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6 Giorni delle Rose: Marvulli, Marguet e gli olimpionici - A Fiorenzuola prove generali per Londra

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Uno scambio tra Martyn Irvine e David Muntaner © 6giornidellerose.com

Si è conclusa domenica sera la 15esima Edizione della 6 Giorni delle Rose di Fiorenzuola, la manifestazione su pista estiva che ci permette di tirare un po' di somme sulla preparazione atletica di alcuni atleti che si presenteranno ai Giochi Olimpici.

Tra gli Élite uomini erano presenti quattro olimpionici. Il nome più altisonante è quello dell'argentino Walter Perez, l'unico che può vantarsi di averla già vinta un'Olimpiade. Walter, che non ha ambizioni di medaglia, è stato eccezionale a riuscire a strappare il 18esimo pass olimpico nonostante l'eliminazione delle prove a lui più congeniali. A 37 anni è stato capace di reinventarsi come atleta e decidere di tentare la via dell'Omnium, la prova nuova in cui nessuno si può già dire "specialista" visto che è una disciplina che proprio non fa della specializzazione la sua caratteristica. La capacità dell'argentino di districarsi nelle prove di gruppo potrebbe ugualmente portargli un buon risultato, la forma è buona e la motivazione di far bene è alta, per lui sarebbe già un grande successo una topten.

Chi potrebbe considerare una grossa delusione non ottenere la topten è Martyn Irvine, l'inseguitore irlandese è stato capace di ottimi risultati in Coppa del Mondo sfruttando soprattutto la seconda giornata a lui molto più congeniale: non è certamente tra i favoriti, ma è auspicabile per lui una posizione tra il 7° e il 10° posto, la concorrenza è troppo alta per ambire ai primi 5 posti anche se tutto poi è possibile durante i Giochi. Nella 6 Giorni di Fiorenzuola non sembrava ancora al massimo della sua forma (e forse è in ritardo ora?). Nonostante questo ha vinto l'Americana di 100 km con un giro di vantaggio insieme al compagno David Muntaner, di cui parleremo più avanti. La curiosità su Irvine - molti se lo chiedono - è se sia parente del più famoso ex pilota della Ferrari Eddie: beh, parente non è ma vivono nella stessa cittadina, non molto distanti tra di loro.

Gli occhi però erano tutti puntati su Shane Archbold, the Flying Mullet (come si fa chiamare a ragione della sua curiosa acconciatura). Il neozelandese è parso in forma già smagliante e palesemente a mezzo gas durante le gare, attento a non rischiare di compromettere mesi di lavoro: ogni tanto provava degli allunghi, a volte delle volate, è stato anche il più veloce nel Giro Lanciato. Fino a prima della 6 Giorni per lui si poteva pensare a una top-five, dopo averlo visto all'opera il podio sembra alla sua portata anche se va vista anche la forma dei suoi avversari. Lui sicuramente è pronto, questa 6 Giorni lo ha aiutato nelle prove di gruppo (in cui fa più fatica), mentre l'esplosività non l'ha persa per niente. Clancy, Bell e O'Shea stiano attenti, l'oro potrebbe anche finire nell'Italia a testa in giù.

Nella cittadina piacentina non sono mancate anche le gare femminili grazie all'International Track Young che ha visto al via alcune tra le migliori specialiste dell'anello tra le quali due Campionesse del Mondo come Katarzina Pawlowska e Anastasia Chulkova, ma è sulla polacca Malgorzata Wojtyra che si concentrano le nostre attenzioni: la ragazza classe 1989 si è imposta nella 3 Giorni femminile dimostrando una forma veramente invidiabile, velocità e resistenza notevoli. Non sarà tra le grandi favorite dei Giochi Olimpici ma sarebbe per lei una sconfitta se non ottenesse una top-five alla quale può ambire senza particolari problemi. Più difficoltosa potrebbe essere invece la sua resistenza psicologica, a Fiorenzuola l'abbiamo vista spesso piangere, in particolare per le sconfitte: sintomo di troppo stress?

Meritano un discorso a parte e congiunto i due spagnoli presenti alla 6 Giorni, David Muntaner e Leire Olaberria: la Spagna è sempre stata una nazione che ha puntato in alto nel ciclismo olimpico e nell'ultima edizione avevano anche conquistato un oro con Joan Llaneras nella Corsa a Punti e un'argento sempre con Llaneras e Toni Tauler nel Madison, entrambe discipline escluse. La Spagna (ma si potrebbe fare lo stesso discorso per il Belgio) ha fatto buon viso a cattivo gioco e ha lavorato sul nuovo programma olimpico: da sempre dotata di un ottimo quartetto, si è impegnata a fondo per cercare atleti adatti all'Omnium e hanno trovato subito Leire Olaberria in grado di adattarsi ad una disciplina nuova. Nell'ultima giornata dell'International Track Young l'iberica si è cimentata in un Giro Lanciato spettacolare, l'unica donna ha sfondare il muro dei 60 orari, battendo anche alcuni dei maschi in gara nelle prove Under 23.

Per David Muntaner vale un discorso diverso, lui non sarà impegnato nell'Omnium, ma nell'Inseguimento a Squadre. Tra i partecipanti alla 6 Giorni è stato quello ad aver dimostrato la forma migliore, i suoi attacchi sono stati i più pericolosi e la sua forza ha impressionato tutti. Lascia stupiti il fatto che la Spagna non schiererà lui nell'Omnium perché significa che il team ha trovato qualcuno ancora più forte per partecipare, mentre se gli spagnoli del quartetto hanno la stessa forma di Muntaner saranno assolutamente da tenere in considerazione per uno dei gradini del podio (anche se probabilmente il più basso, visto il livello di Gran Bretagna e Australia).

Laura Grazioli

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