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Tricolori Ciclocross 2011: Marco Aurelio, tris imperiale - Fontana esulta. Vania Rossi prima tra le donne | Cicloweb

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Tricolori Ciclocross 2011: Marco Aurelio, tris imperiale - Fontana esulta. Vania Rossi prima tra le donne

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La grintosa esultanza di Marco Aurelio Fontana al terzo Tricolore nel cross © Ufficio stampa Ciclocross Roma 2011Cosa chiedere di meglio ad un campionato italiano di ciclocross che dopo oltre trent'anni tornava a disputarsi a Roma di un vincitore chiamato Marco Aurelio? In questo caso però, a dir la verità non c'era poi così tanta sorpresa, in quanto il Marco Aurelio in questione che di cognome fa Fontana era il campione uscente ed era alla ricerca del terzo acuto tricolore nelle ultime quattro edizioni da quando gareggia nella massima categoria.

Una vittoria grintosa quella del ventiseienne milanese ma molto meno "da imperatore" rispetto alle precedenti edizioni, vuoi perchè il tracciato di 2800 metri, ricavato all'interno dell'ippodromo delle Capannelle, si è rivelato molto veloce, con tratti tecnici costituiti da ripetute chicane ma che non finiva mai per mettere i corridori "uno per angolo" come si suol dire; vuoi perchè di lasciar andare in tutta tranquillità il campione uscente fino all'arrivo non c'era tutta questa volontà, come ha dimostrato per lunghi tratti un ottimo Fabio Ursi, tanto per ribadire che il recente successo ottenuto al Giro d'Italia di ciclocross, conclusosi a Scorzè lo scorso 30 dicembre, non era giunto per caso. Più che con i validissimi Ursi, Bianco e Silvestri della situazione però tutti si sarebbero aspettati il rinnovo del duello tra Fontana ed Enrico Franzoi, con quest'ultimo che sulla carta se da un lato appariva forse meno adatto del rivale al tracciato, dall'altro era sicuramente avvantaggiato dal fatto di avere molte più gare (e che gare, visto che è stato impegnato spesso nei principali appuntamenti stagionali in Belgio e in altre prove di Coppa del Mondo) nelle gambe. L'ex atleta della Liquigas però, giunto nella Capitale con una condizione non ottimale per via dei postumi di una recente gaduta in gara, ha di fatto abbandonato presto ogni velleità non riuscendo ad entrare mai nel vivo dell'azione e culminando con un mesto abbandono nel corso della quarta tornata.

L'avvio di gara è stato subito rapido ed il primo a cercare di allungare il gruppone è stato Elia Silvestri, che ha guadagnato rapidamente la testa, immediatamente tallonato da un attentissimo Fontana. Il vice-campione europeo degli Under 23 si è mostrato abbastanza pimpante nelle prime tornate, in cui hanno fatto capolino al comando anche Trentin e l'altro Under Luca Braidot, ma Fontana non si è mai fatto sorprendere. Nel corso del quarto giro, dopo che pian piano il gruppo si andava scremando e che Franzoi come già anticipato aveva già preso la via delle docce, la corsa ha iniziato ad animarsi quando al comando si sono trovati in sei: oltre ai già citati Silvestri, Fontana e Braidot si è accodato il terzetto composto interamente da uomini del Centro Sportivo Esercito e composto da Ursi, Bianco e Gambino. A questo punto è iniziato una sorta di tira e molla, con tentativi di allungo di Fontana, Silvestri (fin troppo generoso nel dare impulso all'azione in alcuni frangenti) e dove anche il friulano Braidot (che ovviamente aveva il compito di marcare stretto Silvestri per giocarsi il tricolore Under) mostrava di avere una buona gamba. A quattro giri dal termine ha iniziato a farsi vedere costantementeElia Silvestri, Campione Nazionale Under 23 © Ufficio stampa Ciclocross Roma 2011 in testa Fabio Ursi, che ha cercato di cogliere inizialmente tutti di sorpresa quando ha tentato l'allungo, approfittando della sfortunata scivolata di Elia Silvestri, arrivato forse troppo veloce in uscita da una curva e che quindi poteva limitarsi da lì in avanti unicamente a salvaguardare il successo tra gli Under 23. Era ormai chiaro che dal gruppo dei sei sarebbe uscito il vincitore assoluto, visto che ormai il gap accumulato dal gruppo dei vari Trentin, Cominelli e Ponta era ormai incolmabile. A due giri dalla conclusione il gruppetto di testa si è ulteriormente scremato, con Braidot che iniziava ad accusare lo sforzo, Silvestri in disperata rimonta dopo l'inconveniente e un Gambino al quale è iniziata ad accendersi la spia rossa. Restavano così Ursi, Fontana e Bianco in lizza per il successo ed il vincitore del Giro d'Italia mostrava di essere in ottima giornata, provando a forzare e rilanciare in più di un'occasione, senza però riuscire a staccare un indomito Fontana mentre Bianco restava sornione, leggermente più defilato. Ursi ha continuato a condurre con personalità anche nel corso dell'ultima tornata e qualcuno già iniziava a pensare ad un epilogo di gara che poteva non escludere affatto la soluzione dello sprint. Quando però il traguardo si avvicinava e si entrava nell'ultimo tratto insidioso, ecco che Bianco ha rotto gli indugi ed è partito, portandosi subito a ruota Fontana mentre lo strappo ha fatto decisamente male ad Ursi che perdeva metri decisivi. L'affondo di Bianco però non è stato sufficiente per mandare ko Fontana che, anzi, poco prima dell'ultima curva e dell'ingresso sul rettilineo conclusivo ha prodotto la stoccata decisiva, potente, a cui nessuno poteva ormai più replicare. Tris a braccia alzate quindi con Bianco e Ursi giunti a breve distanza e a completare il podio mentre dopo una ventina di secondi Elia Silvestri, conquistando il 4° posto assoluto, ha fatto sua la maglia di campione italiano Under 23 (per lui l'ultimo tricolore risaliva a Scorzè 2008 da juniores), precedendo di pochi secondi il comunque bravo Braidot (Trentin, giunto 3°, ha completato il podio Under) e Gambino mentre più staccati sono giunti Cominelli, Ponta e Paccagnella, altri attesi protagonisti della corsa di quest'oggi. Terzo titolo italiano da Elite per Fontana che si gode così un'altra annata tricolore, alternata all'attività in MTB che pure non smette di fornirgli soddisfazioni.

Potremmo invece descrivere come la rivincita perfetta la gara femminile che ha preceduto quella degli uomini nel corso della mattinata romana. Non potremmo commentare altrimenti il ritorno sul gradino più alto del podio tricolore di Vania Rossi che, dopo due anni di dominio Lechner, è tornata ad indossare la maglia di campionessa italiana, già vestita in due occasioni da Elite. Non fosse successo nulla in tutto questo lasso di tempo parleremmo di una vittoria normale, senonchè il tribolatissimo 2010 della riminese era iniziato proprio all'indomani della positività al CERA riscontrata in prima analisi al campionato italiano di Milano, concluso in seconda posizione. Un periodo difficile, che non sembrava aver termine, finchè le controanalisi e la definitiva assoluzione giunta nello scorso mese di settembre l'hanno riconsegnata alle competizioni. Non è stato comunque un rientro semplice, visto che lo stesso ritorno alle gare è stato in forse per lungo tempo e l'acuto di Borgosesia giunto a dicembre nella penultima prova del Giro d'Italia sembrava quasi una soddisfazione isolata in un inverno condotto da comprimaria rispetto ai fasti passati. 

Puntuale smentita è giunta alle Capannelle dove la Rossi ha dimostrato di poter dire ancora la sua in certi appuntamenti, sfruttando anche un percorso che non permetteva una grande selezione. Dopo le prime fasi in cui ha prevalso il controllo, sono state in tre ad emergere nella fase topica della gara: oltre a Vania Rossi e ad Eva Lechner, che nonostante le poche gare fin qui disputate era ancora perfettamente in lizza per il successo, c'era anche Francesca Cucciniello, fin qui grande protagonista di una stagione che le ha regalato il successo nel Giro d'Italia. Proprio la Cucciniello ad un paio di tornate dalla fine ha tentato un allungo per cercare di non restare stritolata dalla morsa del duo che vestiva le insegne dell'Esercito ma non è riuscita a fare la dovuta differenza. In alcuni tratti poi sono riuscite a riportarsi sotto anche Daniela Bresciani ed una bravissima Elena Il podio femminile degli assoluti di ciclocross: Vania Rossi è tra Francesca Cucciniello e Eva Lechner © Ufficio stampa Ciclocross Roma 2011Valentini, che veleggiavano tranquillamente in quarta e quinta posizione. Neppure l'ultimo giro sembrava sbrogliare la matassa, nonostante proprio la Rossi si sia portata più volte in testa a condurre. Quando ormai si era giunti alle ultime curve però la Rossi ha forzato con più decisione ed il rallentamento della Lechner, come per favorire l'azione della compagna di team, le ha difatto spianato la strada, visto che la Cucciniello ha finito col perdere i metri necessari a non lasciar scappar via l'avversaria. Passata l'ultima curva Vania Rossi ha così potuto alzare nuovamente le braccia al cielo per un successo liberatorio e che ora potrebbe rappresentare un nuovo punto di partenza per la propria carriera. Alla Cucciniello resta qualche rimpianto che non cancella comunque un'ottima stagione mentre Eva Lechner avrebbe forse necessitato di un tracciato più selettivo e di una gamba migliore per poter fare nuovamente la differenza. La quarta piazza di Daniela Bresciani precede di poco il gioioso arrivo di Elena Valentini che col quinto posto assoluto ha conquistato il titolo Under 23 (il terzo italiano consecutivo considerando i due precedenti vinti da juniores), battendo così la vincitrice uscente Stefania Vecchio (staccata di 27") mentre più indietro Francesca Cauz ha completato il podio. Tra le juniores invece festa completa per la Cicli Fiorin che ha conquistato l'intero podio piazzando nell'ordine la talentuosa Maria Giulia Confalonieri, Alice Arzuffi (favorita della vigilia) e la campionessa europea dell'Omnium su pista Chiara Vannucci.

È calato così il sipario sull'edizione 2011 dei campionati italiani che ha incoronato anche gli atleti delle categorie giovanili: a Federico Zurlo (Uomini Juniores), Gioele Bertolini (Allievi 2° anno), Manuel Todaro (Allievi 1° anno), Giorgio Rossi (Esordienti 2° anno), Michele Bassani (Esordienti 1° anno), Jenny Fontana (Allieve 2° anno), Chiara Galimberti (Allieve 1° anno), Rachele Barbieri (Esordienti 2° anno) e Allegra Maria Arzuffi (Esordienti 1° anno) la soddisfazione di vestire per un anno le insegne tricolori del primato.

Vivian Ghianni

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