Doping & potere: Spezzeremo le reni a quelli che barano! - I punti emersi dagli "stati generali" del ciclismo
Versione stampabile1) Raddoppio delle sanzioni disciplinari per doping, radiazione in caso di recidiva per gli atleti (degli atleti di tutte le categorie compresa quella Juniores) e radiazione per ogni altra figura e incremento delle sanzioni pecuniarie per doping;
2) Negare la partecipazione ad eventi organizzati sul territorio italiano o sotto l'egida federale a corridori che saranno squalificati per doping;
3) convocabilità in nazionale di un atleta solo se in possesso di credibili parametri biologici;
4)attivare regole internazionali certe e condivise organi di giustizia centralizzati ed indipendenti;
5) prevedere l'inserimento per i due anni precedenti nell'apposito ranking federale su richiesta volontaria dell'atleta o per attività nelle squadre nazionali per il passaggio al professionismo attivando così il monitoraggio del proprio profilo biologico;
6) modificare art. 3 punto 2 normative passaggio al professionismo con abolizione del periodo temporale e pertanto negando il passaggio per sanzioni doping in qualsiasi tempo avute;
7) introduzione del bollino blu per le categorie giovanili con il supporto del ministero della salute;
8) attivazione di sosdoping@federciclismo.it, dal 1° maggio che invita ogni persona a conoscenza di pratiche illecite a denunciarle apertamente agli organi federali preposti;
9) raggiungere tramite il CONI l'equiparazione tra enti e Federazione Ciclistica Italiana per avere assoluta uniformità.
Ecco i nove punti programmatici partoriti dalla riunione degli stati generali del ciclismo convocata con urgenza dal presidente Renato Di Rocco e tenuta il 14 aprile nella sede milanese della Federciclismo.
I partecipanti: Gianni Savio in rappresentanza delle Società Professionistiche, Amedeo Colombo, presidente ACCPI, Gianni Bugno in rappresentanza dell'Associazione dei Corridori Internazionale, Angelo Zomegnan, direttore del Giro d'Italia, Alberto Volpi in rappresentanza dell'ADIS-PRO, Franco Costantino rappresentante degli organizzatori, il dottor Corsetti, Presidente A.I.M.E.C (Associazione Italiana Medici del Ciclismo), Angelo Lavarda, presidente della Lega Ciclismo Professionistico, il dottor Luigi Simonetto, presidente della Commissione Tutela della Salute, Marino Vigna, presidente della Commissione Tecnica CCP facente funzioni, Flavio Milani, vicepresidente vicario della Federciclismo, Giovanni Duci, vicepresidente della Federciclismo, Luca Bacchiavini, in rappresentanza dei gruppi dilettanti.
L'obiettivo, in una situazione che in questi giorni va facendosi via via più pesante (vedi caso Lampre e l'odierna perquisizione dei NAS in casa Katusha), è quello di raccogliere l'invito del CONI a inasprire la lotta al doping all'interno di un sport che, a dire di Petrucci, negli anni troppo spesso ha disilluso gli italiani.
Quindi raddoppio delle pene, niente nazionale per i corridori con casi di doping, niente professionismo per giovani già condannati per doping (non importa per cosa, per quanto tempo o da quanti anni), controlli più assidui e attivazione di una casella mail federale per denunciare conoscenti che praticano doping.
Infine, ultimo punto, anche una piccola preghiera al babbo CONI, che uniformi una volta per tutte le regole per tutti gli sport sotto la sua egida.
Tutte le proposte saranno sottoposte al prossimo consiglio federale FCI che si terrà alla vigilia del Giro d'Italia, il 4 maggio prossimo. Data che a questo punto attendiamo con fervida trepidazione.