Mondiali su Pista 2012: Giorgia a un punto da quel bronzo - Viviani, tra qualche polemica, per ora è 4° nell'Omnium
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- Campionato del Mondo Inseguimento a Squadre WE 2012
- Campionato del Mondo Omnium 2012
- Campionato del Mondo Velocità WE 2012
- Anastasia Chulkova
- Anna Meares
- Caroline Ryan
- Danielle King
- Edward Clancy
- Elia Viviani
- Francesco Ceci
- Giorgia Bronzini
- Glenn O'Shea
- Jasmin Glaesser
- Joanna Rowsell
- Laura Trott
- Stefan Nimke
- Wan Yiu Jamie Wong
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La seconda giornata dei Campionati del Mondo su Pista di Melbourne è andata in archivio e per i colori azzurri il sapore è dolce-amaro: dolce perché l'Italia ha mostrato con Giorgia Bronzini ed Elia Viviani di essere molto competitivi a livello internazionale, amaro perché il tabellone segna quarto posto. Ma se per Elia Viviani si tratta di quarto posto provvisorio a metà gara dell'Omnium, per Giorgia Bronzini il risultato della Corsa a Punti è definitivo. Tutta colpa di una caccia, un colpo di mano di 4 atlete, Anastasia Chulkova (Russia), Jasmin Glaesser (Canada), Caroline Ryan (Irlanda) e Wan Yiu Wong (Hong Kong). Queste quattro atlete si sono avvantaggiate poco prima del quinto sprint e sono rimaste in caccia il tempo per sprintare due volte e poi accodarsi e guadagnare il giro: tanti punti, troppi ormai, da recuperare per Giorgia Bronzini che dà anima e corpo nelle volate, ne vince 4 e in un'altra arriva seconda, ma per un solo punto non riesce a salire sul podio. Sono 23 i punti conquistati da lei contro i 24 di Caroline Ryan e così rimane ai piedi del podio. Giorgia era in forma, l'ha dimostrato, è stata la più forte nelle volate, ma spesso correre da favorita rende difficile la Corsa a Punti, tanto da trasformarla anche in una gara brutta da vedere a livello di spettacolo. Troppe volte il controllo la fa da padrone e le forze in campo non vengono rispettate poi dal risultato finale.
La situazione di Viviani è molto differente e il fatto di trovarsi attualmente al quarto posto va visto come un buon risultato vista la partenza decisamente in salita. La prima prova dell'Omnium è il Giro Lanciato, il britannico Edward Clancy piazza uno dei suoi giri tipici e scende sotto i 13 secondi, 12"881 (sarà l'unico a riuscirci): Elia Viviani gira più o meno sui suoi standard, ma con 13"418 è solamente nono e sono già tanti punti da recuperare in particolare nel confronti degli altri favoriti come Zachary Bell (quinto) e Glenn O'Shea (terzo). Fortunatamente Elia non si fa prendere dal panico dopo la falsa partenza e si impegna molto a fondo nella Corsa a Punti dove ottiene punti in quasi tutti gli sprint e conquista anche i 20 punti della caccia del giro: vittoria assicurata, la classifica comincia ad accorciarsi e la vetta si avvicina perché dopo 2 prove solo 2 punti lo separano dal primo posto. Tocca all'ultima prova, l'eliminazione dove solitamente Elia si è sempre comportato più che bene, ma viene eliminato troppo presto (e per una decisione della giuria che sarà sicuramente contestatissima per essere stato relegato all'ultimo posto dello sprint) e si prende ancora 9 punti: fortunatamente Clancy e Bell, decimo e ottavo rispettivamente, non fanno molto meglio di lui quindi il podio è ancora vicino. Chi si allontana invece è il leader della generale, l'australiano Glenn O'Shea che arrivando secondo nell'Eliminazione porta a 6 i punti di vantaggio su Zachary Bell. Si deciderà tutto nella giornata di domani, quella più difficile per Elia, il podio sarà davvero un'impresa, visto soprattutto che i primi tre sono anche specialisti dell'Inseguimento Individuale.
Le emozioni non sono terminate certo con le prove dei colori azzurri, anzi, durante la giornata sono stati abbattuti due nuovi Record del Mondo: il primo è crollato quando ancora in Italia albeggiava grazie all'idolo di casa Anna Meares che nei 200 metri lanciati ha fatto segnare il tempo di 10"782, 11 millesimi meno di Simona Krupeckaite a Mosca nel 2009. La pista di Melbourne, l'avevamo detto, ha le curve molto alte e questo permette agli atleti di lanciarsi meglio facendo segnare ottimi tempi anche nella velocità. Per Anna Meares questo è un grande risultato ma pesa tanto l'assenza della bielorussa Olga Panarina che ad Astana aveva già eguagliato il record della Krupeckaite: saranno il Giochi Olimpici di Londra a stabilire chi sarà davvero la più veloce delle due.
L'altro Record caduto è stato quello dell'Inseguimento a Squadre donne, era già successo a Londra, prima ancora ai Giochi Panamericani: una disciplina molto giovane, esiste da pochi anni, e ancora non si sanno quali siano davvero le potenzialità massime di un terzetto. Non bisogna quindi stupirsi particolarmente se la Gran Bretagna migliora, da Londra a Melbourne, 2 secondi sul proprio personale facendo segnare il nuovo Record a 3'15"720. Le ragazze britanniche sono state brave soprattutto nel terzo chilometro: nei primi 2 km si gestiscono e poi fanno esplodere tutta la loro potenza negli ultimi 4 giri di pista quando tutte le altre squadre (anche l'Australia, medaglia d'Argento) calano. È del tutto evidente che questo non è ancora il massimo risultato possibile dell'Inseguimento a Squadre e a Londra sarà facile che i tempi siano ancora più bassi: una disciplina totalmente in evoluzione che con l'inserimento nel programma olimpico migliorerà di anno in anno.
L'ultima finale in programma è stata quella del Chilometro da fermo, specialità molto particolare tra le più antiche della pista: la caratteristica principale di questa specialità è l'abbondanza di lacido lattico a fine prova nelle gambe degli interpreti. Non esiste nel ciclismo una specialità che crei così tanta fatica e acido lattico; vedere un ciclista al termine del Chilometro lascia senza parole per le espressioni di dolore e fatica che sono impressi nei volti. La prova non è solo faticosa, è anche tecnica, serve velocità e serve resistenza perché un chilometro non è così corto come sembra, in più si parte da fermi con rapporti pazzeschi: gli specialisti sono rimasti in pochi, uno di loro è il tedesco Stefan Nimke che anche quest'anno ha vinto la sua gara e per lui è il quarto oro nel Chilometro. La sua forza è proprio la resistenza: parte molto più lento degli altri ma sa resistere meglio di chiunque all'acido lattico ed è quasi impossibile da battere. Quest'anno ha concluso la prova con 1'00"082, 5 decimi più veloce del francese D'Almeida e del neozlandese Simon Van Velthooven, grande sorpresa di questa giornata.
La giornata di domani, la terza, si aprirà con l'inizio del torneo di Velocità maschile e dell'Omnium femminile, poi nella seconda parte di giornata largo alle finali: Omnium maschile con Elia Viviani, Scratch donne con Elena Cecchini e la Velocità donne.