Gran Bretagna è quarta con 2 ori e 1 bronzo, seguono Nuova Zelanda (1 oro, 1 argento e 3 bronzi), Colombia (1 oro e 1 argento), Russia (1 oro e 3 bronzi), Belgio (1 oro), Cina (2 argenti e 1 bronzo), Canada e Olanda (1 argento e 1 bronzo); con 1 argento troviamo Usa, Svizzera, Irlanda, Polonia e Danimarca, con 1 bronzo Spagna e Hong Kong. Sempre 18 le nazioni a medaglia, sempre assente l'Italia.