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Mondiali su Pista 2012: Con questo Hoy, per tutti son dolori - Vince magistralmente nel Keirin. Ora le Olimpiadi di Londra

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Lo spettacolare colpo di reni con cui Hoy ha battuto Levy nel Keirin © france24.com

I Campionati del Mondo di Melbourne si sono conclusi ieri e mentre le varie nazionali sono in volo verso i rispettivi paesi è già il momento di fare alcuni bilanci su questa edizione che ci darà alcune indicazioni anche per i Giochi Olimpici di Agosto a Londra.

La cosa più giusta è partire ad analizzare le prestazioni del padroni di casa dell'Australia: vincono ancora il medagliere, con 6 Ori, 6 Argenti e 3 Bronzi e si confermano una delle nazioni guida del movimento. Nonostante però la vittoria del medagliere il loro Mondiale è fatto di parecchi alti e bassi. Tra i fatti negativi va segnalata la non eccelsa forma di Kaarle McCulloch, purtroppo è lei che fa perdere la Velocità a Squadre all'Australia dopo il fenomenale primo giro di Anna Meares da 18"451 (come alcuni maschi). I loro quartetti arrivano poi sempre secondi: crediamo ancora che non siano quelli ufficiali, quanto meno quello maschile, ma le indicazioni di Tabotta che li davano capaci di fare 3'51" sono state poi smentite dai fatti. In quest'anno olimpico poi hanno deciso di puntare su Perkins, sicuramente è un ottimo velocista, ma non è ancora così vincente nello Sprint, mentre nel Keirin ieri è stato molto deludente, niente a che vedere con quello dello scorso anno. Tra le note positive invece c'è sempre Anna Meares, fa 2 Record del Mondo (Velocità e 500 metri) e solo una decisione assolutamente discutibile della giuria le impedisce di vincere l'Oro anche nello Sprint (troppo superiore a tutte le altre partecipanti al torneo): si rifà ampliamente soprattutto nel Keirin con una volata straordinaria che lascia a bocca aperta tutti, e noi crediamo anche i giudici. Se Perkins, per quanto bravo difficilmente vincerà i Giochi, potrebbero aver trovato quello che li vincerà a Rio de Janeiro, parliamo del giovanissimo Matthew Glaetzer che piazza il terzo giro più veloce di sempre nella Velocità a Squadre 12"901: non abbiamo dubbi che l'Australia lo seguirà alla perfezione per dargli quella potenza che serve nei grandi tornei.

Vien da dire, Gran Bretagna is back! Lo scorso anno vinse solo 1 oro nell'Inseguimento a Squadre (quello di Kenny è stato decretato dopo la squalifica di Baugé) ed erano certamente da considerare la nazionale più deludente dei Mondiali. Ma la Gran Bretagna non manca mai i grandi appuntamenti, più ancora se quello più importante sarà ospitato da loro: nell'Inseguimento a Squadre dominano con il nuovo Record del Mondo, ritrovano Chris Hoy nel Keirin (una volata che deve entrare negli annali dello sport tanto è stata meravigliosa) e hanno in una ragazzina di 19 anni, Laura Trott, una specialista dell'Omnium di prim'ordine che mette in riga le veterane. Nonostante queste ottime premesse anche loro hanno parecchio lavoro da fare per i Giochi: Edward Clancy deve lavorare per le gare di situazione, grave che uno che punta all'Oro faccia decimo nell'Eliminazione, fortunatamente è così veloce che riesce comunque a restare ai primi posti, però è finito giù dal podio. La Velocità a Squadre ha tempi estremamente deludenti, non hanno un primo frazionista che possa dare quell'accelerazione che serve a Kenny e Hoy. Il problema più grosso alla Gran Bretagna l'ha dato però il regolamento dei partecipanti ai Giochi: uno solo per nazione può essere presente alla Velocità, uno solo al Keirin. Ora c'è quindi da mettersi nei panni di Dave Brailsford nell'anno in cui Cavendish veste la Maglia Iridata, Wiggins è uno dei grandi favoriti del Tour de France, Chris Hoy è stato ancora votato come il rappresentate sportivo più importante della Gran Bretagna. Che responsabilità deve prendersi con l'opinione pubblica quando sarà il momento, magari, di dover decidere di schierare Jason Kenny nella Velocità? I bookmakers danno solo 150 a 1 la possibilità che Hoy vinca ancora 3 ori ai Giochi, ma noi non vorremmo essere nei panni di Brailsford.

La Francia ritrova Grégory Baugé, il miglior sprinter del momento: non è solo il più forte in volata, è anche il più veloce nei 200 metri, eppure Jason Kenny (seppur punito dalla giuria) ha trovato il modo per batterlo sorprendendolo alla partenza anche se Baugé è molto forte da fermo essendo primo frazionista del Team Sprint. Proprio in quest'ultimo ha ancora bisogno di lavorare un po': certo sono stati battuti per un solo millesimo, ma va considerata la non presenza della Germania in finale.

I tedeschi sono sempre stati molto forti nella Velocità a Squadre maschile, a Melbourne vengono (scandalosamente) squalificati, ma fanno un enorme exploit con la coppia femminile del Team Sprint, Miriam Welte e soprattutto Kristina Vogel, vera artefice della vittoria tedesca che vale a loro un oro con tanto di doppio Record del Mondo (prima in qualifica e poi in finale). Sono probabilmente carenti di velocisti vincenti nel torneo di Velocità, ma hanno sempre una certezza come Maximilian Levy nel Keirin battuto stavolta solo da uno straordinario Chris Hoy.

La squadra più deludente del Mondiale è senza dubbio la Russia: grandi proclami, soprattutto per il quartetto, e poi si piazza al quarto posto; difficile che questo pessimo risultato (per chi dichiarava di girare su 3'50") possa essere imputata solo all'incidente di Ivan Kovalev. Evgeniya Romanyuta dopo i risultati in Coppa cala molto ai Mondiali ed era già successo l'anno scorso: crisi da grande appuntamento?

Una menzione la merita l'Italia: ci siamo qualificati per i Giochi nell'Omnium. Considerando il punto di partenza dell'Italia c'è già di che festeggiare, considerando la sfortuna accanitasi su Elia Viviani nell'Omnium ancora di più. Elia ha dato all'Italia il quinto posto nel ranking europeo, superato solo da Gran Bretagna, Germania, Francia e Spagna, e potrà a Londra giocarsi una medaglia alle Olimpiadi: lui sa quali sono i suoi punti di forza e dove deve migliorarsi, chiaro che fare tempi come quelli di Edward Clancy è quasi impensabile, ma con il lavoro specifico ha la concreta possibilità (nonché, in un certo senso, anche il dovere) di abbassare i suoi tempi.

Laura Grazioli

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