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Europei su Pista 2013: Per le azzurrine è sempre età dell'oro - Inseguitrici, Cretti e Confalonieri illuminano la rassegna di Anadia

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Claudia Cretti e Natasha Grillo, oro e argento nello Scratch degli Europei su pista Juniores ad Anadia © UVP - Federação Portuguesa de CiclismoLuglio è il mese del Tour de France per antonomasia ma per i più assidui osservatori del movimento ciclistico è anche il mese che si colora di blu stellato per la disputa dei campionati europei, che prenderanno il via proprio quest'oggi dalla Repubblica Ceca con la disputa delle prime prove a cronometro. Prima di scoprire ciò che accadrà sugli insidiosi circuiti della Moravia occorre fare un passo indietro per fare il punto su ciò che è avvenuto la scorsa settimana ad Anadia, in Portogallo, che per il secondo anno consecutivo ha ospitato i campionati europei su pista riservati alle categorie Under 23 e Juniores.

Partiamo subito col citare il dato che più ci interessa: l'Italia ha chiuso al quinto posto nel medagliere finale con 9 medaglie totali, due in meno rispetto all'edizione precedente ma riuscendo a conquistare lo stesso numero di ori del 2012, vale a dire tre. Occorre però sottolineare come ben sette delle nove medaglie conquistate siano giunte da quel settore femminile che continua ad essere fucina di talenti ma dove anche la programmazione (che tanto sarebbe importante avere anche per i settori della velocità, da troppo tempo abbandonati a loro stessi) che si è fatta per alcune discipline, qualche buon frutto lo comincia a produrre.

Inevitabile quindi cominciare la nostra analisi dall'Inseguimento a squadre femminile, specialità che nelle principali competizioni mondiali si disputa da appena sei stagioni e che proprio nella rassegna di Anadia si è arricchita di un'importante novità: anche le donne infatti sono state finalmente equiparate agli uomini gareggiando in quartetto e sulla distanza di 4 chilometri. Un cambiamento su cui si potranno avere maggiori riscontri cronometrici nelle successive competizioni ma che intanto ha mostrato come il lavoro fatto sulle ragazze azzurre nelle precedenti annate, con i terzetti praticamente sempre presenti nelle rassegne continentali nella lotta per il podio ed in grado di ben figurare anche in prove di Coppa del Mondo, rappresentava una base di partenza importantissima che ha permesso di non farsi assolutamente trovare impreparati nel momento del cambiamento.  È stato estremamente soddisfacente constatare come l'Italia sia riuscita a primeggiare già al primo colpo tra le juniores, proponendo un quartetto ben assortito, composto da Arianna Fidanza, Francesca Pattaro e Michela Maltese, ragazze al secondo anno nella categoria a cui si è aggiunta Maria Vittoria Sperotto, primo anno per la quale la kermesse europea portoghese ha rappresentato l'esordio assoluto in ambito internazionale. Già in qualifica le azzurrine avevano fatto capire di aver concrete chanche di centrare il bersaglio grosso, girando in 4'43"144 ma nel finale sono riuscite a superarsi nel confronto con il temibile quartetto russo, andando a chiudere in 4'40"109 contro il 4'42"767 fatto registrare dalla Russia.

Un exploit che si spiega col gran lavoro fatto nei mesi precedenti ma anche con la qualità delle protagoniste, visto che le qualità da passista di ragazze come la Pattaro e la Maltese erano ben note mentre Arianna Fidanza, che già faceva parte del terzetto che l'anno prima seppe conquistare il bronzo, è atleta d'indubbia caratura, che la maglia blu stellata era stata già capace di conquistarla nella Corsa a punti. Proprio Michela Maltese poi, la migliore delle nostre inseguitrici allo stato attuale e non solo per essere campionessa italiana in carica, aveva offerto un degno prologo al pomeriggio del 10 luglio centrando la medaglia di bronzo nell'inseguimento individuale nella giornata del 9 luglio, sconfiggendo l'olandese Bianca Lust col tempo di 2'28"865 (l'oro è andato invece alla belga Lotte Kopecky che, come vedremo, sarà una delle maggiori protagoniste della rassegna, capace di battere l'ucraina Olena Demidova). Nella stessa giornata erano invece andate in scena le ragazze Under 23, il nucleo su cui si è maggiormente lavorato in queste ultime annate ed il responso cronometrico ha portato in dote una medaglia di bronzo che rappresenta un bel segnale di continuità.

Dopo aver fatto segnare un 4'41"541 in qualifica, Elena Cecchini, Beatrice Bartelloni e Maria Giulia Confalonieri alle quali si è aggiunta Giulia Donato che nelle qualificazioni aveva lasciato il posto a Chiara Vannucci hanno sfidato nella finale per il terzo posto la Bielorussia, imponendosi col tempo di 4'37"222 contro il 4'42"393. Un tempo che avrà bisogno di essere ulteriormente smussato per competere con una nazione come la Russia, vincitrice (Mishina, Kashirina, Chekina e Badykova le componenti del quartetto) con 4'34'999 sull'Ucraina, in attese che le altre superpotenze della specialità (Gran Bretagna, Australia, Nuova Zelanda, Stati Uniti) forniscano i riscontri per capire se in termini di gap resteranno ancora irraggiungibili per un bel po'. Intanto però il punto di partenza sembra essere quello giusto.

Le soddisfazioni per Salvoldi non sono però finite qui e sono venute da una specialità che nelle ultime stagioni si era rivelata sempre abbastanza ostica, ovvero lo Scratch. Se vogliamo una spiegazione al doppio successo ottenuto quest'anno la potremmo riscontrare nella voglia di rivalsa delle nostre in seguito a quella Corsa a punti che da anni si rivela essere una delle nostre eccellenze ma che in questa stagione ha avuto un epilogo dolce-amaro: se infatti nelle juniores la delusione per il risultato finale è stata palese, essendo al via con ben tre atlete (oltre alla Fidanza campionessa uscente potevamo schierare infatti anche Natasha Grillo e Daniela Magnetto Allietta), con un ottavo e nono posto di Grillo e Fidanza (entrambe con 4 punti) che non poteva soddisfare al cospetto di un Belgio capace di fare doppietta con Kopecky e Van Der Meulen, tra le Under 23 era giunto perlomeno il bronzo di una Maria Giulia Confalonieri bravissima nel cogliere il momento adatto a cogliere il giro ma che poi nulla ha potuto contro la tenaglia britannica operata da Elinor Barker (argento) e dalla fenomenale Laura Trott, la grande favorita che ha rispettato in pieno il pronostico. Ulteriore nota di merito l'ha però avuta la talentuosa ragazza di Seregno (già campionessa del mondo e d'Europa nella specialità da juniores) nel riuscire ad acciuffare la medaglia proprio nell'ultimo sprint, chiudendo a pari punti con l'Ucraina Klimchenko.

Facile ipotizzare quindi che proprio dalle Juniores fosse attesa la maggior voglia di riscattarsi e la determinazione con cui le nostre sono scese in pista nel pomeriggio del 12 luglio ha finito per regalare una doppietta tanto splendida quanto inattesa. Il titolo europeo è andato così a Claudia Cretti, bergamasca di Costa Volpino che proprio in questa stagione ha esordito tra le juniores con la maglia del Team Valcar e che nelle scorse stagioni si era messa in mostra vincendo due titoli italiani su strada da Esordiente e Allieva. Per lei finora la stagione su strada non è stata particolarmente esaltante, anche per via di qualche problema fisico, ma per l'appuntamento europeo è riuscita a giungere in condizione ottimale, tanto da sfoderare la volata da manuale che l'ha portata a conquistare il titolo. A sostenerla adeguatamente è stata Natasha Grillo, protagonista di ottime prestazioni su strada negli ultimi mesi ma determinatissima a conquistare almeno un podio anche su pista, dove dodici mesi prima aveva conquistato il bronzo nella Corsa a punti. Sfumato l'obiettivo proprio nella gara preferita, la velocista di Molinella si è così rifatta andando a chiudere proprio dietro la Cretti e conquistando così la medaglia d'argento che suggellava adeguatamente il trionfo delle nostre atlete che si sono così rifatte proprio nei confronti del Belgio, relegando Kaat Van Der Meulen al terzo posto che sanciva il bronzo.

Neanche un'ora dopo l'Inno di Mameli è risuonato nuovamente per celebrare il successo di Maria Giulia Confalonieri, divenuta così la reginetta azzurra di questa rassegna con tre medaglie conquistate, che ha così aggiunto lo Scratch alla collezione di titoli europei che prevedeva già Inseguimento a Squadre e Corsa a punti, conquistati da juniores. Ottima la sua condotta di gara, supportata da Elena Cecchini, in cui non si è fatta sorprendere dai tentativi di caccia delle avversarie (in special modo le temibili Trott e Barker) ma ha saputo operare la sua stoccata al momento opportuno, lasciando così alla francese Berthon e alla ceca Zaleska gli altri due gradini del podio.

 

Per un'Italia al femminile che sorride, un'Italia al maschile su cui c'è ancora molto da lavorare (ed in cui sarebbe opportuno, come anticipato, ritrovare riscontri importanti anche nel settore della velocità) ma che è comunque andata vicinissima al bersaglio grosso, in entrambe le situazioni con i ragazzi juniores: il primo a sfiorare il successo è stato Seid Lizde, atleta nato in Italia da genitori bosniaci e in grado di ottenere già importanti risultati su strada (poche settimane fa si è infatti laureato campione italiano a cronometro), che è riuscito a centrare un bellissimo argento nella Corsa a punti, con una condotta di gara da protagonista (vincitore di due sprint e abile nel controllare la situazione per più giri), cedendo solamente al russo Pavel Chursin abile nel guadagnare il giro e a chiudere a quota 29 punti contro i 18 del nostro portacolori (bronzo al belga Osei Vertez). Un risultato che rende fiduciosi per il futuro, in considerazione del fatto che Lizde è un atleta al primo anno nella categoria.

Ben più rammarico ma sicuramente degna di grandi applausi è stata invece la prova offerta da Riccardo Minali nell'Omnium a cavallo tra le giornate di venerdì e sabato scorso. Il promettente figlio d'arte veronese era partito nel migliore dei modi, chiudendo in testa la prima giornata (secondo posto nel Giro lanciato, sesto nella Corsa a punti e vittoria nell'Eliminazione) prima di pagare prevedibilmente dazio nell'Inseguimento individuale (undicesimo tempo) che apriva la seconda giornata. L'ottavo posto conseguito nello Scratch rendeva ancora abbastanza incerta la situazione per il podio ma grazie ad un'altra splendida prestazione nel Chilometro, vinto col tempo di 1'04"710, il duello è diventato ancor più vibrante. Peccato per Minali che a fare la differenza sia stata proprio la prestazione nell'Inseguimento, che ha consegnato la vittoria al belga Lindsay De Vylder che ha chiuso a quota 29 proprio come il veronese ma premiato dal miglior tempo fatto registrare nell'Inseguimento. Vicinissimo anche il francese Levasseur, terzo a quota 30 punti. Risultato che comunque conferma il talento dell'atleta veronese e che qualche pensiero lo fa venire, considerando che negli anni scorsi, con tempi interessantissimi, era considerato una vera e propria promessa proprio nel tanto bistrattato settore della velocità. Piazzamenti invece per gli altri ragazzi e ragazze impegnati nell'Omnium con Giulia Donato e Arianna Fidanza ottave tra le ragazze e Francesco Castegnaro decimo tra gli Under 23.

Medaglie solamente sfiorate invece nell'Inseguimento, con il quartetto juniores composto da Filippo Calderaro, Mattia Viel, Davide Plebani e Matteo Moschetti sconfitto dalla Svizzera nella finale per il bronzo (4'21"410 contro il 4'16"222 degli elvetici) mentre Filippo Ganna, ragazzo piemontese di cui si dice un gran bene, è andato vicino alla conquista della medaglia di bronzo nell'Inseguimento individuale, battuto nella finale per il 3° posto dal figlio d'arte francese Corentin Ermenault, riuscito a ribaltare il risultato delle qualifiche in cui Ganna aveva fatto segnare il terzo tempo (difatti il 3'24"978 si è rivelato inferiore al 3'23"985 delle qualifiche). Non lontano dal podio neppure Liam Bertazzo, che nello scratch riservato agli Under 23 si è piazzato al quinto posto nella prova vinta a sorpresa dal bielorusso Anton Muzychkin davanti al grande favorito Bryan Coquard.

 

Nel medagliere finale la parte del leone è stata fatta nuovamente dalla Russia, che ha chiuso la kermesse con 17 medaglie totali, di cui 9 d'oro: oltre ai già citati successi del quartetto femminile Under 23 e di Pavel Chursin, gli altri metalli pregiati sono giunti dallo stesso Chursin nell'Inseguimento individuale uomini juniores, da Alexandr Dubchenko che sempre tra gli juniores si è imposto nel Chilometro e nel Keirin, dal quartetto dell'Inseguimento a squadre Uomini juniores, da Maxim Andreev nello Scratch Juniores, da Anastasia Voinova vincitrice della Velocità tra le Under 23 e da Tatiana Kiseleva ed Ekaterina Rogovaya che invece hanno prevalso nella Velocità a squadre.

Ottime risultanze anche per il Belgio con Lotte Kopecky grande protagonista con tre medaglie, tra cui spicca quella ottenuta nella Corsa a punti juniores (tra l'altro, pur essendo ancora juniores, ha preso parte in stagione alla Corsa a punti anche tra le Elite ai campionati del mondo dello scorso febbraio), oltre al titolo nell'Inseguimento individuale e al bronzo nell'Inseguimento a squadre. Bene anche Kaat Van der Meulen (un argento e un bronzo) mentre dall'Omnium sono giunti gli altri due titoli in ambito maschile con il già citato De Vylder tra gli juniores e con Jasper De Buyst tra gli Under 23. Interessantissimo in chiave futura però è stato trovare la nazione belga competitiva anche nelle discipline veloci e questo per merito della junior primo anno Nicky Degrendele, argento nella Velocità e nel Keirin e bronzo nella Velocità a squadre con Catherine Wernimont. Venti medaglie conquistate ma terzo posto nel medagliere per la Francia, che nelle discipline veloci ha spadroneggiato tra le juniores per merito di Melissandre Pain, vincitrice di Velocità, Keirin e 500 metri, così come i transalpini sono stati i grandi protagonisti nel Madison con l'oro conquistato da Coquard e Boudat tra gli Under 23 (settimo posto per i nostri Scartezzini e Bertazzo mentre la prova dell'altra coppia si è conclusa con un amaro ritiro a causa di una caduta di Niccolò Bonifazio che ha riportato la frattura della clavicola) e da Levasseur ed Ermenault tra gli juniores. Thomas Boudat ha inoltre conquistato anche il titolo nella Corsa a punti Under 23, essendo l'unico a riuscire a conquistare due giri di vantaggio.

Germania sempre protagonista delle discipline veloci (successi con Maximilian Dornbach nella Velocità Juniores, dello stesso Dornbach, Jan May e Patryk Rahn nella Velocità a Squadre juniores e di Eric Balzer, Eric Engler e Max Niederlag nella Velocità a Squadre Under 23), così come altrettanto bene si è comportata l'Olanda nello stesso ambito al femminile, con Shanne Braspennincx vincitrice del Keirin e della Velocità a Squadre in coppia con Elis Lightlee, a sua volta vincitrice dei 500 metri mentre appare ancora notevole la crescita della Repubblica Ceca nelle discipline veloci tra gli Under 23, con Robert Wagner vincitore del Chilometro da fermo e soprattutto Pavel Kelemen a cui è riuscita la doppietta Velocità-Keirin, sconfiggendo i temibili velocisti tedeschi. Gran Bretagna che si è invece identificata soprattutto in Laura Trott, campionessa olimpica in carica nell'Inseguimento a squadre e nell'Omnium, che ha fatto propri i titoli dell'Inseguimento individuale, della Corsa a punti e dell'Omnium, confermandosi atleta di straordinario valore. Doppio alloro per la Svizzera con Stefan Kueng nell'Inseguimento individuale e con il quartetto in quello a squadre mentre la Polonia, altra nazione in decisa crescita, ha portato a casa un oro con Lucja Pietrzak nell'Omnium Donne Juniores. Niente allori invece per la Spagna che con Tania Calvo Barbero ha racimolato un argento e un bronzo tra Velocità e 500 metri tra le Under 23 ed una sola medaglia invece per la Danimarca, che con Casper Folsach ha conquistato l'argento nell'Omnium Uomini Under 23.

Adesso spazio alla strada con le prove a cronometro riservate agli Uomini Juniores alle ore 11 e alle Donne Under 23 che alle 15.30 di oggi andranno in scena a Frydek.Mistek in Repubblica Ceca, dove la speranza che i colori azzurri possano essere nuovamente protagonisti è naturalmente molto viva.

Vivian Ghianni

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