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Giro d'Italia Ciclocross 2013: Franzoi alla terza, Bertolini alla Rosa - Rossano Veneto, tra le donne la Arzuffi vince e allunga in classifica

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Il podio di Rossano Veneto con Enrico Franzoi tra la maglia rosa Gioele Bertolini e Mirko Tabacchi © Ufficio stampa Giro d'Italia CiclocrossDue sole gare al termine del Giro d'Italia di Ciclocross, quattro atleti perfettamente in lizza per vincere la più importante challenge italiana, e tutti e quattro dello stesso team: quello, per inciso, sponsorizzato dalla stessa azienda (la Selle Italia) che ha patrocinato la prova di oggi, a Rossano Veneto; e il cerchio si chiude.

A vincere, come già a Petrignano e a Silvelle domenica scorsa, Enrico Franzoi. Il quale non conosce maniera diversa di imporsi, nell'ambito del circuito italiano, che l'azione solitaria a lunga gittata. Anche nella quinta tappa del GiroCross il corridore veneto si è involato abbastanza presto, al primo dei nove giri (dopo un breve forcing di Falaschi e Silvestri), e da lì in avanti ha gestito al millesimo sia il vantaggio sugli inseguitori che le energie a propria disposizione. E, quasi incurante della battaglia che infuriava alle sue spalle, ha condotto vittoriosamente la sua campagna, superando di slancio anche qualche piccolo intoppo (come una scivolata in curva nel corso dell'ultimo giro).

Si può dire che per Franzoi prosegua nella maniera migliore il percorso di avvicinamento agli appuntamenti centrali della stagione, perché se da un lato il capitano della Selle Italia-Guerciotti proverà a vincere il GiroCross (e ha tutte le possibilità per farlo), dall'altro sa bene che il mese centrale della sua stagione non sarà questo dicembre, ma il prossimo gennaio, con la tappa di Roma della Coppa del Mondo e il campionato nazionale: è lì che Enrico dovrà arrivare al top della condizione.

Ma torniamo a Rossano e alla lotta alle spalle di Franzoi: il rampante Gioele Bertolini sembrava ben pimpante ma è caduto malamente nella seconda tornata e ci ha messo un po' per riprendere la giusta scorrevolezza della sua azione. Hanno provato ad approfittare della sua defaillance gli atleti della Forestale, in primo luogo Luca Braidot, che è stato a lungo il più impegnato nel tirare per inseguire il battistrada Franzoi. Con lui, all'altezza del quinto giro, hanno resistito solo la maglia rosa Falaschi e il rientrato Bertolini, mentre Silvestri e Tabacchi erano più indietro; ma nel settimo giro il ritmo di Braidot è fatalmente calato, e il quintetto si è compattato, prima che fosse Tabacchi, in contropiede, a tentare l'azione solitaria all'ottavo giro.

Addirittura l'altro atleta della Forestale è riuscito a rosicchiare qualcosa a Franzoi (che ha ceduto qualcosa gestendosi negli ultimi due-tre giri), ma la sua azione ha poi perso smalto e prima Bertolini e Braidot, poi pure Silvestri, sono riusciti a rientrare nell'ultimo giro. Falaschi, che ha chiuso in debito d'ossigeno, ha perso qualche metro proprio nella seconda metà dell'ultima tornata, e ciò gli è costato caro: infatti il sesto posto che così ha potuto portare a casa non l'ha messo al riparo dal grande show di Bertolini, che in quelle centinaia di metri finali ha accelerato con grande efficacia, staccando gli altri e isolandosi al secondo posto, per tagliare il traguardo in impennata (suo marchio di fabbrica), e pronto a vestire la maglia rosa, strappata proprio al compagno di squadra.

93 sono i punti infatti raggiunti da Gioele (oggi ha conquistato i 26 del secondo posto), e la stessa quota è stata alla fine toccata da Falaschi (che di punti ne ha conquistati solo 13): in caso di ex aequo, vale l'ultimo piazzamento, e così è stato il giovane Bertolini (già maglia bianca di miglior Under 23) a passare al comando della classifica. Ma occhio, perché Franzoi, con tre vittorie secche, è lì in agguato a 90 punti, ed è lanciatissimo nell'ottica di operare il sorpasso già alla prossima tappa.

La classifica vede poi Silvestri al quarto posto (a quota 84), anche lui ancora in lizza e soprattutto rinfrancato da una crescita di condizione resa evidente dalle ultime prestazioni del baffo di Talamona. Oggi Elia ha chiuso al quinto posto, alle spalle dell'ottima coppia Forestale (Tabacchi, terzo, ha preceduto alla fine Braidot).

Se tra gli uomini Franzoi sta dimostrando di avere una marcia in più, tra le donne la sfida è più che mai accesa tra Alice Maria Arzuffi ed Elena Valentini (entrambe, tanto per cambiare, della Selle Italia-Guerciotti). La prima si presentava al via in maglia rosa (forte di una vittoria e tre secondi posti), la seconda di vittorie ne aveva conquistate due (con un secondo e un terzo posto), e per entrambe i punti erano 108 - con la Arzuffi favorita dal miglior piazzamento nell'ultima prova, domenica scorsa. Decisivo e dirimente quindi l'esito della gara di oggi ai fini dell'assegnazione della maglia rosa.

Se Alice è partita malissimo, con tanto di caduta nel primo giro, Elena ha invece provato a prendere il largo, avvantaggiandosi anche su una certa Eva Lechner (che non è stata brillante come domenica scorsa, anche a causa di una settimana di lavori di carico in allenamento). Valentini ha dato tutto nella fase centrale della prova per mantenere il margine sulle inseguitrici, ma la rimonta di Arzuffi è stata inesorabile, e si è compiuta dopo metà gara. Il tempo di prendere le misure alla compagna-avversaria, e Alice se n'è andata da sola al penultimo giro, volando verso la vittoria di giornata e il rafforzamento della maglia rosa, ora detenuta con 138 punti contro i 134 della Valentini e gli 89 della terza (Alessia Bulleri). La terza al traguardo, alle spalle delle magnifiche duellanti, è stata invece Nicoletta Bresciani, che ha preceduto la Lechner quarta e la Bulleri quinta.

Passando alla categoria Juniores, tra i ragazzi è stata una giornata da dimenticare per il deus ex machina Moreno Pellizzon, che ha subito rotto la bici in un incidente in avvio, ed è stato costretto a fare un intero giro a piedi per raggiungere i box: quando infine il capitano della SC Cadrezzate (vincitore delle prime quattro prove) è riuscito a ripartire, la gara era ormai bella che sfuggita, visto che in testa si erano involati il secondo e il terzo della generale, Stefano Sala (della Selle Italia-Guerciotti) e Giorgio Rossi (della TX Active Bianchi). Quest'ultimo, in crescita di condizione (è stato secondo nelle ultime due gare prima di questa) ha poi staccato l'avversario, andando a vincere da solo. Alle sue spalle sul podio Giulio Franzolin (della Work Service) e per l'appunto Sala, con Rocchetti e Todaro a completare la top five. Tutti si avvicinano alla vetta della classifica, sulla quale resiste Pellizzon con 120 punti con Sala e Rossi a tallonarlo rispettivamente a quota 112 e 111.

Anche tra le ragazze, dopo quattro gare vinte dalla stessa atleta, c'è stato un cambio di rotta: Chiara Teocchi ha condotto la gara insieme a Rebecca Gariboldi e Chiara Galimberti, avvantaggiandosi poi insieme a quest'ultima ma non riuscendo a batterla, questa volta: nello sprint a due infatti è stata la portacolori della SC Cadrezzate a spuntarla su quella della TX Bianchi, mentre la Gariboldi ha completato il podio precedendo Elena Torcianti e Sofia Beggin. In classifica la Teocchi ha 146 punti e tutto sommato non teme troppo le rivali, visto che le inseguitrici Gariboldi e Galimberti hanno, nell'ordine, 120 e 119 punti: quasi una gara di vantaggio per la capitana della SC Cadrezzate, che proprio domani tra l'altro festeggerà il 17esimo compleanno.

Le ultime due tappe del Giro d'Italia sono in programma domenica prossima (il 15) a Fanzolo di Vedelago, e domenica 29 a Paterno in Basilicata. Già domani però ci sarà un importante appuntamento del circuito italiano, il Ciclocross del Ponte, a Faè di Oderzo, dove troveremo in gara tutti i protagonisti del Giro e in più, special guest, il francese Francis Mourey (spesso protagonista in Coppa del Mondo) e il professionista su strada Davide Malacarne, che torna all'antico amore (il cross, appunto), come ha già fatto in queste ultime due gare il suo collega Matteo Trentin (anche oggi autore di una più che discreta prestazione, ad onta di una condizione non ancora ottimale).

Marco Grassi

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