Pista: Sei Giorni, una specie in via d'estinzione? - Uno spettacolo da rimodernare
Versione stampabileLe 6 Giorni sono tra gli spettacoli ciclistici più antichi d'Europa, la 6 Giorni di Berlino a fine Gennaio festeggerà la 101esima edizione, parliamo di grande storia e tradizione che da sempre ha riempito i velodromi di pubblico. Le 6 Giorni non sono una semplice gara ciclistica notturna in un velodromo, sono competizioni create per dare puro spettacolo, con musica, concerti, feste fino a notte inoltrata: si potrebbe quasi dire che non c'è niente di più moderno di una 6 Giorni. Eppure queste grandi manifestazioni da alcuni anni stanno vivendo una crisi profonda, ogni anno si rischia di perderne una e quelle nuove sono sempre più difficili da organizzare (basti vedere il caso di Hannover, con già i contratti firmati, saltata all'ultimo momento). Si tratta solamente di un problema economico dovuto alla crisi generale che attraversa tutto il mondo (non solo ciclistico), oppure le motivazioni sono anche da cercare in altri ambiti? Proviamo ad analizzare le varie situazioni.
La crisi che investe le 6 Giorni tedesche non riguarda solamente il problema economico, ma anche quello etico: tutti i problemi legati al doping in Germania hanno fatto sì che gli sponsor si allontanassero sempre di più, colpendo in particolare le 6 Giorni che del ciclismo avevano sempre rappresentato la festa. A questi due fattori va poi aggiunta la scellerata decisione dell'Unione Ciclistica Internazionale di eliminare Corsa a Punti e Madison dal programma olimpico, discipline che caratterizzano il programma sportivo di una tradizionale 6 Giorni: questo fa sì che ci sia perdita di interesse sia da parte del pubblico, ma anche da parte degli atleti che non sfrutteranno più le 6 Giorni come preparazione olimpica.
Ma se la crisi di interesse riguardasse anche un altro aspetto? Può ancora considerarsi moderno uno spettacolo di più di 100 anni? E se le 6 Giorni stessero attraversando un momento di crisi di modernità quali soluzioni si potrebbero apportare?
Una delle soluzioni più utilizzate è diventata la diversificazione del programma, dalle tradizionali prove riservate alle coppie in gara come Americana, Corsa a Punti, Giro Lanciato, Eliminazione, Scratch e Derny, si è passati ad un programma estremamente corposo che spazia in tutti gli ambiti del Ciclismo su Pista con la presenza di gare riservate alle categorie giovanili di Juniores ed Under23, gare femminili, Stayers e Sprinter. Ne esce così un programma molto lungo, con un numero sempre inferiore di prove per le coppie ufficiali, ma molto spettacolo diversificato per il pubblico. Eppure anche questa formula sembra perdere appeal tra il pubblico soprattutto nelle 6 Giorni che la utilizzano da più tempo, probabilmente perché il programma di ogni serata è sempre molto simile. Si potrebbe valutare la possibilità di fare serate a tema? Una serata dedicata agli Sprinter, una dedicata alle Donne e così via, in modo da offrire al pubblico pagante uno svago differente ed essere interessato a partecipare a più serate.
Una proposta innovativa, anche se a modo suo può far discutere, è quella messa in atto dalla 6 Giorni di Zurigo organizzata dal grande velocista Urs Freuler: da 6 Giorni a 4 cambiando il nome in Six-Day Nights. Non si può negare che ci siano anche delle motivazioni economiche atte al risparmio, ma sarebbe una lettura superficiale se ci limitasse a fare i conti in tasca agli svizzeri. Urs Freuler ha voluto portare chiavi di lettura differenti: al giorno d'oggi le persone hanno decine e decine di possibilità di svago, nella serata finale della Six-Day Nights a Zurigo c'erano contemporaneamente i Mercatini di Natale, il Circo, il Musical a teatro; concentrare lo spettacolo di una 6 Giorni in 4 serate permetterebbe alla gente di poter sfruttare più possibilità di divertimento. Ovviamente questa novità presenta dei difetti come il programma della serata eccessivamente lungo (più di 8 ore), ma visto che anche la 6 Giorni di Grenoble il prossimo anno utilizzerà questa formula, potremmo trovarci di fronte ad una nuova idea di 6 Giorni che forse dovremo imparare a chiamare 4 Giorni.
Claudio Santi, da 14 anni organizzatore della 6 Giorni delle Rose di Fiorenzuola, che a Luglio vedrà la sua 15esima edizione, ci mostra la sua opinione a proposito: «Urs Freuler, per quanto competente e intelligente, non può cambiare la storia: il nome 6 Giorni indica la durata della gara ed anche il regolamento UCI parla chiaro, una prova chiamata 6 Giorni dura 6 giorni consecutivi per una durata di corsa di almeno 24 ore. All'UIV l'abbiamo comunque accettata come prova sperimentale, la accetteremo probabilmente anche per il prossimo anno, ma con un altro nome non come 6 Giorni di Zurigo. Questo ovviamente sempre se le 6 Giorni resistano nella loro esistenza visto che stanno scomparendo, ne rimarranno credo 6 o 7. Le 6 Giorni sono ancora uno spettacolo adatto al 21esimo secolo, ma devono essere partecipate. La Pista è legata alla Strada e per risolvere i problemi della prima, bisogna risolvere anche quelli della seconda».