Tutti dopati?: Ecco la protesta dei corridori - Un volantino ed azioni legali verso Torri
Versione stampabileAlla fine qualcosa s'è mosso. Non sarà qualcosa di eccezionalmente rivoluzionario, ma è un qualcosa. Un qualcosa che finora non c'è mai stato. Ora i toni (li leggerete più avanti) sembrano più decisi. Più incazzati, oseremmo dire. Un volantino che - a parte l'intestazione, a nostro modo di vedere completamente ciccata - informerà la gente su come i ciclisti hanno accettato di farsi trattare da qualche anno a questa parte. E un'azione legale - sportivo e civile - verso il procuratore antidoping del CONI Ettore Torri e le sue frasi di qualche giorno fa (rileggile), che hanno scatenato un vero e proprio vespaio; le reazioni avevano lasciato presagire ad una qualche forma di protesta (qui la nostra proposta) che è stata ufficializzata - nell'attuazione, mentre la forma è questa confermata ora - nella giornata di ieri (in breve) dal vincitore del Giro del Piemonte Philippe Gilbert. Un'iniziativa che, speriamo, possa non fermarsi al solo Giro di Lombardia ma che possa essere riproposta, magari in tutto il mondo, durante tutta la stagione 2011 (quantomeno iniziando dai primi tre mesi dell'anno).
***
Le associazioni dei corridori, dei direttori sportivi, dei gruppi sportivi e dei medici del ciclismo fanno sentire la loro voce. ACCPI, CPA, ADISPRO, ASSOGRUPPI e AIMEC hanno infatti deciso di avviare congiuntamente una campagna di sensibilizzazione e informazione contro i pregiudizi che colpiscono il ciclismo.
Milano, 15/10/2010 - In occasione del Giro di Lombardia appuntamento tradizionale di fine stagione, è stata organizzata un'iniziativa per sensibilizzare appassionati di ciclismo e non circa l'impegno profuso da tutto il movimento per contrastare il fenomeno del doping.
Gli atleti e il personale delle squadre correrà indossando un adesivo giallo con la scritta "Io corro con il cuore". Il motto scelto da chi dedica la sua vita alle due ruote non può essere frainteso: correre con il cuore significa gareggiare con passione, con correttezza e con le proprie doti naturali.
È quanto fanno i ciclisti.
Verranno inoltre distribuite alla partenza, al passaggio del gruppo sulla Madonna del Ghisallo e all'arrivo più di 2000 borracce contenenti un "message in the bottle" in cui si illustrano gli sforzi che il ciclismo sta compiendo nella lotta contro il doping.
"Se sappiamo che nel ciclismo c'è il doping, forse è anche perché il ciclismo lo combatte seriamente" recita il volantino, dopo aver elencato tutta una serie di dati oggettivi dai quali emerge con chiarezza quanto efficace e seria sia la battaglia messa in atto in questi ultimi anni dal movimento intero contro coloro che non rispettano le regole.
Parallelamente si è altresì deciso di intraprendere un'azione legale, sia in ambito sportivo che civile, affinché la frase "tutti i corridori sono dei dopati" proferita dal Procuratore Capo Torri non venga bonariamente ridotta ad un semplice "sfogo", bensì sia considerata come un fatto grave e destabilizzante per tutto il nostro sport e in quanto tale valutata e giudicata.
Le associazioni si sono pertanto appellate al Garante del CONI (ente deputato a giudicare il comportamento di tutti coloro che fanno parte dell'ordinamento sportivo) per ribadire che colui che ricopre la più importante funzione disciplinare sportiva non ha rispettato il codice di comportamento e, per questo, vanno presi provvedimenti.