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Giro d'Italia Ciclocross 2013: Franzoi, stavolta nessuna rottura - Tra le donne fragoroso ritorno di Eva Lechner

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Enrico Franzoi, vincitore a Silvelle di Trebaseleghe © Giro d'Italia Ciclocross-SonciniÈ stata una prova particolarmente importante, quella di Silvelle di Trebaseleghe, quarta tappa del Giro d'Italia di Ciclocross. Lo è stata perché qui ci piace porre un paletto, una piccola pietra angolare, per almeno un paio di ragioni: la prima e più rilevante, è la diretta televisiva che RaiSport ha garantito all'evento, una sorta di primizia visto che il ciclocross è da anni snobbato dalla tv di stato, se non per quel paio di appuntamenti di maggior peso (campionati nazionali e prova di Coppa del Mondo a Roma).

Ora, la diretta televisiva è una di quelle caratteristiche che sempre, quando elenchiamo i fattori che aiuterebbero la crescita di questa disciplina in Italia, mettiamo ai primi posti: maggiore visibilità conduce inevitabilmente ad avere maggiori investimenti da parte degli sponsor, e ciò si traduce in un generale miglioramento del prodotto che viene offerto. A braccetto con il discorso della diretta televisiva, ci va quello sulla partecipazione alle varie gare, e anche in questo caso, quando elenchiamo i fattori ecc ecc, non manchiamo mai di auspicare la partecipazione di qualche nome noto (anche proveniente dal ciclismo su strada) alle gare di cross, per attirare maggior pubblico e interesse; e a Silvelle di Trebaseleghe abbiamo avuto al via un certo Matteo Trentin, che ha sì un passato da crossista, ma che nel frattempo (si intende: da quando ha lasciato le prove fuoristrada per concentrarsi sul professionismo) ha vinto una cosetta come una tappa al Tour de France, quest'anno, oltre ad essersi imposto come pedina importantissima in una squadra di vertice come la Omega Pharma-Quick Step (che non a caso ha tra le sue fila un certo Zdenek Stybar, il quale proprio in queste settimane sta tornando a riassaporare il cross in vista della prossima stagione su strada).

Con queste due condizioni soddisfatte, è mancata forse la terza (ovvero: una gara palpitante dall'inizio alla fine) per poter parlare di capolavoro organizzativo, ma non possiamo fare una colpa a nessuno se Marco Aurelio Fontana, annunciato al via e previsto come rivale diretto di Enrico Franzoi, ha dato forfait per febbre, lasciando così campo libero al capitano della Selle Italia-Guerciotti per far sua la prova al cospetto di avversari abbastanza lontani dal suo livello.

Se nel primo degli otto giri è stato infatti Elia Silvestri a dettare il ritmo, con la vecchia volpe francese Miguel Martinez a tener botta insieme a Bertolini, i fratelli Braidot e lo stesso Franzoi (mentre Marco Ponta, secondo di tappa a Portoferraio e a Brugherio, è stato fatto fuori da una caduta alla prima curva), nella seconda tornata Enrico ha aperto il gas e se n'è andato tutto solo. Martinez naufragava subito (la presenza dell'olimpionico MTB di Sydney 2000 era più che altro di prestigio, ma il 37enne transalpino non aveva reali velleità di tenere fino in fondo), Bertolini perdeva contatto, ed erano i Braidot ad orchestrare l'inseguimento, controllati da Silvestri (compagno di squadra del battistrada). In questo frangente, la maglia rosa Bryan Falaschi pagava una partenza abbastanza rallentata, rimanendo intruppato nelle retrovie (più o meno dalle parti di Trentin).

Nel finale del secondo giro, Luca Braidot è rimasto solo all'inseguimento di Franzoi, e questa situazione è andata avanti per altre quattro tornate, col margine in favore di Enrico che si ampliava chilometro dopo chilometro. Intanto, alle spalle di Braidot, Silvestri subiva il rientro di Bertolini, Tabacchi, Nicolas Samparisi e - per un momento - pure di un Falaschi molto impegnato nel tentativo di rimontare per difendere la leadership. Lo sforzo di Falaschi ha avuto il suo picco al terz'ultimo giro, dopodiché Bryan è rimbalzato un po' indietro, lasciando i soli Tabacchi e Silvestri a inseguire, riprendere e superare un Braidot quasi esausto.

Dopo che Franzoi - senza essere incorso in guai meccanici come invece era accaduto a Brugherio due settimane fa - ha tagliato il traguardo in perfetta solitudine, ci è voluto il fotofinish per decidere chi tra Silvestri e Tabacchi aveva conquistato la piazza d'onore: ed è stato  proprio quest'ultimo, atleta della Forestale, ad avere la meglio. Poco dietro, Braidot è stato bravo a resistere al ritorno degli altri inseguitori e a chiudere al quarto posto; a seguire, Falaschi ha vinto la volata per il quinto posto davanti a Bertolini, Nicolas Samparisi e Paccagnella, quindi Lorenzo Samparisi e Fruet hanno completato la top ten, e Matteo Trentin torna a casa con un 12esimo posto che è tutto sommato un risultato discreto per rompere il ghiaccio in vista dei prossimi appuntamenti che vedranno al via il trentino (a partire dalla prova di Rossano Veneto sabato prossimo).

In classifica Falaschi resta al comando con 80 punti, Silvestri si avvicina (è a 68), terzo è Bertolini a 67 (Gioele è anche miglior under 23), quindi Lorenzo Samparisi e Ponta a 61 precedono Franzoi che raggiunge quota 60.

Tra le donne, il ritorno in gara di Eva Lechner non è passato inosservato: né poteva esserlo, visto che l'altoatesina si è direttamente imposta al termine di una prova praticamente monopolizzata dal terzetto formato appunto dalla Lechner e da Elena Valentini e Alice Maria Arzuffi. Nella seconda metà di gara è stata quest'ultima a forzare, guadagnando qualche metro prima di essere ripresa dalla campionessa italiana di specialità. A un paio di tornate dalla conclusione Eva se n'è andata da sola, mentre la Valentini riprendeva la Arzuffi, compagna di squadra ma al contempo grande rivale in classifica (solo 4 punti separavano le due alla partenza).

Lechner ha concluso senza problemi la sua prova vittoriosa, con qualche secondo sulle inseguitrici che hanno dato vita a uno spettacolare quanto importante sprint: in palio infatti c'era la maglia rosa, e la Arzuffi, battendo di un niente l'avversaria, è riuscita nell'intento di strapparle il simbolo del primato: entrambe sono salite infatti a 108 punti, ma viene premiato il miglior piazzamento di Alice nell'ultima prova. Nell'ordine d'arrivo si segnalano appena giù dal podio Anna Oberparleiter, quarta, e Nicoletta Bresciani quinta.

Tra gli Juniores, infine, abbiamo un doppio poker, visto che sia Moreno Pellizzon tra i ragazzi che Chiara Teocchi tra le ragazze hanno vinto la quarta prova su quattro disputate. Il rappresentante della SC Cadrezzate ha staccato all'ultimo giro Giorgio Rossi e Daniel Smarzano (finiti nell'ordine alle sue spalle), mentre l'atleta del TX Active Bianchi non ha lasciato scampo alle avversarie Chiara Galimberti e Sofia Beggin, che hanno chiuso sul podio insieme a lei. Inutile dire che sia Pellizzon che Teocchi stanno dominando le rispettive classifiche.

Il prossimo appuntamento col Giro d'Italia di Ciclocross è previsto già per sabato prossimo, 7 dicembre, a Rossano Veneto; anche in quell'occasione - per chi non potrà assistere dal vivo alla prova - sarà prevista la diretta televisiva su RaiSport2.

Marco Grassi

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