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Mondiali Juniores su pista 2010: Consolati da Sara - L'Italia chiude sul podio

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Sara Consolati sul podio © Uff. stampa FCI

L'ultima giornata dei campionati del mondo juniores di Montichiari ha portato di nuovo un'atleta azzurra sul podio: Sara Consolati ha conquistato la seconda delle due medaglie italiane dell'intera rassegna iridata (l'altra è stata vinta da Elena Cecchini) grazie al terzo posto nel keirin. Una medaglia di bronzo di carattere, fortemente voluta dalla trentina in forza alla Cristoforetti Cordioli, che fin dallo scorso anno ha iniziato a preparare l'evento iridato, favorita anche dalla propria squadra e dai direttori sportivi Alberto Pellegrini e Fausto De Carli, che hanno lasciato via libera e favorito le ambizioni della propria atleta. Mai scelta fu più azzeccata, visti i risultati.

Dopo il quarto posto del 2009 a Mosca, dunque, Sara è riuscita nell'impresa di salire sul podio ai Mondiali, nonostante la sfortuna avesse provato a metterla fuori gioco. Venerdì scorso infatti, in occasione della gara di velocità, la forte atleta trentina era caduta nel proprio quarto di finale, poi travolta dall'avversaria che le è passata praticamente sopra con la ruota anteriore, all'altezza dello sterno. Di lì, gli accertamenti del caso in ospedale, che hanno fortunatamente scongiurato qualsiasi tipo di frattura (Sara ha concluso la propria prova all'ottavo posto).

Non era comunque facile rialzarsi e pensare di tornare in sella, ma la voglia era troppa per Sara, tutt'altro che intenzionata a lasciarsi sfuggire un'occasione che attendeva ormai da un anno. E così, nonostante qualche difficoltà nella respirazione ed anche la forte contusione rimediata all'anca, la portacolori della formazione trentino-veneta dei presidenti Giorgio Leonardi e Claudio Cordioli ha voluto esserci. Per dire ancora una volta la propria e, dopo aver conquistato l'accesso alle semifinali con un secondo posto in batteria, ha poi raggiunto la finale e centrato un fantastico terzo posto nella finale per le medaglie, dietro alle sole Gnidenko e Williams.

«Venerdì ho preso davvero una bella botta ed inizialmente si temeva che lo sterno potesse essere rotto» racconta Sara, appena rientrata a casa. «Fortunatamente nulla di rotto e devo ringraziare tutto lo staff della nazionale, che mi è sempre stato vicino. Prima della gara, nel riscaldamento, sentivo ancora male, sia allo sterno che al polpaccio, dove ho preso un'altra brutta botta, ma una volta entrata in gara non ho sentito più niente. Sono partita tranquilla, rilassata, e quando ho visto che sono riuscita a passare la batteria con disinvoltura, ho capito che ce la potevo fare. Ho ascoltato i consigli di Roberto Chiappa per filo e per segno e alla fine la medaglia è arrivata. La aspettavo da un anno, soprattutto dopo il quarto posto al fotofinish dello scorso anno, anche se proprio lì ho capito che ce l'avrei potuta fare».

Il duro lavoro è stato dunque premiato. «Ero arrivata ai Mondiali serena, perché sapevo di aver fatto quello che dovevo. Ora che è arrivata la medaglia lo sono ancora di più, soprattutto in vista degli Italiani di Mori, a casa mia, della prossima settimana e degli Europei di inizio settembre, dove andrò in cerca di un'altra medaglia. Non sarà facile, perché ora tutti si aspetteranno qualcosa da me. Io per prima».

Una dedica? «A tutti quelli che mi sono stati vicino, a partire dall'allenatore Roberto Chiappa, dal ct Salvoldi, i medici, i massaggiatori, la mia famiglia, la mia squadra e davvero tutti, nessuno escluso. Mi sono sentita coccolata».

Prossimo appuntamento per Sara è quello con gli Italiani di Mori (22-28 agosto), dove cercherà di confermare le due maglie tricolori dello scorso anno (velocità e keirin). Inoltre nella stessa rassegna, la Consolati parteciperà anche alle gare dello scratch e dei 500 metri.

 

(fonte: Comunicato stampa della squadra)

La Redazione

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