Doping&Antidoping: E ora tra i team è corsa al MPCC - Movimento per un ciclismo credibile: che cos'è e cosa propone
- AG2R La Mondiale 2013
- Astana Pro Team 2013
- Bardiani Valvole - CSF Inox 2013
- Bretagne - Schuller 2012
- Cofidis, Solutions Crédits 2013
- FDJ.fr 2013
- Garmin - Sharp 2013
- IAM Cycling 2013
- La Pomme Marseille 2012
- Lotto Belisol Team 2013
- Orica - GreenEDGE 2013
- Saur - Sojasun 2012
- Team Argos - Shimano 2013
- Team Europcar 2013
- Team NetApp - Endura 2013
- Iwan Spekenbrink
- Jean-Réné Bernaudeau
- Marc Madiot
- Vincent Lavenu
- Uomini
- Doping
- Politica
Si chiama Mouvement pour un Cyclisme Crédible, si sintetizza in MPCC, ed è l'ultima frontiera dell'antidoping. Nell'epoca in cui il ciclismo professionistico è alle prese con un crollo di credibilità dell'UCI in seguito all'inchiesta USADA su Lance Armstrong (e su complicità e coperture varie), questa associazione privata nata nel 2007 è stata individuata da parecchi come una sorta di ancora di salvezza, un'oasi in cui sono i club a decidere per se stessi (e a imporsi regole ferree in tema di antidoping), senza intromissioni da parte dell'Unione Ciclistica Internazionale.
Parrebbe un'associazione nata l'altro giorno, visto l'accento posto sulla credibilità proprio in questo momento storico, e invece - come detto - il MPCC ha festeggiato quest'anno i 5 anni di attività. Fu fondato nel luglio 2007, scaturendo dall'insofferenza di alcuni team (in particolare tutti quelli professionisti francesi) nei confronti del fatto che le risoluzioni dell'AIGCP (l'Associazione dei gruppi sportivi ciclistici) non venivano applicate. Nel corso del Tour de France di quell'anno, un'edizione particolarmente bersagliata da casi di doping, il MPCC vide la luce - allo scopo di superare il famoso codice etico UCI, divenuto all'epoca subito inservibile - per opera dei team francesi più la Gerolsteiner. Poco dopo si aggiunse anche la Rabobank, ma fino a quest'anno le squadre affiliate a tale associazione sono state meno di 10.
In questo scorcio finale di 2012, un vero boom di adesioni: ad AG2R, Bretagne, Cofidis, Europcar, FDJ (il nucleo storico), Garmin e Skil (ora Argos), aggiuntesi nel 2011, si sono affiancate Lotto, Sojasun, Netapp e IAM Cycling (nuova formazione Professional svizzera). Non solo: altre tre squadre sono in anticamera, in attesa che venga convalidata la loro iscrizione, e si tratta di Bigmat Auber 93, La Pomme Marseille e, prima italiana a tentare questa strada, la Bardiani-CSF dei Reverberi.
Ancora non basta: si moltiplicano voci sulla possibile affiliazione al MPCC di altri team, e si fa il nome dell'Astana (è lo stesso direttore sportivo Beppe Martinelli a confermare l'ipotesi) e - da tempo - della Orica, ma c'è da scommettere che l'onda continuerà a espandersi nei prossimi mesi: stando alle ultime dichiarazioni rilasciate, ne è convintissimo anche il presidente Roger Legeay (ex team manager della Crédit Agricole), il quale è accompagnato nel consiglio direttivo dal vicepresidente Iwan Spekenbrink (Argos), dal tesoriere Vincent Lavenu (AG2R), dal segretario Franck Trajber (Cofidis) e dai consiglieri Marc Madiot (FDJ) e Jean-Réné Bernaudeau (Europcar).
Cosa si impegnano a fare i team iscritti al Mouvement pour un Cyclisme Crédible è riportato nel regolamento, che traduciamo in basso dal sito ufficiale mpcc.unblog.fr.
Si tratta di una riproposizione (anzi, inasprimento) di vecchi modi vessatori nei confronti dei corridori, impastati con qualche idea interessante (lo stop precauzionale dei corridori stessi, la chiamata di responsabilità dei dirigenti), e che (anche se non lo si dice esplicitamente) si pone come fine secondario quello di creare una solida piattaforma operativa su cui innestare in futuro anche discorsi di tutt'altro genere rispetto al doping (ad esempio la questione dei diritti televisivi).
Lascia più di un dubbio, il MPCC, e quello principale è suggerito proprio dalla recente grande fortuna di quest'associazione: finché a farne parte sono 5-6 team francesi (con un paio di "ospiti" al massimo), ci può essere effettivamente un controllo reciproco e una reale unità d'intenti. Ma se il club si allarga a dismisura, aumentano (per una pura questione probabilistica) le possibilità di infrazioni, e anche di conseguenti dinamiche disgregative. Per ottenere cosa? Nel breve, solo qualche caso in più di ciclisti fuori dalle regole. Ma in prospettiva, ci vogliamo sforzare di vedere in quest'associazione il germe di un ciclismo diverso possibile (di questi tempi ci si aggrappa a tutto...). Il giudizio è fondamentalmente sospeso; se e quando diminuirà la pressione sugli atleti, ne riparleremo. Nell'attesa di nuovi elementi sul campo, eccovi il regolamento.
PREAMBOLO
Il presente regolamento interno è stilato su base volontaria.
Diventano membri del MPCC, dopo approvazione dei manager aderenti, le squadre World Tour, Professional e Continental che ne faranno richiesta.
Le squadre membri del MPCC sono obbligate a:
1) Prendere le decisioni a maggioranza del 51% dei team iscritti
2) Rispettare i contratti e non "insidiare" un corridore sotto contratto con altre squadre
3) Ritirare dalle corse un corridore appena si sa ha notizia di una sua positività
4) Richiedere al Presidente del Pro Tour di interessare la Commissione Licenze in caso di mancato rispetto del codice di comportamento MPCC da parte di un team World Tour
5) Rinunciare a ingaggiare corridori coinvolti in affari di doping (e con sospensioni superiori ai 6 mesi, escluse le sanzioni per mancata presentazione ai controlli)
6) Inserire nei contratti una clausola che preveda la disponibilità dei corridori a mettere a disposizione il DNA per ricerche, appena ciò venga richiesto
7) Inserire nei contratti una clausola che preveda la disponibilità dei corridori a essere giudicati dai tribunali ordinari per rifondere i danni d'immagine ai team in seguito a casi doping che li coinvolgano
8) Inserire nei contratti una clausola che preveda la disponibilità di tutti gli attori del ciclismo (e non solo i corridori) a essere giudicati dai tribunali ordinari per rifondere i danni d'immagine al MPCC in seguito a casi doping che li coinvolgano
9) In campo medico:
- I permessi a usare farmaci a fini terapeutici devono essere validati e autorizzati dal medico del team
- Le infiltrazioni di corticosteroidi devono essere autorizzate dal medico del team, e prevedono un minimo di 8 giorni di stop prima di poter tornare al lavoro e alle competizioni
- Nel caso di basso livello di cortisolo, si prevedono almeno 8 giorni di riposo prima del rientro in gara (a patto che i valori del sangue siano tornati a posto)
- Il MPCC sarà informato di ogni controllo positivo A
- Per evitare un doppio controllo sanguigno UCI e MPCC (per il controllo del cortisolo) nello stesso giorno, varrà quanto segue:
--- Se l'UCI controlla tutti i corridori del team, non ci sarà il controllo MPCC
--- Se l'UCI fa un controllo parziale, il MPCC controllerà i corridori non testati dall'UCI
10) Autosospensione:
- Nel caso in cui un team del MPCC incorra in svariati casi di positività o di "non attitudine" a correre per i suoi corridori, il team stesso si impegna a sospendere temporaneamente l'attività (nell'attesa di mettere in atto tutte le misure correttive ritenute valide)
- Principi di autosospensione
--- Tutta la squadra si fermerà
--- Nessun abbandono nel corso delle gare WT
- Caso numero 1
Due test positivi o controlli sanguigni anomali negli ultimi 12 mesi [fa fede la data del controllo] (escluse le sanzioni per mancata presentazione al controllo o per notizie non provenienti dalla WADA)
8 giorni di autosospensione che iniziano il primo giorno di gara WT successivo (ad eccezione dei GT)
- Caso numero 2
Tre test positivi o controlli sanguigni anomali negli ultimi 24 mesi [fa fede la data del controllo] (escluse le sanzioni per mancata presentazione al controllo)
4 settimane di autosospensione che iniziano il primo giorno di gara WT successivo (compresi i GT)
OBBLIGHI AMMINISTRATIVI PER I TEAM DEL MPCC
Per ogni controllo antidoping positivo o per valori anormali
- Dichiarazioni del team manager (o amministratore) titolare della licenza nella successiva riunione del MPCC
- I team membri del MPCC si pronunciano su tali spiegazioni
Per implicazioni di un dirigente (team manager, amministratore, direttori sportivi, medico sociale) in un affaire di doping
- Convocazione del team manager (o amministratore) del team implicato davanti al Consiglio generale del MPCC
- I team membri del MPCC si pronunciano sulle spiegazioni del dirigente