Campionati Italiani su Pista 2013: Cucinotta e Viviani grandi protagonisti - Nelle prove veloci ottimo Francesco Ceci
Sabato scorso si sono conclusi i Campionati Italiani assoluti su Pista, l'ultimo appuntamento per gli azzurri per preparare la prima tappa di Coppa del Mondo in programma a Manchester dal 1° al 3 novembre. I risultati sono stati incoraggianti per la nazionale perché gli atleti pronti a partire per la Gran Bretagna si sono distinti proprio nelle prove olimpiche: è importante che gli atleti che fanno gare internazionali siano sempre i migliori possibili.
Molto bella è stata certamente la finale dell'Inseguimento a Squadre donne vinta dal quartetto formato dalle tre ragazze delle Fiamme Azzurre, Elena Cecchini, Tatiana Guderzo e Marta Tagliaferro, insieme a Beatrice Bartelloni che è sempre stata una delle nostre migliori inseguitrici fino dalle categorie inferiori. Questo quartetto ha battuto di soli 2" Maria Giulia Confalonieri, Simona Frapporti, Silvia Valsecchi e Chiara Vannucci: è chiaro che il quartetto ufficiale azzurro uscirà da queste otto atlete sperando che si possa puntare soprattutto sulle giovani che fin dalle Juniores si sono distinte proprio in questa prova.
Tra gli uomini open il protagonista è stato ancora Elia Viviani che si è cimentato in moltissime specialità vincendo tre maglie Tricolori, nell'Inseguimento a Squadre e nel Madison e Corsa a Punti di cui è anche Campione Europeo in carica. Siccome l'Omnium è sempre nei suoi obiettivi si è anche cimentato in diverse prove veloci come il Km da fermo e la Velocità a Squadre ottenendo, in entrambi i casi, il secondo posto. Non stanco è salito sul podio anche nell'Inseguimento Individuale (sempre argento), nello Scratch e del Derny (al terzo posto) completando un quadro di risultati positivi di tutto rispetto.
Nelle gare maschili vanno segnalati altri risultati importanti come la vittoria di Marco Coledan nell'Inseguimento Individuale con 4'23"818: un tempo di altissimo livello che può valere anche un bel piazzamento ai Campionati del Mondo. Il dominatore delle prove veloci è stato il marchigiano Francesco Ceci che ha conquistato tre titoli nella Velocità individuale, nel Keirin e nel Km da fermo: quest'ultima si conferma la sua specialità preferita con riscontri cronometrici che lo inseriscono (attualmente) tra i primi 5/6 a livello mondiale. Una menzione particolare per le prove di velocità va fatta all'abruzzese Giacomo Del Rosario: questo ragazzo è sempre stato tra i migliori sprinter italiani fin da piccolo eppure quest'anno non riusciva a trovare una società che lo tesserasse. Alla fine una società di Chieti l'ha inserito in organico e lui li ha ripagati con il tricolore nella Velocità a Squadre e il bronzo nella Velocità individuale battendo il più favorito Davide Ceci (fratello minore di Francesco).
Tra le donne la principale protagonista dei Campionati Italiani è stata Annalisa Cucinotta (Forestale): la fuoriclasse friulana si è imposta nello Scratch e in due prove sprint come la Velocità e i 500 metri. I buoni risultati di Annalisa Cucinotta sono importanti anche per il team azzurro perché si è sempre ben comportata in ogni competizione internazionale. Anche Elena Cecchini e Simona Frapporti hanno conquistato due medaglie d'oro: per la Cecchini nell'Inseguimento a Squadre e nella Corsa a Punti, per la Frapporti nell'Inseguimento Individuale e nella Velocità a Squadre insieme a Silvia Valsecchi con la maglia del loro team Be Pink.
Soprattutto al termine delle prove femminili si può notare con un velo di tristezza che Elisa Frisoni è stata l'ultima specialista della Velocità: ora il settore è totalmente abbandonato e, a parte la junior Maila Andreotti, non si vedono possibilità di crescita. La domanda principale è però questa: a Maila Andreotti interesserà proseguire sulla via della Velocità? Per come è ridotto il settore sprint non sembra molto conveniente, non ci sono né prospettive né sostegni. Si tratta di un reparto che ha bisogno di molta specializzazione e attualmente ha senso mollare tutto il resto per riservarsi alla Velocità, a cui persino la Federazione si disinteressa?
Un discorso simile si può fare anche per gli uomini: tolta la ormai assodata tradizione della famiglia Ceci non c'è niente. Anche quando un atleta ha delle grosse potenzialità (come le aveva Riccardo Minali) viene dirottato sulle prove endurance che garantiscono, questo va detto, risultati più concreti. È quasi ammirevole l'interesse con cui le due famiglie marchigiane si prodigano per la Velocità sapendo che comunque i loro risultati non sono rilevanti a livello internazionale. A volte però bisogna dare atto che se si vuole anche far crescere un settore bisogna tenere in conto che i campioni non si trovano subito. Purtroppo la multidisciplina non si adatta alle prove veloci, sarà per questo che viene un po' snobbata.