Pista CdM Melbourne 2010: Oro e incenso a Meares - Anna protagonista assoluta. Perkins il più veloce
- Melbourne 2010
- Alex Buttazzoni
- Alexander Khatuntsev
- Alexander Serov
- Alexei Markov
- Andrew Tennant
- Angelo Ciccone
- Anna Meares
- Cameron Meyer
- Clara Sánchez
- Edward Clancy
- Elisa Frisoni
- Evgeny Kovalev
- Francesco Ceci
- Giairo Ermeti
- Jack Bobridge
- Jason Kenny
- Jason Queally
- Jinjie Gong
- Kaarle McCulloch
- Kévin Sireau
- Leigh Howard
- Leire Olaberria Dorronsoro
- Luca Ceci
- Malgorzata Wojtyra
- Marianne Vos
- Marta Tagliaferro
- Michael Hepburn
- Omar Bertazzo
- Sandie Clair
- Shane Perkins
- Simona Krupeckaite
- Steven Burke
- Tara Whitten
- Teunis Mulder
- Tsubasa Kitatsuru
- Wai Sze Lee
- Willy Kanis
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Si è conclusa in mattinata la terza e ultima giornata della prima prova di Coppa del Mondo su Pista a Melbourne in Australia con una serie di gare davvero memorabile per i Cyclones vista la conquista della medaglia d'oro in tre specialità su quattro disputate oggi: solamente la spagnola Leire Olaberria è riuscita a scalfire il dominio australiano con la vittoria nell'Omnium.
Il primo riconoscimento va sicuramente fatto ad Anna Meares, ieri trionfatrice del torneo di Velocità con la bella vittoria su Victoria Pendleton, e oggi vincitrice addirittura di due medaglie d'oro: solitamente si dice che sia impossibile vincere, o quanto meno fare bene, in due discipline veloci nello stesso giorno, eppure oggi gli organizzatori avevano messo sia il Keirin che i 500 metri (scelta forse discutibile, ma i soli 3 giorni a disposizione non permettono di evitare queste sovrapposizioni) e Anna Meares ha dominato in entrambe le prove. L'australiana partiva nella prova dei 500 metri con la maglia di Campionessa del Mondo conquistata a Copenhagen e, con il supporto del pubblico e la forma strepitosa dimostrata, si era addirittura pensato che potesse abbattere la soglia dei 33 secondi anche se la pista di Melbourne non si è dimostrata velocissima: ha comunque concluso la prova con il tempo di 33"593 a oltre 53,5 km/h, un risultato notevole avvicinato solamente dalla Campionessa Europea della Velocità, la francese Sandie Clair con il tempo di 33"667; non ha invece preso parte alla prova la primatista del mondo, la lituana Simona Krupeckaite. Per capire la qualità della prova, basta osservare che ben 4 atlete sono scese sotto i 34 secondi, un fatto che non capita spesso.
Anna Meares non si è accontentata di vincere i 500 metri, ma ha messo il suo sigillo anche nella prova del Keirin (tutto questo fa pensare che, se avesse fatto la Velocità a Squadre in coppia con Kaarle McCulloch, avrebbe vinto anche questa specialità): prima vince nettamente la sua batteria, anche se con un gruppo partenti abbastanza facile per una come lei, poi vince anche la batteria del secondo turno davanti a Clara Sanchez e Jinjie Gong e, infine, vince una bella finale davanti alla connazionale Kaarle McCulloch (che in Coppa del Mondo gareggia con la sua squadra di club, il Team Jayco AIS) e alla francese Clara Sanchez nonostante lo sfruttamento, da parte di quest'ultima, del gioco di squadra con Sandie Clair.
Una giornata da ricordare per la campionessa australiana che sta vivendo nell'ultimo anno una vera seconda giovinezza: chi invece ha deluso in questa tappa della Coppa del Mondo è la lituana Simona Krupeckaite che non è mai sembrata veramente in partita in nessuna disciplina.
Si è concluso anche l'Omnium femminile con la vittoria della spagnola Leire Olaberria e della sua immancabile regolarità che l'ha premiata anche al Campionato Europeo, anche se l'iberica ha evidenziato ancora la pecca di non riuscire a vincere nessuna delle 6 discipline, fatto che rovina sempre un po' il prestigio della medaglia. La regola dell'Omnium continuerà a far discutere soprattutto se si vede che la medaglia di bronzo è andata alla polacca Malgorzata Wojtyra, vincitrice di ben tre gare, ma relegata solamente al terzo posto con ben 14 punti di distacco accumulati tutti in una disastrosa gara ad Eliminazione in cui si è piazzata al 19esimo posto. Medaglia d'argento per la Campionessa del Mondo, la canadese Tara Whitten che si è imposta oggi nell'Inseguimento Individuale, disciplina in cui ha sempre ben figurato: va segnalata però anche la più che buona prestazione dell'olandese Marianne Vos, al suo primo tentativo nella prova Omnium, che le è valso un 6° posto e una vittoria nell'Eliminazione, nonostante la 23enne nata a Babyloniënbroek abbia un po' deluso nella Corsa a Punti che è la specialità che più le si addice, essendo lei stata Campionessa del Mondo e avendo vinto i Giochi Olimpici.
Le medaglie maschili da assegnare oggi erano quelle di due specialità che hanno fatto la storia del Ciclismo su Pista: l'Inseguimento a Squadre e la Velocità. Per l'Inseguimento a Squadre si pensava da subito che sarebbe stata tutta una questione tra l'Australia e la Gran Bretagna, ma qualcosa non ha funzionato nel quartetto britannico, che ha chiuso con il tempo di qualificazione di 4'02"145, abbastanza alto per le abitudini di Tennant e compagni, in genere capaci di un 4 minuti netti, a volte meno; questo ha permesso alla nazionale russa di fare il colpaccio e, con il tempo di 4'01"511, è andata lei in finale contro i padroni di casa: i britannici hanno così dovuto accontentarsi della finale per il bronzo contro una Nuova Zelanda priva di Sam Bewley e Jesse Sergent ma in grado comunque di fare 4'04"250. Proprio questa finale per la medaglia di bronzo è stata veramente emozionante con la nazionale britannica vincente per soli 15 centesimi su una Nuova Zelanda capace di migliorarsi di quasi 3 secondi dalla mattina alla sera.
Meglio di tutti però ha fatto l'Australia che in finale per l'oro ha piazzato un tempo di 3'56"913 con una media superiore ai 60 km/h e facendo segnare il record del suolo australiano (nessuna squadra era mai andata così forte in Australia): è incredibile se si pensa al fatto che nel quartetto mancava Rohan Dennis, che Leigh Howard si è staccato dopo 3 km e che Michael Hepburn a due giri dalla fine ha rischiato di staccarsi, ma con l'aiuto di Cameron Meyer e Jack Bobridge si è prontamente ripreso ed ha permesso anche lui il successo australiano.
Show australiano anche nel torneo di Velocità con l'incredibile prestazione di Shane Perkins, che gli è valsa la vittoria contro il britannico Jason Kenny per 2 volate a 1 e che dimostra che questi due giovani sono, non più il futuro, ma il presente di questa storica specialità, la più antica della pista: certamente non sono solo questi due atleti a rendere interessante il torneo quanto i tempi stabiliti da tutti i 16 qualificati, visto che sono scesi tutti sotto i 10"3.
L'accesso alla finale per Jason Kenny è stato certamente facilitato da Kevin Sireau che dopo aver fatto registrare il miglior tempo di qualifica si è fatto eliminare mestamente ai quarti di finale dal giapponese Tsubasa Kitatsuro: meno semplice invece per Shane Perkins che ha dovuto affrontare prima Matthew Crampton, il britannico vincitore della Velocità a Squadre, e poi l'olandese Teun Mulder. Questo non toglie comunque merito al giovane britannico Kenny capace di portare l'australiano alla terza volata per decidere il vincitore della prima tappa della Coppa del Mondo.
Anche l'ultima giornata non è stata delle migliori per la nazionale italiana anche se le ragazze Elisa Frisoni e Marta Tagliaferro hanno avuto un lampo d'orgoglio, la prima arrivando seconda nella sua batteria del Keirin e seconda anche nel ripescaggio (purtroppo il turno lo passavano solo le vincitrici), l'altra arrivando quarta nello Scratch dell'Omnium, risultato che le ha permesso almeno di non arrivare ultima nella classifica finale. Molto peggio hanno fatto gli uomini dell'Inseguimento a Squadre, penultimi con un tempo molto alto, superiore a 4'17", e Luca e Francesco Ceci rispettivamente 44 e 46esimo nelle qualificazioni della Velocità.
La prossima tappa in programma sarà ancora nel mese di dicembre, tra sole due settimane, dal 16 al 18, a Cali in Colombia.