Coppa del Mondo su Pista: Segnali azzurri dall'Inseguimento - Il velodromo messicano è velocissimo
- Aguascalientes [Gen] 2013
- Beatrice Bartelloni
- Edward Clancy
- Francesco Lamon
- Giulia Donato
- Jinjie Gong
- Juan Peralta Gascon
- Kévin Sireau
- Lasse Norman Hansen
- Liam Bertazzo
- Marco Coledan
- Max Niederlag
- Michele Scartezzini
- Rino Gasparrini
- Simona Frapporti
- Tianshi Zhong
- Tim Veldt
- Uomini
- Ciclismo femminile
- Pista
Si è conclusa alla prime luci dell'alba di domenica (ora italiana) la terza e ultima tappa della Coppa del Mondo su Pista di Aguascalientes in Messico, una tappa che verrà ricordata per un particolare motivo: l'altura. Era da moltissimo tempo che l'altitudine non influenzava in maniera evidente le prestazioni cronometriche, ma stavolta gli organizzatori del Velodromo del Bicentenario possono davvero fregarsi le mani: hanno infatti la pista più veloce del mondo. Sicuramente ora, questa pista in legno di 250 metri, scavalcherà Mosca e chiunque vorrà migliorare il proprio personale salirà fino ai 1880 metri di Aguascalientes. Per capire quanto ha influito la pista sulle prestazioni è sufficiente guardare i risultati della Velocità sia maschile che femminile. Nel torneo femminile abbiamo avuto 10 ragazze sotto gli 11 secondi con due atlete che hanno fatto meglio del vecchio record, Jinjie Gong con 10"642 e soprattutto Tianshi Zhong con la nuova miglior prestazione mondiale 10"573. Fenomenale è però il torneo maschile dove addirittua 27 partenti hanno percorso i 200 metri in meno di 10 secondi. Il miglior tempo è andato allo spagnolo Juan Peralta Gascon davanti all'ex Campione del Mondo juniores il tedesco Max Niederlag entrambi con tempi inferiori a 9 secondi e 7 decimi, per la precisione 9"633 e 9"682 vicinissimi al Record del Mondo di Sireau 9"572 (Sireau che invece ha molto deluso su questa pista con "solo" 9"864). Si può affermare che questa pista è quindi in grado di migliorare le prestazioni della velocità di mezzo secondo, e forse anche più di così: il tempo di Juan Peralta è ovviamente il nuovo record spagnolo, il precedente di 10"008 era detenuto da José Manuel Moreno ed era stato fatto sempre in altura, a Bogotá nel 1995.
Questa edizione della Coppa del Mondo è stata molto importante anche per i colori azzurri, in particolare per la vittoria nella Coppa del Mondo dell'Inseguimento a Squadre femminile: è un risultato fondamentale proprio per l'importanza della specialità. Sebbene l'Italia sia ancora, cronometricamente, lontana dalle nazioni più forti ha avuto un miglioramento notevole nel giro di una sola stagione. La disciplina è nuova alle Olimpiadi, è difficile fare una previsione calcolando fin dove possono spingersi le ragazze: del resto anche solo tra gli uomini 20 anni fa sembrava impossibile avvicinarsi così tanto a 3'50", e più difficile ancora lo sembrava dopo aver abolito la posizione a canna di fucile. In questo momento è impossibile, o quanto meno improbabile, stabilire fino a quanto possono migliorare le atlete azzurre, pensando a quanto sono giovani e anche al vivaio in arrivo che è di tutto rispetto (i risultati agli Europei juniores ci danno ragione). Il risultato è stato molto buono anche per il settore maschile: ad Aguascalientes il quartetto ha ottenuto la miglior prestazione degli ultimi anni. Il discorso della velocità della pista va leggermente ridotto per quel che riguarda l'Inseguimento: la pista sembra infatti sorridere di più ai velocisti che non agli inseguitori, i tempi infatti sono buoni ma non eccellenti (per le squadre più titolate), è probabile quindi che al ritorno sul livello del mare i tempi non si alzeranno più di tanto.
Una riflessione va fatta anche sulla scelta di far partecipare Rino Gasparrini all'Omnium: si è visto come un velocista puro, come Gasparrini, non sia, al momento, adeguato ad una prova complessa come l'Omnium. Si difende molto bene nelle prove a lui più congeniali come il Giro Lanciato e il Chilometro, ma è lontanissimo dai primi in tutte le discipline di gruppo. Questo è il problema di quasi tutti i velocisti puri passati all'Omnium: il migliore della categoria è l'olandese Tim Veldt, ma ugualmente l'Olanda non è riuscita a qualificarsi ai Giochi Olimpici. Nonostante le gare veloci l'Omnium rimane una disciplina più adatta agli inseguitori: infatti sul podio dei Giochi Olimpici ci sono stati ben due inseguitori Lasse Norman Hansen ed Edward Clancy.
Il prossimo appuntamento, il più importante della stagione sarà ora il Campionato del Mondo di Minsk: si tratterà di un'edizione senza fari, senza personaggi di rilievo dopo i grandi ritiri di Chris Hoy e Victoria Pendleton e gli anni di pausa di Grégory Baugé e Anna Meares. Sarà facile che le grandi nazioni della pista portino ai Campionati i loro giovani più promettenti, è l'anno giusto per fare esperienza internazionale.